Roma – Oltre 100 medici al 25° Corso Internazionale AMSI

Focus sulla colonna vertebrale e 25 anni di impegno per la salute globale

pexels-mralpha-23625642Si è tenuto con grande partecipazione di pubblico il primo convegno del 25° Corso Internazionale e Interdisciplinare AMSI, dedicato alla diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie della colonna vertebrale. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), insieme all’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM), ad AISC NEWS e al Movimento Uniti per Unire, ha visto la presenza di oltre 100 professionisti italiani e di origine straniera.

Il congresso ha celebrato i 25 anni di attività di AMSI e il rinnovo del Consiglio Direttivo per il 2025-2030, con la riconferma alla presidenza per il sesto mandato del Prof. Foad Aodi, che ricopre i seguenti incarichi: Presidente e fondatore di AMSI, Presidente e Fondatore di UMEM e del Movimento Internazionale UNITI PER UNIRE, medico fisiatra, giornalista internazionale ed esperto in salute globale, Direttore dell’AISC (Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini), membro del Registro Esperti FNOMCeO, già quattro volte consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma e docente universitario presso Tor Vergata.

«Il nostro Protocollo Aodi permette di evitare la chirurgia nel 90% dei casi grazie a un approccio integrato e personalizzato che unisce fisiatria, fisioterapia, ortopedia, neurochirurgia, podologia e altre specialità» – ha dichiarato Aodi.

Aspetti scientifici del convegno: le nuove frontiere della cura della colonna vertebrale 

«Dal congresso sono emersi – ha sottolineato Aodi – importanti spunti tecnici: dalla diagnosi precoce al trattamento conservativo iniziale, fino alle soluzioni più innovative come la PLDD per le ernie discali. La sinergia tra fisiatri, ortopedici, neurochirurghi, fisioterapisti, podologi e altre figure professionali ci permette di costruire percorsi su misura per ogni paziente, riducendo al minimo il ricorso alla chirurgia e migliorando significativamente la qualità della vita.»

 Ecco alcuni degli illustri relatori del Congresso, di cui leggeremo, qui di seguito, le relazioni scientifiche. 

Il Dott. Angelo Tavani, neurochirurgo,  ha illustrato durante il convegno le patologie della colonna vertebrale, sottolineando come questa sia la struttura portante del nostro organismo e come tali patologie siano tra le più diffuse nella popolazione attuale.

Ha descritto i diversi tipi di patologie, tra cui l’artrosi, una alterazione degenerativa delle articolazioni vertebrali, l’ernia del disco e la protrusione, ovvero l’espulsione del disco intervertebrale che provoca irritazione e compressione del midollo e dei nervi. Ha inoltre parlato della stenosi vertebrale, cioè la compressione del canale vertebrale con conseguente compressione del midollo e delle radici nervose che da esso si diramano. Sono state approfondite anche le radicolopatie, cioè le irritazioni dei nervi, che si manifestano come lombalgie, lombosciatalgie, cervicalgie e cervicobrachialgie. Infine, ha trattato le fratture, conseguenti a meccanismi traumatici, che possono causare mielopatie, cioè sofferenze del midollo, e i tumori spinali, che possono essere primari della colonna vertebrale o metastasi da altri tumori.

In sintesi, il Dottor Tavani ha effettuato un ampio excursus sulle patologie della colonna vertebrale, particolarmente diffuse nella popolazione, con un impatto significativo sulla qualità della vita e rilevanti conseguenze economiche, poiché sottraggono molti pazienti in età lavorativa alle loro attività.

Ha sottolineato l’importanza della consapevolezza di queste patologie, della necessità di una diagnosi precoce e di un atteggiamento di prevenzione fondamentale. La cura deve essere conservativa almeno nella fase iniziale, privilegiando trattamenti quali fisioterapia, zonoterapia e PLDD, per riservare il trattamento chirurgico solo ai casi in cui non sia possibile altra alternativa.

Il Dottor Tavani ha definito il convegno “stupendo, completo e interessantissimo”.

Il Dott. Gianfranco Saturno, fisioterapista con Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie e Coordinatore Commissione Fisioterapia del Movimento Uniti per Unire, nella sua relazione ha voluto evidenziare le diverse competenze delle otto Professioni Sanitarie della Riabilitazione. I vari operatori sanitari, insieme ai medici e con il supporto di altre figure sanitarie, contribuiscono sempre di più al recupero funzionale e alla riabilitazione del paziente, in questo caso con problematiche della colonna vertebrale.

Durante l’esposizione sono stati presi in considerazione i diversi profili professionali, i codici deontologici e le varie leggi che regolano le molteplici attività sanitarie, evidenziando a tal proposito la funzione dei vari Ordini Professionali.

I contenuti della relazione erano indirizzati, a scopo informativo e formativo, anche agli studenti dell’Università di Ostrava, invitati al congresso. Come sempre dovrebbe essere, la migliore cura del paziente non può prescindere da una presa in carico interdisciplinare, dove l’équipe riesce a forgiare su misura la terapia più appropriata per il singolo paziente.

Il Dott. Walter Starace, napoletano, ortopedico e specialista in chirurgia laser vertebrale, ha presentato il trattamento chirurgico con la metodica P.L.D.D. per ernie cervicali e lombosacrali post-traumatiche.

Le cause traumatiche o violente che possono determinare un’ernia sono:

• Trauma contusivo distorsivo del rachide cervicale e lombosacrale, tipico di una forzata iperflessione del rachide, cui fa seguito una iperestensione oltre i normali limiti funzionali.

• Attività sportiva intensa (sollevamento pesi).

• Trasporto di oggetti pesanti.

• Movimenti improvvisi come scatti e torsioni eccessive.

• Cadute sulla schiena.

La P.L.D.D. è un trattamento mininvasivo per l’ernia del disco contenuta cervicale e lombare, che utilizza il laser per ridurre la pressione sul nervo spinale; è indicata per pazienti con ernia del disco che non rispondono alla terapia conservativa (come farmaci e fisioterapia).

Il Dott. Riccardo Torquati, fisioterapista e presidente della FIFS, tra i moderatori del Congresso, ha ribadito l’importanza del rispetto reciproco delle competenze e della collaborazione tra professionisti.

Il contributo del protocollo AODI e delle terapie complementari 

Il Prof. Aodi ha illustrato i risultati del Protocollo Aodi, applicato presso il Centro Medico IRIS Italia insieme al podologo dr. Nadir Aodi , che integra mesoterapia antalgica, tecarterapia, laserterapia, onde d’urto, massaggi, ossigeno-ozonoterapia, agopuntura, terapia manuale, rieducazione motoria e ginnastica posturale. «Abbiamo dimostrato come oltre il 90% dei pazienti trattati con il protocollo integrato ottenga risultati positivi senza dover ricorrere alla chirurgia», ha concluso Aodi, ringraziando tutti i relatori e i collaboratori per le preziose innovazioni condivise.

Aodi fa notare come nella sezione da lui moderata sulla traumatologia della colonna, si è registrato un eccellente livello dei relatori, con un confronto aperto e costruttivo. Sono emersi nuovi orizzonti della chirurgia e un forte spostamento verso un approccio conservativo, con protocolli condivisi tra medici e fisioterapisti e professionisti della sanità.

 Intervista: il dott. Nadir Aodi, il più giovane relatore del convegno

In un’intervista realizzata da Daouidi Tilouani (Vicepresidente Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia e Coordinatore Organizzativo di Radio Co-mai Internazionale), il Dott. Nadir Aodi – podologo, amministratore unico del Centro IRIS Italia, vicesegretario generale AMSI e responsabile AMSI Commissione Podologi – ha raccontato il suo contributo al congresso:

«Ho illustrato il ruolo del piede nella postura e come le patologie podologiche possano influenzare la colonna vertebrale. Con l’esame baropodometrico e plantari su misura possiamo migliorare la sintomatologia dolorosa della schiena. Lavoriamo in sinergia con fisiatri, fisioterapisti, neurologi e cardiologi per offrire un approccio realmente integrato

«Il mio impegno quotidiano è quello di portare avanti una visione multidisciplinare, perché sono convinto che la cura della persona non possa prescindere dall’attenzione a tutti i suoi aspetti, anche quelli apparentemente distanti. Consiglio ai miei coetanei di impegnarsi con passione e serietà: la dedizione fa la differenza nella cura del paziente, ma è fondamentale anche prendersi cura di sé per poter dare il meglio agli altri

Il Prof. Foad Aodi ha concluso il congresso ribadendo l’importanza di rafforzare il dialogo interdisciplinare e interculturale in sanità, per una medicina sempre più inclusiva, moderna e vicina alle esigenze dei pazienti. Ha rinnovato l’invito a tutti i professionisti a lavorare insieme per costruire nuovi orizzonti di collaborazione, formazione e ricerca, nel segno dei valori che AMSI promuove da 25 anni.

Source: www.irpinia24.it