Ricciardi (PD): “Il governo ha decretato la morte delle aree interne”
Sfregio alle piccole comunità, si rinuncia a cambiare ciò che sembra irreversibile
“Con questo provvedimento il governo compie l’ennesimo sfregio alle piccole comunità che sono l’architrave costituente del nostro Paese.” Così Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd, è intervenuto in Aula durante la discussione sul disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle aree montane. Ricciardi ha denunciato con forza l’approccio del governo, accusando l’esecutivo di aver “ufficialmente decretato la morte delle aree interne” attraverso il nuovo Piano strategico nazionale, dove si afferma – testualmente – che “queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza”, prospettando un accompagnamento verso l’estinzione”.
“Quando la politica rinuncia a cambiare ciò che sembra irreversibile, ha fallito - ha sottolineato Ricciardi - e se, nel ridefinire i criteri per le zone montane, si considerano solo parametri socio-economici, si costruisce un sistema iniquo che rischia di creare comuni di serie A e comuni di serie B.” Il vicepresidente dem ha criticato “la scelta di escludere indicatori fondamentali come il disagio demografico, la distanza dai servizi essenziali e la qualità della vita, elementi già riconosciuti nella strategia delle aree interne elaborata da Fabrizio Barca, e oggi messi da parte”.
“È inaccettabile - ha proseguito - che si continui a svuotare il ruolo delle assemblee legislative su questioni che toccano il cuore della coesione territoriale. La classificazione dei comuni montani riguarda tutti: da Nord a Sud, senza distinzioni di parte.” Ricciardi ha infine rivolto un appello al ministro Calderoli: “Non riducete questo tema a una battaglia ideologica o a un favore per pochi. I territori fragili meritano visione, ascolto e risposte. Non rassegnazione e abbandono.”