Caso Anas: sicurezza lavoro a rischio su GRA e Roma-Fiumicino
Tra incendi e criticità, non basta l’appello a Mattarella: servono interventi immediati
Le domande sulla sicurezza dei lavoratori impegnati nei cantieri ANAS per la manutenzione delle infrastrutture verdi italiane diventano un Grazie e un richiamo al Presidente Mattarella che più di ogni altro vuole azioni concrete per questa emergenza nazionale. In realtà, nella conferenza stampa che si è svolta venerdì scorso nella sede di Confagricoltura che, con ASSOVERDE e ASSO.IMPR.DI.A. (Cisambiente Confindustria) sono le due più importanti associazioni datoriali, hanno presentato un documento realizzato da imprenditori e avvocati, in primis Pietro Nardecchia Consigliere Nazionale del Direttivo ASSO.IMPR.DI.A., che pongono in risalto le contraddizioni sistemiche di un continuo richiamo all’AMBIENTE e alla SICUREZZA. Un richiamo solo a parole, disatteso poi dai bandi di gara dove i capitolati non hanno proprio in conto gli oneri della sicurezza dell’allestimento dei cantieri o propongono dubbie metodologie di computo e le gare hanno sempre meno partecipanti di qualità e iniziano ad andare deserte. Il costo del lavoro di allestimento dei cantieri sicuri lungo le strade può variare di ben 10 volte tra quanto messo in budget dal Brennero rispetto all’Anas. È giusto? E la stessa ANAS, la cui gara sul Grande Raccordo Anulare è appena andata deserta, avrebbe dovuto dare una sveglia al sistema: basta verificare quante erbacce sono cresciute tra le corsie, costituendo un pericolo imminente, basti pensare al rischio incendi adesso con la stagione straordinariamente calda.
“Serve un dialogo istituzionale costante e costruttivo con le stazioni appaltanti, - ha dichiarato Rosi Zuliani Sgaravatti Presidente ASSOVERDE - perché le domande che noi rivolgiamo su temi come l’ambiente e la sicurezza del lavoro non sono solo calzanti ma giuste e di buon senso“.
“Come maggiori sindacati datoriali del settore denunciamo – con le parole del Presidente Mattarella a cui va sempre il nostro plauso e ringraziamento per l’opera che svolge – che non solo non riusciamo ad condividere con le stazioni appaltanti il valore della sicurezza ma spesso di fronte ai nostri legittimi dubbi troviamo un assordante silenzio” - ha dichiarato Melissa Rava Presidente di ASSO.IMPR.DI.A..
“La strada da percorrere è “ognuno faccia la sua parte”, imprese e lavoratori, istituzioni e politica, per applicare le leggi ed evitare che situazioni simili o uguali vengano trattate in modo diverso e generino tutele di serie A e di serie B: questo è inammissibile, perché tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti, in primo luogo quello alla sicurezza” - ha dichiarato Marco Feroci Avvocato di ASSO.IMPR.DI.A..
“Le norme ci sarebbero; quello che è inaccettabile è il diverso valore attribuito ai costi della sicurezza: lo studio presentato dalle due associazioni dimostra che il rifacimento della stessa banchina assume valori economici macroscopicamente diversi a Bolzano piuttosto che a Catanzaro, il che dimostra la necessità di maggiore attenzione da parte delle stazioni appaltanti nella predisposizione dei computi della sicurezza in sede di progettazione” - ha dichiarato Francesco Lilli Avvocato di ASSOVERDE.
Invieremo nelle prossime ore l’ennesima richiesta all’ANAS per un tavolo tecnico di confronto sulle problematiche evidenziate e per conoscenza la invieremo anche al Governo Meloni e in specie al Ministro Salvini.
*Estratto del documento:
- Confronto tra appalti di Servizi di manutenzione del verde stradale banditi da ANAS ed altre Concessionarie:
Nel presente paragrafo si vuole operare un confronto tra appalti di servizi di manutenzione del verde stradale banditi da altre Concessionarie Nazionali, al fine di avvalorare la denunciata sottostima da parte di ANAS, sia degli importi necessari per una corretta gestione del verde ma soprattutto nell’attuazione delle misure di sicurezza dettate dai cantieri stradali temporanei per la salvaguardia sia della salute degli operatori che dell’utenza veicolare.
Nella tabella sottostante si riportano gli importi relativi ad un bando di gara ANAS (Struttura Regionale Lazio) e di analoghi servizi banditi da altre Concessionarie (Autostrada del Brennero S.p.A., Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A.). Vengono contestualmente fornite ulteriori informazioni utili per operare i dovuti confronti sia sulle stime dei servizi ma soprattutto con riferimento agli Oneri di Sicurezza da Interferenze che le altre due Concessionarie hanno stimato, computato analiticamente e pubblicato a corredo dei documenti di gara.
Si sottolinea e si precisa che le procedure di gara oggetto di raffronto risultano analoghe anche in relazione alle tipologie di infrastruttura stradale oggetto di manutenzione del verde (ANAS S.T. Lazio è gestore di tratti autostradali analoghi a quelli gestiti dalle altre Concessionarie Autostradali oggetto di confronto).
- Ulteriori prove a sostegno dell’oggettiva sottostima degli appalti di manutenzione del verde banditi da ANAS:
A maggior comprova dell’evidente sottostima dei servizi del verde banditi da ANAS segnaliamo, inoltre, che la partecipazione alle gare d’appalto, negli ultimi anni, ha avuto una sensibile diminuzione nel numero di operatori economici privati offerenti (si è passati da un numero medio di 20 partecipanti degli anni 2010-2020 ai 5/6 partecipanti degli ultimi anni); in alcuni casi, come ad esempio per le tornate di gara di fine 2024 ed inizio 2025, indette dalle strutture territoriali ANAS del Lazio, della Lombardia e della Calabria, alcuni lotti sono addirittura andati “deserti” ovvero privi di offerenti, per via dell’oggettiva incongruità ed antieconomicità degli importi appaltati.
Uno dei punti più eclatanti è rappresentato dal lotto di gara ANAS della Struttura Territoriale del Lazio, per il servizio di manutenzione del Grande Raccordo Anulare di Roma e della Autostrada Roma-Fiumicino, la cui procedura di gara è andata “deserta” per ben due volte: la prima volta bandita con gara ad evidenza pubblica; la seconda volta bandita sotto forma di Licitazione Privata. A tutt’oggi, non si ha evidenza dell’avvio delle attività manutentive di sfalcio su tali infrastrutture autostradali; oltre ad un deprecabile stato estetico, l’attuale situazione presenta seri rischi di innesco di incendi, per via delle alte temperature e della biomassa disseccata ed infiammabile insistente sulle scarpate e sull’aiuola spartitraffico, con conseguenti ed inevitabili ricadute sulla sicurezza stradale, anche in virtù dell’elevata fruizione veicolare giornaliera di tali tratti autostradali (si conta, giornalmente, la presenza di circa 1.000.000 di veicoli percorrenti[1]).