Domani il taglio del nastro per Salerno Letteratura

In programma dal 14 al 21 giugno, dal tema “In faccia ai maligni e ai superbi. Letteratura come contropotere”

salet2 (1)Tutto pronto per il taglio del nastro della tredicesima edizione di Salerno Letteratura, in programma dal 14 al 21 giugno, dal tema “In faccia ai maligni e ai superbi. Letteratura come contropotere”, curata da Gennaro Carillo, Paolo Di Paolo e Daria Limatola per la Sezione Ragazzi e presidente dell’associazione Duna di Sale con la direzione organizzativa di Ines Mainieri.

Alle 10.30, negli spazi della chiesa dell’Addolorata, l’incontro inaugurale alla presenza delle istituzioni con Carlo Galli in dialogo con Gennaro Carillo. Da Platone in avanti, il rapporto fra politica e tecnica è stato strettissimo. Ma il loro non è stato sempre un rapporto univoco. Platone inaugura una tradizione secondo la quale la politica stessa è una techne, un’arte, di cui sono depositari tecnici competenti. C’è chi invece sostiene il carattere a-tecnico della politica, un sapere privo di un fondamento ontologico stabile ma legato all’esperienza e soprattutto dipendente dalla variabilità delle passioni umane. Mai come oggi la tecnica è diventato il problema politico per eccellenza. Torna attuale una notazione di Heidegger: considerare neutrale la tecnica significa di per sé consegnarsi al suo potere. Di sicuro nessuno può permettersi più di concepirla come un mero strumento: la rivoluzione tecnologica in atto cambia la forma stessa di vita umana, ridefinisce concetti come corpo, soggetto, oggetto. E soprattutto impone alla politica uno sforzo per riacquistare la centralità perduta.

La prima giornata del festival riparte alle 18, sempre all’Addolorata con Aldo Schiavone, autore di Occidente senza pensiero (Il Mulino). Conduce Gennaro Carillo. Scritto da un grande storico, Occidente senza pensiero è un libro importante. Parte dalla constatazione di un dato di fatto: non solo l’Europa, ma anche l’Occidente ha perso centralità. Ed entrambi si stanno lacerando al proprio interno. Al punto che oggi alla domanda Che cos’è l’Europa? o Che cos’è l’Occidente? nessuno saprebbe rispondere con sufficiente esattezza. Schiavone indaga le cause di questa deriva, dalle conseguenze imprevedibili. La crisi nasce da una sorta di orfananza dei saperi: è come se l’Occidente avesse rinunciato a pensare, abdicando alla propria millenaria funzione storica. Schiavone osserva il declino dei Maestri, figure autorevoli che un tempo costellavano il paesaggio intellettuale europeo e americano e che oggi – salvo eccezioni – è difficile ritrovare. Per la prima volta nella sua storia, l’Europa si vede costretta a inseguire una ‘modernità’ altrui, scontando una posizione di retroguardia. Per non parlare della crisi politica, dell’afasia o dei balbettamenti dell’Europa di fronte a questioni cruciali. E infine: come affrontare la rinnovata, grande questione della tecnica? Quale contropotere opporre allo strapotere del binomio tecnica-capitalismo?

Alle 18 a Palazzo Fruscione, incontro con Pierluigi De Felice, autore di Dal campo al piatto. Le nuove geografie del sistema agroalimentare sostenibile (Franco Angeli), Maria D’Amico, marketing e sustainability manager e Romina Noris esperta di sostenibilità. Evento in collaborazione con D&D ITALIA S.p.A. Società Benefit. Modera Daria Limatola. De Felice indaga la dimensione ambientale, economico-sociale e culturale dei sistemi agroalimentari, risultato di relazioni intricate e problematiche. Guida il lettore in un viaggio che, dal “campo al piatto”, narra i segreti di un sistema interconnesso che influenza profondamente il nostro pianeta e le nostre vite attraverso una pluralità di fattori. La salute dell’ambiente, delle sue risorse e dei suoi equilibri delicati gioca un ruolo fondamentale per la sostenibilità e la tutela della biodiversità. L’economia, che permea ogni aspetto della filiera agroalimentare, dalla produzione al consumo di cibo, risponde a processi complessi, dipendenti da fattori ambientali, sociali e culturali che si riflettono nelle scelte di chi coltiva, o trasforma o consuma la materia prima. In questa piccola tavola rotonda, passiamo anche dalla teoria alla pratica, attraverso l’esperienza di Maria D’Amico come esponente dell’omonima azienda conserviera, oltre che di Romina Noris, esperta di processi sostenibili.

Alle 18.30 al Museo Diocesano, incontro con Laura Suardi, autrice di Il discorso perfetto (Laterza). Conduce Ester Cafarelli. Un discorso perfetto è quello capace di persuadere, allora come oggi. Laura Suardi ci guida alla riscoperta dell’arte retorica attraverso i maestri del mondo classico – da Cicerone ad Aristotele – e ci mostra quanto i loro insegnamenti siano ancora attuali. Dall’inventio all’actio, ogni passaggio prende vita tra esempi antichi e contemporanei. Un invito a padroneggiare la parola con consapevolezza, perché la vera forza del discorso sta nell’unione di ragione ed emozione.

Alla stessa ora, a largo Pomona, incontro con Giulio Carlo Pantalei, autore di Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica (Einaudi). Conduce Paolo Di Paolo. Tra il dopoguerra e gli anni Settanta, l’intellighenzia letteraria italiana intercetta il fermento di un’epoca e lo traduce in versi per musica. Pasolini, Calvino, Fortini, Moravia, Eco e altri grandi autori contribuiscono alla nascita della canzone d’autore, dialogando con un’intera generazione di artisti. Un libro che racconta l’incontro fecondo tra letteratura e musica, tra impegno civile e sperimentazione, in una stagione irripetibile della cultura italiana.

Alle 19 all’Addolorata ci sarà Ernesto Galli della Loggia, autore di Una Capitale per l’Italia (Il Mulino). Conduce Paolo Macry. Quanto fascista fu davvero la Roma del fascismo? Questo saggio esplora la capitale come palcoscenico privilegiato del regime, dove architettura, arte, stampa, cinema e sport si intrecciarono alla costruzione di una moderna società di massa. Oltre i miti e le rovine, emerge il volto contraddittorio di una città che fu laboratorio del Novecento e culla, paradossalmente, di quell’egemonia culturale destinata a segnare anche l’Italia democratica.

Sempre alle 19, a Palazzo Fruscione, la protagonista sarà Giusi Drago, traduttrice di Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin. In dialogo con Maria Carmen Morese e Lorenzo Licciardi. In collaborazione con il Goethe-Institut di Napoli. Uscito nel 1929, Berlin Alexanderplatz, di Alfred Döblin, è un classico del Novecento. Pochi altri romanzi sono stati in grado di restituire il ‘senso’ di una città, il brusio delle sue lingue, e di cogliere lo spirito del tempo. Quegli anni ‘20 nei quali Berlino era una città tumultuosa, frenetica, libera (avete presente le atmosfere di Babylon Berlin? Ma fu Fassbinder a trarre dal romanzo di Döblin una miniserie per la TV). Eppure a Berlino – come in tutta la Germania – incubava il più grande orrore del XX secolo. Ne discutiamo con Giusi Drago, autrice di una nuova traduzione di questo capolavoro.

A SEGUIRE verrà proiettato il film Berlin Alexanderplatz di Bhuran Qurbani (2020) – in questo sorprendente riadattamento cinematografico del romanzo, Francis, un immigrato senza documenti arriva a Berlino con grandi speranze e l’intenzione di rimanere onesto. Sia la città che le circostanze però, gli sono contro.

Per la sezione Spazio Ragazzi, alle 19, nello spazio Matteotti, La parola ha un giardino segreto. Letture di fiabe per bambini a cura degli allievi del corso di lettura ad alta voce di Brunella Caputo. Per grandi e piccini.

Alle 19.30, all’Arco Catalano, per la sezione Poesia, incontro con Roberto Deidier, autore di Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo (Molesini). Conduce Vincenzo Salerno. Candidata al Premio Strega Poesia 2025, questa raccolta conferma Roberto Deidier come uno dei lirici più autentici della scena contemporanea. A oltre vent’anni dalla sua prima pubblicazione, attraversa il tempo senza subirlo, mantenendo intatta la sua architettura poetica e la sua forza musicale. Con rigore e limpidezza, Deidier prende le distanze tanto dallo sperimentalismo quanto dal postmoderno, trovando una voce radicata in un’attualità profonda e non effimera. Ogni verso è una questione di ritmo, di ascolto, di persistenza: un esercizio di esattezza lirica che segna il passo della poesia del nuovo secolo.

Alle 19.30 a Largo Pomona, la protagonista sarà Roberta Recchia, autrice di Io che ti ho voluto così bene (Rizzoli)- Conduce Paolo Massari. Un primo amore segna il passaggio della linea d’ombra tra l’adolescenza e un’incerta età adulta. Se poi la ragazza di cui Luca s’innamora scompare drammaticamente, insieme all’adolescenza se ne va anche l’innocenza. Aggiungete che Luca denota una sensibilità non comune, che lo rende diverso dai suoi coetanei ma anche più esposto al male. Basta dunque un attimo e non somiglierà mai più a quello che era prima. Ora diventa una persona da difendere, un io in frantumi da ricomporre. Ecco che essere riamati e tornare ad amare rappresentano il solo modo per ristabilire l’ordine infranto dal trauma della perdita e provare a essere di nuovo felici.

Alle 20 nell’atrio del Duomo l’attesa prolusione affidata a Melania Mazzucco, una delle maggiori narratrici italiane, autrice di romanzi come Vita (Premio Strega), L’architettrice e Silenzio. Mazzucco dialogherà il giorno successivo con lo scrittore austriaco Christoph Ransmayr, un maestro del romanzo europeo. Introduce Paolo Di Paolo. La letteratura è un “potere” alternativo? Si fonda sull’immaginazione, che è una corrente impetuosa, capace di modificare il nostro rapporto con la realtà e forse, talvolta, di trasformarla.

Alle 20.30 all’Arco catalano, incontro con Mattia Tarantino, autore di Se giuri sull’arca (Fallone 2024). Conduce Luigi Riccio, redattore rivista Inverso. Introduce Filippo Trotta. In collaborazione con la Fondazione Alfonso Gatto. Se giuri sull’arca è un poemetto sulla salvezza. Una storia di salvezza. I salvati, gli amici, catturati negli incubi dell’Occidente: cose vischiose, cose cadute al riparo dalla storia, dalla narrazione. Il discorso e il recitativo che proponiamo al pubblico di SalernoLetteratura è questa vicenda ricoverata nel secolo, una salvaguardia dall’ordine delle cose, una parola che vegli»

Alle 21 a Largo Pomona, Silvio Perrella presenta Ore incerte (Il Saggiatore). Conduce Paolo Massari. Due amanti erranti, Hatem e Suleika, si muovono in uno spazio senza confini, tra Palermo e Baghdad, in bilico tra memoria e desiderio. Ore incerte è un romanzo lirico e visionario, dove il viaggio si fa metafora dell’amore e della scrittura, e i luoghi – porti, spiagge, fari – diventano creature vive. Con prosa evocativa, Silvio Perrella intesse una narrazione sospesa, un bolero di parole che sfida tempo e geografia, alla ricerca di un altrove da abitare insieme.
Alle 21 al Diocesano incontro con Roy Chen, autore di Il grande frastuono (Giuntina). Conduce Paolo Di Paolo. Tre generazioni, tre donne, tre voci che si rincorrono tra misteri familiari, silenzi pesanti e improvvisi slanci d’amore. Gabriela, Noa e Tzipora si muovono tra il quotidiano e lo straordinario, finché un Grande frastuono minaccia di stravolgere ogni certezza. Con grazia e ironia, Roy Chen intreccia realtà e visione, commedia e spiritualità, portandoci in un mondo dove un gefilte fish può salvare un dialogo e una voce interiore può riscrivere il destino. Un romanzo poetico, che invita a lasciarsi guidare dal suono sommerso del cuore e del mondo.

Alle 21.15 nell’atrio del Duomo, Apologia di Socrate, lectio brevis di Gennaro Carillo. Interprete Christian Poggioni, prodotto da VeliaTeatro. Accusato formalmente da Anito, Meleto e Licone, Socrate si difende nel tribunale popolare davanti a giudici estratti a sorte. Gli si imputa di corrompere i giovani e di introdurre nella città nuovi dei o di promuovere l’ateismo. Ma in realtà l’accusa è politica. Non gli si perdonano frequentazioni con oligarchi e soprattutto critiche sferzanti nei confronti delle derive demagogiche della democrazia. Tuttavia, quali parole abbia effettivamente pronunciato Socrate nel 399 a.C. non lo sapremo mai. Dobbiamo attenerci alla testimonianza di Platone. Il quale ci presenta un accusato che non blandisce la giuria ma la provoca, fino a irritarla, rivendicando la propria parrhesia, una libertà di parola che non gli sarà perdonata. Strategia per molti versi suicida – come l’Ippolito di Euripide, Socrate non riesce a essere persuasivo davanti a una folla riunita – ma grande pezzo di teatro involontario, al quale dà corpo e voce Christian Poggioni.

Alle 21.30, all’Arco Catalano, incontro con Alessio Arena, traduttore delle opere di Reinaldo Arenas Celestino prima dell’alba e Il palazzo delle bianchissime moffette entrambi per Mar dei Sargassi. Conduce Giorgio Sica. Arenas è stato un grande scrittore e poeta cubano. Animo ribelle e appassionato, visse con il trasporto del cuore sempre in direzione contraria all’oppressione del regime, senza mai smettere di lottare per i diritti civili. Contro Batista, appoggiò la Rivoluzione di Cuba. Dopo, però, si schierò contro la dittatura di Castro, sotto la quale venne perseguitato e incarcerato e vide le sue opere censurate per la sua dichiarata omosessualità. Fuggito negli Stati Uniti negli anni Ottanta, Arenas morì a New York appena un decennio dopo, in seguito alla scoperta di essere malato di AIDS. Dalla sua autobiografia è stato tratto il film “Prima che sia notte”, vincitore del Leone d’argento a Venezia. “Celestino prima dell’alba” fu l’unico romanzo che riuscì a pubblicare in terra natia nel 1967, e costituisce il primo di una raccolta di cinque volumi, la Pentagonia, di cui Il palazzo delle bianchissime moffette è il secondo. Entrambi tradotti da Alessio Arena, vengono per la prima volta pubblicati in italiano. 

Alle 22 al Diocesano un appuntamento davvero speciale: Lettori sul palco, scrittori in platea con Paolo Di Paolo, la Setta dei Poeti Estinti e in collaborazione con diversi circoli di lettura sul territorio. Chi legge sarà sul palco per raccontare la propria passione, per essere intervistato da uno scrittore o da una scrittrice, per mettere in condivisione il proprio universo emotivo. Un festival letterario dovrebbe sempre celebrare i lettori prima che gli autori; per questo SalernoLetteratura azzarda e rompe uno schema.

Alle 22.30 all’Addolorata, ci sarà Laura Pepe, autrice di Sparta (Laterza). Conduce Gennaro Carillo. Sparta: città guerriera per antonomasia, paradigma di austerità e disciplina. Ma è davvero solo questo? Questo saggio invita a superare il mito e a riscoprire una realtà più sfumata: una comunità che coltivava musica, spirito, celebrazioni e riconosceva alle donne un ruolo senza pari nel mondo greco. Un’indagine colta e appassionante che restituisce profondità a una pólis «amabile» e «divina», capace di lasciare un segno duraturo nella civiltà antica.

Si chiude alle 22.30 a Largo Pomona con Tonico 70 in concerto, accompagnato dai musicisti Peppe Maiellano alle tastiere e synth, Francesco Cirillo al flauto traverso e Antonio D’Apolito alla chitarra elettrica e il designer Daniele Tabatabie. Dopo un viaggio a New York City Tonico Settanta decide di pubblicare un concept album, Jetlag, dedicato allo strumentale hip hop miscelato con suoni funk oscuri e dalla musica elettronica. Il concerto pensato per Salerno Letteratura si arricchisce poi di una performance narrativa dedicata al racconto, in chiave evocativa e immersiva, della “rinascita” simbolica della Testa di Apollo attraverso una combinazione di linguaggi contemporanei: visual proiettato, luce scenografica e suono puntuale. L’opera mira a trasformare la scultura in un nodo sensibile tra mito, memoria e tecnologia. L’Installazione scenico-visiva ibrida è a cura di Daniele Tabatabie.

Il progetto è realizzato con la collaborazione e il sostegno di Regione Campania e Scabec (fondi Coesione Italia 21-27). Salerno Letteratura Festival è sostenuto da Comune di Salerno e Camera di Commercio.

Main sponsor: Bper e La Doria.

Sponsor: D’Amico, Fondazione della Comunità Salernitana e Chin8tto Neri, Boccia industria grafica.

Si ringraziano tutti gli altri sostenitori del Festival e le collaborazioni che contribuiscono a cementare la nostra rete.

I libri saranno presenti nei luoghi del Festival a cura delle librerie: Feltrinelli, Imagine’s book, Libramente Caffè Letterario, Mondadori e Saremo Alberi.

Source: www.irpinia24.it