Da Gaza all’Italia: altri 17 bambini accolti per cure mediche

Le organizzazione ringraziano il nostro Paese: "Adam simbolo di speranza, la sanità sia un ponte di pace. L’Italia guida di umanità per l’Europa"

aisc logoLe organizzazioni AMSI – Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, Co‑mai – Comunità del Mondo Arabo in Italia, UMEM – Unione Medica Euro‑Mediterranea, il Movimento Internazionale Uniti per Unire e l’Agenzia Internazionale di Stampa AISC News esprimono la più profonda gratitudine al Governo italiano e al Ministero degli Affari Esteri, in primis nella persona del Ministro Antonio Tajani, per l’impegno umanitario dimostrato nel soccorso e nella cura dei bambini palestinesi feriti nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza.

Con l’arrivo a Milano del piccolo Adam, di appena undici anni, sopravvissuto al bombardamento che il 23 maggio ha sterminato la sua famiglia a Khan Younis, l’Italia conferma il proprio ruolo attivo e solidale nel fronteggiare l’emergenza umanitaria più grave del Mediterraneo. Adam ha perso il padre e tutti i fratellini in un raid aereo che ha colpito la loro casa. È stato salvato dalla madre, la dottoressa Alaa al‑Najjar, che al momento dell’attacco era in servizio al Nasser Medical Center. Con lui sono approdati nel nostro Paese, nelle ultime ore, altri 16 bambini che saranno presi in cura tra Milano, Genova, Firenze, Bologna e Roma. In tutto sono oltre 300 le persone ferite partite dal Medioriente verso gli ospedali del nostro Paese nell’ultimo anno. Con quelli arrivati con i tre voli da Gaza, i minori in cura in Italia diventano a questo punto ben 133.

Adam è attualmente ricoverato presso l’Ospedale Niguarda di Milano, dove riceverà cure mediche per gravi fratture agli arti, assistenza psicologica e l’amore instancabile di sua madre, che continua a lottare per la sua salvezza fisica e interiore. Negli ultimi giorni, tre voli umanitari hanno evacuato numerosi minori palestinesi da Gaza, permettendo il loro ricovero presso strutture ospedaliere italiane. L’emergenza sanitaria, iniziata a ottobre 2023 con l’inizio delle ostilità e aggravata dalla ripresa dei combattimenti dopo la tregua interrotta nel marzo 2025, ha causato un bilancio tragico: oltre 14.500 bambini uccisi, più di 23.000 feriti e circa 17.000 minori rimasti orfani di almeno un genitore. Centinaia sono i bambini senza più alcun riferimento familiare.

Il prof. Foad Aodi – medico fisiatra, giornalista internazionale, esperto in salute globale, direttore dell’AISC (Agenzia Internazionale di Stampa Informazione Senza Confini), docente universitario a Tor Vergata, membro del Registro Esperti FNOMCeO e già quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma – sottolinea:

“Accogliere Adam e gli altri bambini palestinesi è un dovere morale e umano. L’Italia sta dando un segnale forte al mondo: sta scegliendo la vita, la cura e la dignità. Ringraziamo i ministri Tajani e Crosetto per l’impegno concreto e le Forze Armate per il supporto logistico.”

“Ma abbiamo bisogno di altri posti, perché ci sono ancora almeno 10.000 bambini che necessitano di cure urgenti. È fondamentale intensificare gli aiuti e aprire corridoi sanitari e umanitari. L’Italia può e deve essere guida per l’Europa su questo fronte.”

Il grido d’allarme di Aodi: “Gaza, una tragedia umanitaria. Italia e Europa agiscano per il cessate il fuoco e per una sanità che non discrimini”

Il prof. Foad Aodi continua nel suo accorato appello: “Tra i bambini feriti ci sono oltre 5.000 minori che hanno subito l’amputazione di uno o di entrambi gli arti. Il 95% soffre di malnutrizione grave e fame cronica, con gravi conseguenze sullo sviluppo fisico. Il 90% presenta disturbi psicologici importanti: insonnia, attacchi di panico, crisi di pianto costanti. 

La sanità pediatrica a Gaza è al collasso: mancano cure di base, chirurgia pediatrica e servizi per i bambini oncologici. Stiamo assistendo a un’impennata di malattie infettive, anche a causa della densità altissima della popolazione: 2,2 milioni di persone, con la maggioranza composta da bambini e adolescenti, concentrati su un territorio estremamente ristretto. Ormai tutti i minori hanno perso due anni di scuola: un’intera generazione sta crescendo nel trauma, nella fame e nella privazione di diritti fondamentali.

Chiediamo all’Italia – conclude Aodi – di fare la sua parte anche nella diplomazia europea, per contribuire al cessate il fuoco e rafforzare gli aiuti sanitari. La sanità deve essere un diritto e non uno strumento di discriminazione o di guerra.”

Prosegue Aodi: “Adam è il simbolo non solo della tragedia, ma della possibilità di rinascita. La sanità deve diventare un ponte di pace, non un luogo di abbandono o discriminazione. Chiediamo più impegno, più strutture, più volontà politica. Il tempo dell’indifferenza è finito.”

Le organizzazioni promotrici ribadiscono la loro totale disponibilità a collaborare con le istituzioni nazionali, regionali e locali offrendo personale medico volontario, mediatori culturali, interpreti, supporto psicologico e attività di accoglienza per facilitare l’inserimento dei bambini evacuati e delle loro famiglie nelle strutture ospedaliere italiane.

Source: www.irpinia24.it