Cinema, il Premio Anna Magnani a Igor Righetti: “Mio cugino Alberto Sordi ‘gattaro’ per amore della sua amica Annarella”
Il riconoscimento per il suo docufilm internazionale, anche in inglese e spagnolo, “Alberto Sordi secret”, il primo sulla vita privata del grande attore e che ha già ricevuto 14 riconoscimenti in tutto il mondo
“Alberto e la sua cara amica Anna Magnani andavano spesso insieme di notte a dare da mangiare ai felini di largo di Torre Argentina, a Roma, in quanto l’attrice, amante dei gatti, abitava poco distante dall’area archeologica e lo chiamava per darle una mano. Alberto adorava gli animali, in particolar modo i cani e i cavalli, ma per lei divenne anche ‘gattaro’. Era attratto dalle donne dal carattere forte e, da come ne parlava a mio nonno, era segretamente innamorato di Nannarella”. È quanto rivelato dal giornalista e conduttore radiotelevisivo Rai Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi che il prossimo 15 giugno avrebbe compiuto 105 anni, durante la consegna del Premio Anna Magnani, la maggiore manifestazione internazionale dedicata alla memoria dell’attrice premio Oscar organizzata e diretta da Francesca Piggianelli, che ha ricevuto per la regia e la sceneggiatura del docufilm internazionale, anche in inglese e spagnolo, “Alberto Sordi secret”, il primo sulla vita privata dell’attore. L’opera, prodotta da Massimiliano Filippini e CameraWorks con la fotografia di Gianni Mammolotti, le musiche di Maria Sicari e i costumi di Stefano Giovani, è tratta dal libro, giunto all’11ª ristampa, “Alberto Sordi segreto” (amori nascosti, manie, rimpianti e maldicenze) scritto da Righetti e pubblicato da Rubbettino editore con la prefazione del critico Gianni Canova. Dopo la presentazione-omaggio all’ultima Festa del Cinema di Roma e in Senato, il docufilm della durata di 90 minuti ha ricevuto 14 premi internazionali, dagli Stati Uniti all’India, dall’Australia fino a tutta l’Europa.
“Questo successo – ha detto Igor Righetti – dimostra quanto, anche all’estero, Alberto sia ancora amatissimo e presente nel cuore del pubblico. Lui mi diceva spesso che si muore davvero soltanto quando si viene dimenticati. Ecco l’importanza di Premi come questo dedicato ad Anna Magnani o il Premio internazionale “Alberto Sordi Family Award” che organizzo da 8 anni: tramandare la memoria di questi personaggi che hanno fatto grande il cinema italiano: non va soltanto conservata, va rigenerata, deve continuare a ispirare. Questo per evitare che, come mi hanno raccontato tanti miei studenti universitari, attori del calibro di Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Monica Vitti o Marcello Mastroianni siano per loro degli sconosciuti”.
E aggiunge Righetti: “Tra i protagonisti della parte filmica di ‘Alberto Sordi secret’ girata in bianco e nero con scene ambientate tra il 1920 e la fine del 1930, in costume e con auto d’epoca, filmica non fiction perché i personaggi e i dialoghi che ho scritto non sono frutto della mia fantasia ma ho attinto ai tanti ricordi che ho vissuto in prima persona e che mi sono stati narrati da mio padre e da mio nonno Primo Righetti, suo zio, in situazioni di vita familiare, ci sono Fioretta Mari, Maurizio Mattioli, Emanuela Aureli, Daniela Giordano, Mirko Frezza, Enzo Salvi, Daniele Foresi, Lorenzo Castelluccio. Questa parte si intreccia con quella documentaristica con le foto provenienti dai nostri album di famiglia, i video inediti dell’Istituto Luce e gli interventi di Pupi Avati, Rosanna Vaudetti, Elena de Curtis (nipote di Totò), il re dei paparazzi Rino Barillari, Patrizia e Giada de Blanck, Sabrina Sammarini (figlia dell’attrice Anna Longhi) e tanti altri”.
Di Alberto Sordi non si conosce neppure il suo grande amore verso gli animali che Igor Righetti ha voluto svelare sia nel libro sia nel docufilm. “Li amava tanto quanto gli esseri umani – ricorda Righetti – e diffidava di coloro che li maltrattavano perché diceva che non avrebbero esitato a fare lo stesso verso i propri simili. Ebbe 18 cani in totale, di razza e meticci abbandonati. Li teneva in casa e si divertiva a giocare con loro. Alla loro morte, l’attore li seppelliva nel giardino della sua villa. Su ogni sepoltura piantava delle rose a memoria di quelli che lui definiva amici veri e compagni fedeli. A Roma si era diffusa la voce che Alberto adottava i cani che trovava davanti al cancello della villa. E così, purtroppo, in tanti lasciavano i loro animali lì, sicuri che sarebbero andati a stare bene. Alcuni li prendeva lui, altri li dava ad amici o a noi familiari come fece con mio padre al quale chiese di prenderne due”.
Il Premio Anna Magnani si è svolto alla Casa del Cinema di Roma ed è stato condotto da Francesca Piggianelli con il giornalista Simone Bartoli.