Pasquale Gallicchio presenta “La prima madre” al Circolo della stampa di Avellino

Gallicchio presenta il suo nuovo libro: «Abbiamo l’esigenza di scavare nel cuore e riconsiderare una nuova condizione della nostra esistenza»

Pasquale Gallicchio La prima madre_risultato

Avellino- Il libro “La prima madre“, di Pasquale Gallicchio, è stato presentato oggi, mercoledì 23 ottobre, alle ore 17.00, presso il Circolo della Stampa di Avellino.

Un romanzo, quello dello scrittore e giornalista, che ha suscitato notevole interesse tra i lettori, come sottolinea lo stesso Gallicchio, esprimendo grande soddisfazione: «Lo confermano i numerosi commenti ricevuti da chi ha già avuto modo di leggere l’opera!»

Numerosi i personaggi del mondo del giornalismo e della letteratura italiana presenti all’evento di oggi: tra gli altri, sono intervenuti, infatti, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Silvio Sallicandro, editore della Delta3; e Domenica Marianna Lomazzo, consigliera di parità della Regione Campania. L’onere di moderare l’incontro è ricaduto sulla giornalista de Il Mattino, Stefania Marotti, mentre Paola Pepino, scrittrice anch’essa, ha letto ed interpretato alcuni passaggi del libro.

Parlando della sua opera, Gallicchio ha spiegato: «La prima madre non è solo un romanzo con una forte presenza femminile, ma è anche un’indagine su come il sentimento del male possa attraversare epoche diverse, dal fascismo fino ai giorni nostri, mantenendo la sua crudeltà pur mutando forma». L’autore ha, poi, evidenziato come il romanzo intrecci verità storiche, come la reale esistenza del campo di internamento femminile di Solofra durante il fascismo, con elementi di finzione letteraria ispirati spesso dalla realtà. 

«È un lavoro letterario che unisce un pezzo della storia italiana e irpina legata al fascismo con alcuni dei temi più sentiti dell’attualità. Entra nelle fratture dell’animo umano e cerca di porre domande fondamentali su ciò che colpisce il prossimo e sul possibile rimedio attraverso l’amore. – Spiega, ancora, Gallicchio, che poi continua fissando l’obiettivo della sua opera – Tra i messaggi che cerco di porgere al lettore c’è quello che la missione dell’essere umano non è il considerarsi padrone del mondo, ma prendersi cura delle persone e del creato.»

«Abbiamo l’esigenza di scavare nel cuore e riconsiderare una nuova condizione della nostra esistenza.» Ha poi concluso l’autore, facendo poi un richiamo ad alcuni aspetti presenti nel romanzo, dove, tra descrizioni di paesaggi e riferimenti gastronomici, non mancano omaggi all’Irpinia, all’Alta Irpinia, a Napoli e ai suoi quartieri, in uno stile che mira a fornire una nuova narrazione delle comunità e dei territori locali.

Source: www.irpinia24.it