Giusy Soviero e la globalizzazione del linguaggio napoletano in “Silenzio e stu core”

La musica come unico mezzo in grado di attraversare confini geografici e culturali

giusy_sovieroLa cantautrice napoletana Giusy Soviero, è orgogliosa di poter esprimere la propria musica nel dialetto della sua regione, sentendosi in totale sintonia con le sue radici. Il suo nuovo singolo “Silenzio ‘e stu core” è disponibile sulle piattaforme digitali e trasmesso dalle radio a livello nazionale.
Una canzone che  cattura il momento in cui le parole perdono la capacità di esprimere e i silenzi diventano melodie: ciò che vorremmo comunicare svanisce, lasciando la musica come unico mezzo per trasmettere i pensieri più profondi.

Esseri moderni ma fieri di rimanere legati alla propria terra: l’arte, la spontaneità e la veracità. In una società moderna, caratterizzata da un’accelerazione senza precedenti e da una sempre maggiore globalizzazione, l’importanza di rimanere legati alla propria terra e alle proprie radici è più significativa che mai. Gli esseri moderni si trovano di fronte alla sfida di bilanciare le influenze globali con la valorizzazione della propria cultura, arte e autenticità. Il legame con la propria terra rappresenta un’opportunità di esplorare e valorizzare l’arte locale. Ogni regione del mondo vanta una ricca tradizione artistica, che si esprime attraverso l’arte. 

Il brano nasce dal vissuto di Giusy Soviero e trasporta il pubblico in una dimensione nuova, nella quale è possibile immedesimarsi anche grazie al sound piacevole ed in sintonia con la voce.

Storia dell’artista

Giusy Soviero nasce a Napoli e studia canto jazz presso il Conservatorio San Pietro a Majella. La sua passione per la musica è sempre stata una costante e solo da adulta ha deciso di dar voce a tutti i pensieri e alle poesie che custodiva gelosamente nei suoi libri e diari. La sua famiglia ha da sempre sostenuto questa sua inclinazione, spingendola a seguire Giusy e ciò che avrebbe fatto bene al suo cuore: dopo la maturità classica, infatti, ha lasciato da parte la carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Nel corso della sua formazione, ha voluto evidenziare il privilegio di essere napoletana e di poter cantare nel suo dialetto, sentendosi in perfetta sintonia con la sua terra. Il percorso artistico e la bravura le hanno permesso di prendere parte al Trianon, con lo spettacolo “Donne, voce ‘e femmene” e alla “Casa della Musica”, con il concerto e spettacolo del M. Aniello Misto al Palapartenope. Il suo obiettivo è quello di raggiungere un pubblico che possa immedesimarsi nelle sue parole ed emozioni.

Source: www.irpinia24.it