In Italia si sta violando la democrazia e il diritto a corrette elezioni, ciò in violazione del diritto europeo, questa la denuncia del Partito Animalista Italiano dopo la riforma della legge elettorale per le Elezioni Europee fortemente voluta dal Governo ed entrata in vigore a sole 3 settimane dalla presentazione delle liste. Per il diritto europeo, le raccomandazioni della Commissione, la Giurisprudenza europea, non si può cambiare la legge elettorale un anno prima delle elezioni, e nemmeno si può modificarla sei mesi prima anche parzialmente.

La Commissione Europea dopo la denuncia dell’avv. Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano, conferma in una comunicazione ufficiale come il diritto europeo vieti il cambio delle leggi elettorali, e che monitorerà l’Italia chiedendo chiarimenti per le Europee 2024.

Anche l’Ufficio della Presidenza della Repubblica ha risposto, dopo tempo, solo qualche giorno fa confermando che avrebbe valutato le censure dell’avv. Ceriello e del Partito Animalista Italiano.

Eppure la legge “taglia esenzioni” ai piccoli partiti è diventata legge, tanti partiti anche storici non saranno più presenti alle elezioni e lo stesso Partito Animalista Italiano, da anni presente sulle schede elettorali, sarà presente solo nella Circoscrizione Meridionale e non in tutta Italia, seppure sta continuando con forza la sua campagna elettorale in difesa della democrazia e dei diritti di cittadini, ambiente e animali.

L’Italia quindi ha violato il diritto europeo? Probabilmente sì, rischiando una procedura d’infrazione, se non l’annullamento delle elezioni.

Ribadisce l’avv. Ceriello: “noi andremo avanti sia nella campagna elettorale che davanti le Corti Europee che, come nella nota sentenza Ekoglasnost vs. Bulgaria, non potranno che darci ragione. Non lo facciamo solo per una questione di partito, ma siamo in presenza di un grave attacco alla democrazia e al diritto quello che stiamo vivendo in Italia con le Elezioni Europee 2024”.

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