Di Giacomo (S.PP.) – Istituti per minori “aree di parcheggio per futuri criminali”

"Tra le priorità è necessario pensare agli istituti per minori per potenziarne il ruolo effettivo di rieducazione"

sindacato-polizia-penitenziaria“L’ennesima aggressione di agenti penitenziari in un istituto per minori, questa volta a Palermo, ripropone una questione non più rinviabile e che i recenti fatti dell’istituto Beccaria hanno solo riacceso: il ruolo dei 17 istituti per minori nei quali si trovano, a fine febbraio scorso, 523 detenuti di cui numerosi maggiorenni sino a 25 anni”. Ad affermarlo è il segretario generale del S.PP. – Sindacato Polizia Penitenziaria – Aldo Di Giacomo che aggiunge: “quella dell’istituto per minori è l’altra faccia della medaglia dell’emergenza carceri che gli agenti non possono fronteggiare da soli continuando a subire aggressioni”. “Intanto – aggiunge – il cosiddetto Decreto Caivano ha determinato un’impennata di nuove carcerazioni che sono aumentate di più di 200 in meno di un anno e gli stranieri presenti rappresentano il 51% dei presenti. Negli IPM però la fascia più presente è quella tra i 16 e 17 anni; i minorenni sono il 57,7%, dei presenti, soprattutto tra le ragazze (61,5%) e tra gli stranieri (64,2%). Oltre a ciò è doveroso anche ricordare che solo il 31,5% dei ragazzi e ragazze è detenuto in un istituto di pena per minorenni dopo una condanna definitiva passata in giudicato. A metà gennaio i definitivi erano 156, un anno prima 142, numeri analoghi dunque, mentre le persone in misura cautelare sono passate da 243 a 340. “L’attuale sistema carcerario per minori non solo non serve a nulla ma si rivela una sorta di scuola per delinquere: il 90% di chi entra in un istituto per minori si avvia verso una “carriera criminale” passando come stadio successivo immediato al carcere normale. Il 70% dei ragazzi entra per custodia cautelare, con una permanenza media di poco superiore ai 100 giorni. Il fenomeno delle baby gang insieme alla tendenza all’emulazione dell’atteggiamento dei “grandi” che comandano dalle celle sono due aspetti nuovi da affrontare. “Per noi – dice il segretario S.PP. – le misure da mettere in campo sono decisamente più complesse. Sarebbe troppo facile estendere la platea di minori perseguibili. Il primo problema è infrastrutturale oltre che di personale. Abbiamo ascoltato dal Ministro Nordio programmi di recupero di vecchie caserme perché l’edilizia carceraria è uno dei nodi da affrontare anche per archiviare definitivamente il piano di 28 milioni di euro per le casette per l’amore. Tra le priorità è necessario pensare agli istituti per minori per potenziarne il ruolo effettivo di rieducazione oltre all’adeguamento delle strutture carcerarie esistenti, fatiscenti e vetuste. Si prenda atto delle ricadute del DL Caivano e di quello che accade negli IPM. Dice Di Giacomo: Ministro e Parlamento devono caricarsi dell’impegno di cambiare gli istituti per minori che non possono essere più aree di parcheggio per futuri criminali”.

Source: www.irpinia24.it