La nomina del commissario nazionale è un punto di partenza

Le prime cose che gli allevatori si attendono

agricolturaAttendiamo di vedere il decreto di nomina del Commissario annunciato dal Governo ieri per valutarlo nel merito dopo aver dato atto al Governo ed alla politica dell’importanza dell’annuncio dato dal Ministro Lollobrigida al termine del Consiglio dei Ministri di ieri” (vedi il comunicato di ieri sera 6 maggio) “In particolare lo valuteremo rispetto a due indicatori che consideriamo importanti; attendiamo di conoscere il nome del Commissario che, auspichiamo, sia una figura di elevata competenza tecnico scientifica e di comprovate competenze gestionali in modo da assicurare fin da subito l’operatività necessaria ad intervenire e la natura del mandato ad agire che auspichiamo sia pieno sia perchè dovrà mettere mano a Piani regionali che vanno riscritti visto il fallimento di quelli messi in campo fin qui, sia perché dovrà poter contare su una necessaria riorganizzazione dei servizi.” ha sostenuto Gianni Fabbris.

Fabbris ha, poi, proposto quattro prime azioni che gli allevatori si attendono già nella fase di avvio della nomina del Commissario Nazionale, oltre naturalmente che la messa in campo di iniziative urgenti per la gestione delle emergenze:

  • Che il Commissario avvii una iniziativa puntuale nelle regioni ancora non indenni di “certificazione dei numeri” per scongiurare letture strumentali e contraddittorie, che continuano ad essere proposte dagli uffici che hanno gestito i piani fin qui, ed offrire un quadro trasparente dei dati attuando, come prevedono le normative nazionali ed europee, verifiche di primo e secondo livello sui risultati delle analisi e sulle modalità di attuazione dei rilevamenti in modo da assicurare la reale consistenza dei problemi
  • Che venga costituito un tavolo di confronto e monitoraggio permanente con gli allevatori in modo da sviluppare al massimo il loro coinvolgimento e le sinergie necessarie e indispensabili per lo sviluppo delle attività di eradicazione, monitoraggio, sorveglianza e prevenzione
  • Che il Commissario avanzi una stima dei fabbisogni in modo che il Governo possa predisporre le risorse economiche necessarie allo sviluppo delle attività
  • Che il Commissario proponga la revisione dei Piani territoriali e tematici per la gestione delle due zoonosi sulla base di un approccio tecnico e scientifico rigoroso anche tenendo conto degli orientamenti assunti dal Senato della Repubblica con il voto all’unanimità espresso dalla  l’ordine del giorno n. G/442/95/5 al DDL n. 442 (votato all’unanimità dal Senato con parere favorevole del governo)  con cui si impegna il Governo a intervenire in particolare in Campania ma più generalmente riorganizzando i piani di eradicazione territoriali sulla base di un metodo e criteri desunti dagli Ordinamenti Comunitari

Se queste sono le richieste che riguardano direttamente gli aspetti sanitari e la buona riuscita dell’azione di risoluzione delle zoonosi per cui è competente il Ministro della Salute, il Coordinamento sottolinea, inoltre, la richiesta di sviluppare un confronto più ampio confronto anche con il Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.

Ancora Fabbris: “Nel mentre si mette in campo una azione che dopo decenni risolva i problemi sanitari, occorre capire come si risarciscono gli allevatori che hanno avuto danni per il fallimento dei piani precedenti, come si rilanciano i sistemi di allevamento territoriali coinvolti e come si assicura lo sviluppo delle filiere artigianali e dei territori che vi gravitano intorno. Fra le prime richieste che abbiamo avanzato ormai oltre due anni e mezzo fa, vi sono sia l’istituzione di un Centro di Valorizzazione e ricerca sulla Bufala Mediterranea e sulla Transumanza, sia di un Piano per la tutela generale dei due comparti che, lo ricordiamo sono tutelati da norme nazionali e internazionali. L’Allevamento della Bufala Mediterranea è considerato dalla legge Nazionale Patrimonio dell’Allevamento Nazionale e la Transumanza è dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La messa in campo di un Piano sanitario di soluzione delle due zoonosi che le stanno compromettendo deve diventare occasione generale di rilancio nell’interesse del Paese e del Mezzogiorno”.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti anche Sebastiano Lombardo (a nome della Rete interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio) che ha annunciato una serie di iniziative e di assemblee con gli allevatori in tutte le regioni coinvolte e Adriano Noviello che ha dato conto di una manifestazione convocata a Caserta domattina 8 maggio contro la crisi in occasione della giornata nazionale CONTRO L’INDEBITAMENTO DI SISTEMA DELLE AZIENDE AGRICOLE (all’interno del ciclo di mobilitazioni della Campagna Salviamo l’Agricoltura e la Pesca indetta dal COAPI).

Il Movimento annuncia l’Assemblea degli allevatori per l’8 maggio alle ore 20 presso la sede della NCO

 

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Source: www.irpinia24.it