Inaugurazione della mostra fotografica “Luci e colori nei paesaggi dell’entroterra”.

L'evento espositivo in occasione del bicentenario dalla nascita di Cesare Uva.

quadro cesare uvaSi è svolta alle h. 18.30 di oggi, 3 maggio, presso il Circolo della stampa di Avellino, l’inaugurazione della mostra “Luci e colori nei paesaggi dell’entroterra“, in occasione del bicentenario della nascita del rinomato pittore romantico avellinese Cesare Uva (1824-1886).

L’evento è stato organizzato dal Centro di ricerca “Basilio Orga” e dall’Archivio Cesare Uva, in collaborazione con il Circolo Culturale “Francesco Solimena”, l’Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo, il Comitato per la tutela dei pittori irpini dell’OttocentoIn Arte Libertas e l’Associazione Culturale “ACO”

A condurre l’evento il cultore d’arte dottor Giuseppe D’Amore. Taglierà il nastro la professoressa Michela Femina, direttrice artistica della mostra. Erano presenti Don Gerardo Capaldo (presidente del Circolo Culturale “Francesco Solimena”), dottor Francesco Iannaccone (giornalista ed economista), professor Angelo Cutolo (cultore di storia locale e coordinatore di In Arte Libertas), dottor Antonio Carpentieri (in rappresentanza del movimento cattolico Pax Christi) e l’ingegner Edoardo Troncone (Gruppo archeologico irpino). Infine, il critico d’arte Stefano Orga, ideatore e curatore della mostra, ha relazionato sul tema dell’attività artistica di Cesare Uva.

Cesare Uva (Avellino, 11 novembre 1824 – Napoli, 16 febbraio 1886) è stato un pittore avellinese naturalista: celebri i suoi soggetti pompeiani e quelli campestri animati da giovani contadini e animali. I lavori esposti nella mostra in oggetto – che esibiscono i paesaggi dell’entroterra – mostrano la sua adesione alla pittura romantica dell’Ottocento napoletano. Fu molto apprezzato dall’aristocrazia napoletana, in quanto i suoi lavori furono graditi a Ferdinando II di Borbone. Negli anni ottanta del Diciannovesimo secolo ottenne la Croce di cavaliere della Santa Sede da Papa Leone XIII per meriti artistici.

L’evento propone i capolavori del maestro irpino con 12 riproduzioni fotografiche ad alta definizione che mostrano la sua evoluzione artistica, con opere dipinte dal 1848 al 1886. Si offre, così, al pubblico un’opportunità unica di immergersi nell’arte di questo straordinario pittore avellinese.

Stefano Orga – curatore dell’Archivio Cesare Uva, che si occupa di studiare, autenticare e registrare le opere dell’Autore – ha dichiarato: «Dato che quest’anno ricorre il bicentenario della nascita del pittore, come Comitato scientifico dell’Archivio Cesare Uva siamo riusciti ad organizzare tre eventi: il primo si è svolto a novembre 2023 ed ha avuto ad oggetto i paesaggi marini; questo di maggio riguarda i paesaggi dell’entroterra; a novembre 2024 si terrà, invece, la mostra generale sulle opere di Cesare Uva. I paesaggi dell’entroterra sono una delle tematiche tipiche dell’arte romantica».  

Ha, poi, messo in evidenza come la produzione di Uva abbracci anche i nostri paesaggi locali: «Cesare Uva – che ha fondato la scuola romantica avellinese – ha dipinto tre soggetti raffiguranti Avellino». Ha aggiunto: «Uva ha avuto un mercato internazionale: le sue opere si trovano in Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, Svezia, Australia, Nord e Sud America. Inoltre, ha esposto in tutta Italia. La mostra più importante è stata quella del 1883 per l’inaugurazione del Palazzo delle esposizioni di Roma, dove espose l’Opera n.1 e l’Opera n.2: la seconda (ossia “Ritorno dalla festa al tramonto”), considerata dalle cronache del tempo come l’opera migliore presentata da Uva, è esibita in questa mostra. È un’opera di particolare rilevanza, essendo in stile impressionista e non nel solito stile verista, romantico di Cesare Uva». 

La popolazione è invitata a partecipare alla mostra, che osserverà l’orario 10:00-13:00; 17:00-20:00 e chiuderà il 5 maggio in serata. Il pubblico può prenotare la visita mandando una mail a centrodiricerca.b.orga@gmail.com 

Source: www.irpinia24.it