Altavilla (Av) – Via alla 43esima edizione del Palio Dell’Anguria

La ProLoco Altavillese presenta l'evento del 18 agosto

palioDomenica 18, ad Altavilla si è svolta una rievocazione storica che ha visto Corteo Storico, spettacoli con giocolieri e sbandieratori e il palio dell’anguria. Esso viene rappresentato per rievocare il passaggio di Costanza di Chiaromonte, figlia del viceré di Sicilia e del ducato di Calabria Manfredi II, nelle vie del paese per recarsi poi a Milano per divenire consorte di Enrico VI. La gara consiste in una corsa di asini i cui fantini portano sotto il braccio un’anguria. Il tutto si svolge sotto gli occhi di Costanza e della sua Corte rappresentati da figuranti in abiti storici.

Un corteo storico di 200 figuranti e una gara medievale per ricordare la Regina triste, Costanza di Chiaramonte.

La manifestazione trae spunto da un’ antico episodio storico che vide protagonisti Costanza di Chiaromonte e Andrea De Capua, feudatari del luogo. Costanza di Chiaromonte, proveniente da una ricchissima e potente famiglia siciliana, era stata prima sposa di Ladislao Durazzo re di Napoli, ma per motivi politici, Questi l’aveva ripudiata per sposare un’altra ricca donzella. Così la sfortunata regina Costanza fu relegata in una isolata residenza a Gaeta, dove visse per 3 lunghi anni in compagnia di una vecchia governante e tre damigelle condotte con sè dalla Sicilia; un bel giorno poi il re la mandò a chiamare per comunicarle che aveva deciso di darla in sposa al suo diletto amico Andrea De Capua conte di Altavilla. Le nozze furono celebrate il 16 dicembre 1395. Andrea era un giovane di bella presenza, mite e valoroso cavaliere, molto amato a corte, ma soprattutto stimato dal sovrano.

Per accattivarsi l’amore di Costanza l’aveva condotta prima a Capua per presentarla alla sua famiglia e poi ad Altavilla, suo feudo prediletto. Proprio qui Andrea e Costanza giunsero in uno splendido pomeriggio primaverile e vi soggiornarono a lungo; le passeggiate in quei luoghi pieni di incanto e suggestione rinfrancarono lo spirito di Costanza dandole una certa serenità e facendole dimenticare in parte le sue pene e i suoi dolori. In seguito, Andrea dovette partire alla volta di Riccia, per ordinare i preparativi necessari a ricevere la sua diletta consorte nella definitiva dimora e Costanza rimase di nuovo sola con i suoi pensieri e in lei maturò la convinzione di dover cancellare quell’ immagine d’infelice creatura, senza volontà, senza aspirazioni, senza trasporto e trovare nuova energia; ora la sua vita era legata a quella di un altro essere, e doveva perciò curarla e conservarla. Così quando il marito tornò, Costanza ne fu felice e cominciarono i preparativi per la partenza alla volta di Riccia (in Molise)

Espresse, però, al consorte la volontà di fare qualcosa per quei fedeli sudditi. Chiamati, così, a palazzo il governatore e gli eletti dell’università il Feudatario diede loro disposizione affinché fossero per quell’anno ridotte le prestazioni feudali e per gli anni a venire l’Università avesse come obbligo il solo versamento di una somma di danaro alla Comital Corte. Una incontenibile esultanza pervase i vassalli che spontaneamente vollero manifestare la loro gratitudine. Fu una gara a chi offriva i migliori prodotti della terra a Costanza, un gran banchetto, giochi e balli si tennero fino a sera. Il giorno dopo partirono alla volta di Riccia dove vissero fino alla morte.

Nel 1979 un gruppo di giovani dell’emittente radiofonica Radio Studio S.E.I. decise di riproporre la storia di Andrea e Costanza. Nacque così il Palio dell’Anguria che ogni anno richiama da tutta la regione Campania migliaia di spettatori; quest’anno un corteo storico molto sontuoso di circa 200 figuranti sfilerà lungo un itinerario riccamente addobbato con vessilli e richiami medioevali, richiamando un antico episodio storico che dal cuore e dalle menti degli altavillesi nei secoli ci è stato tramandato; come sempre l’apice della manifestazione si raggiungerà nel momento in cui gli asini, rappresentanti i comuni partecipanti, faranno il loro ingresso sul campo di gara sostenuti da un appassionato tifo che finirà per coinvolgere tutti.

 Ma perchè proprio l’anguria? L’anguria, frutto tipico della bella stagione, fu scelto come simbolo dell’omaggio che i cavalieri avrebbero fatto alla regina scelta e sottolineava, soprattutto, l’ironia della corsa che vedeva come protagonisti asini e non cavalli.

Fonte: ProLoco Altavillese 

 

Source: www.irpinia24.it