“A volte la neve”, la presentazione alla Biblioteca Provinciale

Il romanzo d’esordio dell’autrice Maria Consiglia Alvino

WhatsApp Image 2022-10-28 at 19.16.25Oggi, presso la Biblioteca Provinciale “S. e G. Capone” di Avellino, ha avuto luogo la presentazione del libro “A volte la neve” di Maria Consiglia Alvino, nell’ambito di “Percorsi d’autunno”, un’offerta culturale ideata e promossa dal Coordinamento Tecnico- Scientifico del Museo Irpino e della Biblioteca “S. e G. Capone”, che vede la collaborazione di artisti, autori locali e nazionali e di associazioni del territorio.

Hanno raccontato il libro insieme all’autrice: Maria Chiara Pizza, Laura Polzone e Leonardo Festa.

Il libro racconta di una storia di partenze e di ritorni, ispirato alla storia del nostos per eccellenza ovvero quello di Odisseo: «L’Irpinia fa da sfondo ma, in realtà, io penso che questa sia una condizione che interessa i giovani di tutta Italia in questo momento» – ha affermato Maria Consiglia Alvino, autrice del libro - «Questo si lega al fatto che, soprattutto noi giovani del meridione, spesso siamo costretti ad andare fuori, all’estero per cercare di realizzare noi stessi. Spesso il ritorno ci relega in una situazione di disadattamento poiché, dopo essere stati fuori, si è cambiati inevitabilmente» – ha sottolineato l’autrice.

«Come affermava Cesare Pavese: “un Paese ci vuole non fosse che per il gusto di andare via” ma, nel momento in cui si fa ritorno, il suddetto Paese, con i suoi schemi culturali e mentali, non ti appartiene più» - ha continuato Alvino - «A questo punto ci sono varie strade che si dipanano dinanzi ad un giovane. La prima consiste nel fuggire nuovamente e considerare il Paese come un ricordo nostalgico in cui ritornare ogni tanto; la seconda è quella di adottare l’atteggiamento di restanza, dall’unione di resistenza e del verbo restare, inteso come resistere» – ha aggiunto l’autrice.

Dunque, il libro offre anche una riflessione sul concetto di resilienza: «Questo termine ci viene più volte propinato ma, alla fine, ci rende estremamente duttili, anche nell’accezione negativa del termine. Significa resistere, cercare di cambiare il territorio in cui si vive, opponendo, tuttavia, la propria creatività e la propria capacità di sognare, non per forza adattandosi al contesto, ma cercando di cambiarlo» – ha concluso Alvino.

Source: www.irpinia24.it