Legambiente- Rapporto Ecomafia, il report annuale al Carcere Borbonico
Ciampi: "Avellino viene considerata un'isola felice ma i risultati non sono confortanti"
Avellino- Oggi, presso il Carcere Borbonico, è stato presentato il rapporto Ecomafia di Legambiente, il report annuale dedicato alle illegalità ambientali.
Secondo un’analisi degli ultimi anni, la Campania si è confermata la regione dell’ecomafia a livello nazionale. I dati evidenziano che il business dell’ecomafia minaccia gravemente il futuro della nostra Regione, sottraendo risorse preziose all’economia legale, falsando il mercato e la competizione, impedendo dunque, un reale sviluppo economico e sociale del territorio a totale beneficio delle cosche criminali.
«La Campania continua a essere nella vetta della classifica degli ecoreati in Italia Non c’è lockdown che fermi gli ecoreati: facciamo riferimento, dunque, anche ai dati del 2020. In provincia di Avellino contiamo, in media, quasi due ecoreati al giorno. -Ha dichiarato Mariateresa Imparato, Presidente di Legambiente Campania- Un dato allarmante ma, al tempo stesso, positivo, perché c’è chi denuncia. Vuol dire che, culturalmente parlando, c’è un passo in avanti, perché ci sono tantissimi esposti che provengono da associazioni di cittadini che, poi, aprono indagini. Grazie anche alla legge n. 68 che inserisce gli ecoreati nel codice penale, oggi tantissime indagini vanno avanti e, finalmente, gli ecomafiosi vanno in galera. Dobbiamo provare a chiedere alla politica, oggi, di continuare in questa direzione: ci vogliono maggior prevenzione e controllo, soprattutto in questo momento in cui ci saranno tantissime occasioni di risorse, quali il Pnrr, che ha al suo interno un pezzo importante della transizione ecologica. Quindi, quella politica pulita anche dalla fedina penale, non solo dalla parte sostenibile, ma anche per tenere lontani gli ecocriminali che già tanto hanno fatto soffrire queste comunità locali. Una politica adeguata, ambiziosa e coraggiosa».
Da vent’anni, gli ecoreati nel ciclo dei rifiuti si radicano soprattutto nel trasporto. In una regione dove non vi sono impianti di trattamento dei rifiuti, si dà una sponda agli ecoreati, perché i nostri rifiuti, a partire dall’organico, viaggiano per chilometri verso il Nord, altre province o altri Paesi. Il caso dei rifiuti partiti da Salerno, smaltiti in Tunisia e poi ritornati indietro è l’immagine concreta di un ciclo che non si chiude sul territorio e che dà una mano agli ecoreati. Bisogna fare gli impianti sul nostro territorio e parlare davvero di sostenibilità ed economia circolare. Senza gli impianti, non esiste quest’ultima». Ha concluso Imparato.
Una trasformazione a dir poco pericolosa la criminalità ambientale da tenere lontano dal nostro territorio, si evince dalle parole preoccupanti di Vincenzo Ciampi, consigliere regionale per il M5S:
«Purtroppo, da questi documenti, emerge una situazione catastrofica per quanto riguarda l’intera Campania, a livello nazionale, occupa i primi posti in termini di illegalità per le ecomafie. All’interno della Campania, Avellino è quella che ancora viene considerata un’isola felice, soltanto perché è in condizioni meno peggiori rispetto agli altri capoluoghi, ma i risultati non sono di certo confortanti.- ha esordito Ciampi- La vigilanza deve essere sempre alta: siamo noni nell’ambito dei reati ambientali, soprattutto per quanto riguarda gli incendi boschivi e il cemento illegale. In qualità di Commissione Antimafia, siamo convinti che uno dei settori nei quali bisogna agire è quello della cultura: dobbiamo puntare sulla sensibilizzazione dei cittadini. Sicuramente, gli addetti ai lavori, vale a dire la Magistratura e le forze dell’ordine, sono molto attive per seguire questi reati, ma quello che ancora manca e su cui bisogna insistere è far crescere una maggiore consapevolezza dei cittadini contro le illegalità. Da qui, l’impegno nelle scuole, nelle associazioni e nelle attività culturali. Questo è un campo sul quale, come Commissione, stiamo prevedendo un tour, soprattutto nelle scuole» – ha concluso il Consigliere Regionale.