L’ASPAT proclama lo stato di crisi del comparto riabilitativo avellinese

Polizzi: "Questo stato di agitazione non solo si riversa da un punto di vista occupazionale, ma anche sui cittadini"

WhatsApp Image 2022-03-10 at 13.17.37Avellino – Stamattina, con apposita conferenza stampa, presso l’Hotel de la Ville, è stato annunciato lo stato di crisi del comparto riabilitativo avellinese ed irpino. Tale mobilitazione delle imprese sanitarie avellinesi erogatrici per conto del Servizio Sanitario Regionale è diretta a garantire stabilità e continuità assistenziale ottenibile definitivamente solo rimediando alla situazione precaria e di disagio attuale.

Alla conferenza stampa  presente Pier Paolo Polizzi, Presidente ASPAT (Associazione sanità privata accreditata territoriale), che con profondo rammarico, ha dichiarato: 

«Oggi c’è la proclamazione dello stato di crisi e della mobilitazione dell’intero comparto riabilitativo dell’Asl Avellino che è conseguente a una situazione di immobilità che perdura da 18 mesi e sta mettendo in difficoltà le nostre aziende. Non siamo più controllati e ciò è inaudito. Questo stato di agitazione non solo si riversa da un punto di vista occupazionale, in quanto costretti a breve a non pagare gli stipendi dovuti, ma il tutto si riversa anche sul piano dei cittadini. 

«La nostra attività è contrattualizzata, la nostra denuncia è una carenza di attività di regolamentazione del contratto, gestiamo su base annua oltre 340mila prestazioni specialistiche di riabilitazione, nei vari setting assistenziali - ha continuato Polizzi - Dunque, se dovesse venir meno questa attività, avremmo un impatto su decine e migliaia di assistiti di Avellino. Oggi nella città di Avellino da quasi almeno due anni questa situazione è come congelata, mal gestita e questo purtroppo ci blocca, non ci dà la possibilità di accedere al credito bancario e ciò non da fluidità a tutte le nostre attività, di cui ne abbiamo assolutamente bisogno. Viviamo di questo».

Si sottolinea dunque, una situazione a dir poco difficile che richiede il tempestivo intervento dell’Asl: «L’Asl dovrebbe versare dei soldi ai centri privati accreditati, che hanno già erogato le prestazioni nell’anno 2020-2021 – ha contestato Angelo Mazzeo, referente provinciale dell’ASPAT Campania – Mancando questa concertazione per chiudere i conteggi, si crea un disservizio alle aziende, che non hanno i soldi per pagare gli stipendi. Quindi, chiediamo un tavolo tecnico per chiudere le doglianze del 2020. In questo modo, il sistema accreditato privato ripartirà ma resta una domanda. Il sistema pubblico aiuterà il sistema privato ad ottemperare al reale fabbisogno?».

Source: www.irpinia24.it