Shoah, Scalfi (Ist. Veronesi): “Memoria ci distingue da animali, da fascisti e da nazisti”
"Il nostro dovere è dare agli studenti italiani ogni strumento utile per comprendere"
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
““È la memoria ciò che ci distingue dagli animali, dai fascisti e dai nazisti” scrive in una nota Laura Scalfi, Direttore Generale dell’Istituto G. Veronesi e di Liceo Steam International. “Lo diciamo forte e chiaro perché in Italia e non solo, oggi e soprattutto oggi, si dipana una matassa di odio e violenza nera che deve essere estirpata da ogni piazza politica, culturale e sociale. La spirale d’odio e d’intolleranza non si arresta continua Scalfi, “al contrario vive e germoglia in ogni silenzio, in ogni discriminazione, in ogni manifestazione di intolleranza che si consuma sulla pelle di chi viene considerato diverso e oggi combatte battaglie degli oltre sei milioni di ebrei sterminati nell’Olocausto. Tutsi, Rom, Sinti, Curdi, Armeni…quanti popoli e quanti bambini ancora dovranno subire le inenarrabili violenze del genocidio prima che la comunità internazionale s’impegni stabilmente nella missione della loro salvaguardia?
Nel nostro paese” spiega il Direttore Generale “proprio pochi giorni fa, il male si è riprodotto in formato moderno nei giardini pubblici di Venturina, in Toscana, dove un ragazzino di 12 anni è stato aggredito da due ragazzine più grandi, che lui non conosceva, solo perché ebreo. ‘Devi bruciare nei forni’ gli hanno urlato mentre lo malmenavano. Hannah Arendt l’avrebbe definita ‘la banalità del male’. Io in questo caso, la definirei ‘la trasmissione del male’, un processo ben radicato nella nostra storia più recente e che certamente ha colpito anche le due giovani responsabili dell’aggressione. Sì perché proprio come la memoria, anche il male e l’oblio si tramandano e i dati lo certificano. Basti pensare che oggi nel nostro paese oltre 1/3 dei giovani nativi digitali non ha chiaro cosa sia la Shoah. Secondo alcuni sarebbe un ‘effetto chimico della bomba atomica’, secondo altri una ‘nuova variante del Covid19 (sondaggio ‘Donne e qualità della vita’). Senza contare la turpe banalizzazione e strumentalizzazione messa in scena da alcuni gruppi di no vax in questi mesi che, per scempio della memoria, hanno sfilato portando addosso proprio quei simboli di dolore cui noi oggi abbiamo il dovere di rendere onore.
Quel che è certo è che occorre intervenire al più presto con campagne di informazione e sensibilizzazione dedicate ai giovani. Dobbiamo intervenire con più forza nelle scuole” aggiunge Scalfi “portando la cultura della memoria tanto nelle aule fisiche, quanto in quelle virtuali della formazione, ma anche sui social networks e sulle piattaforme digitali su cui ormai milioni di giovani si informano. Il nostro dovere” conclude Scalfi “è dare agli studenti italiani ogni strumento utile per comprendere, per ricordare e per dare la giusta dignità alla propria e all’altrui esistenza”.”