Avellino in Azione – Svolto il primo congresso provinciale
Bove: "C'è margine per riunire in un tavolo il mondo riformista, il mondo moderato e il mondo liberale"
Questa mattina, presso il Circolo della Stampa di Avellino, si è svolto il primo Congresso Provinciale di “Avellino in Azione”, dal titolo “Riformismo, coraggio ed empatia della politica”, alla presenza di Maria Rusolo, Rosalia Passaro e Giovanni Bove.
Tale partito nasce dalla necessità di costruire un percorso preciso che coinvolga i territori, attraverso la costruzione di organismi di rappresentanza ed attraverso l’individuazione di una classe dirigente che abbia il compito di promuovere e di articolare proposte precise, dirette a realizzare il bene di una precisa comunità di individui.
Rispetto alla politica degli ultimi anni un’altra strada è possibile, ed è qui che comincia il viaggio, proprio nel confronto tra tesi differenti, al fine di raggiungere una sintesi che sia il punto di partenza per costruire un’altra proposta politica alternativa al populismo assistenziale ed al sovranismo privo di anima.
La politica non può essere ridotta a logos senza pensiero, perché l’assenza di riflessione ha ridotto la discussione ad una lotta tra fazioni opposte, determinando un profondo scollamento con il Paese Reale, che si agita nella inefficienza di un sistema che mostra segni inequivocabili di cedimento. Da questa necessità nasce Avellino in Azione, per dare una visione di grande respiro perché una vera classe dirigente viva il presente, pensando già al domani.
Sulle motivazioni di questo congresso si è espresso lo stesso Giovanni Bove, coordinatore cittadino e referente provinciale di Azione, che ha aggiunto «Oggi diamo il via a questa avventura anche in termini formali. Fino ad ora abbiamo operato come comitato promotore, non solo qui in Irpinia ma in tutta Italia, dato che “Azione” si struttura in tutta Italia e in questa settimana si svolgono i congressi provinciali in ogni provincia, in vista del congresso nazionale tra un mese.
Quindi oggi eleggeremo il nostro segretario provinciali, il nostro comitato direttivo provinciale, i 2 delegati all’assemblea nazionale che si terrà a metà febbraio e che eleggerà, verosimilmente, Carlo Calenda come segretario nazionale.
È un momento importante e abbiamo scelto di farlo in presenza per lanciare anche un segnale di lento, graduale, ritorno ad una normalità che in politica si è persa da anni. Ragioneremo dei contenuti che abbiamo sempre proposto in questa provincia e speriamo che vada tutto bene. Siamo sicuri che avremo buoni risultati perché nell’opinione pubblica il movimento cresce e questo ci fa sperare per un futuro migliore.
Azione Avellino fa quello che fa a livello nazionale, e noi intendiamo dar vita ad un movimento che sia riformista, che sia alternativo a questa visione della politica schiacciata sul bi-populismo del PD e 5 stelle da un lato e della destra sovranista dall’altro.
C’è un ampio margine di lavoro per riunire in un tavolo il mondo riformista, il mondo moderato e il mondo liberale, cosa che abbiamo provato a fare già durante le provinciali con la candidatura di D’Agostino, e con quel tipo di dialogo politico noi intendiamo ripartire perché, quello che ci ha tenuti insieme non era un mero accordo per l’occupazione di una poltrona, ma un ragionamento politico più ampio»