“Eugenio Viti e il suo Novecento”, arte e cultura ad Avellino

Orga: "Un artista che cercò di modernizzare la pittura napoletana del '900 e, in parte, vi riuscì"

0a8e6101-e8c1-4468-b9ca-1350b6e547c9Avellino - Si è tenuta oggi, presso il Circolo della Stampa, il Seminario di Storia dell’Arte: “Eugenio Viti e il suo Novecento”. 

 Nel corso dell’evento, promosso dal Circolo culturale degli “Amici del MdAO”, con la collaborazione dell’Associazione Culturale ACO e del MdAO – Art Museum, il critico d’arte Prof. Stefano Orga, ha trattato il tema “La figura di Eugenio Viti”, raccontando dell’autore, del suo stile e della sua vita.

 «Oggi parleremo dell’attività artistica di Viti che inizia ad approcciarsi all’arte già da bambino; parleremo della sua evoluzione, dei suoi studi presso l’istituto delle Belle arti di Napoli dove è stato allievo del pittore irpino Vincenzo Volpe e parleremo anche delle sue opere qui esposte. L’artista esporrà in buona parte dell’Europa e in Sud America; un artista che cercò di modernizzare la pittura napoletana del ’900 e, in parte, vi riuscì.» - ha dichiarato il professor Orga. 

 Protagonista della serata, dunque, un grande pittore, scenografo e docente italiano che ha lasciato un segno fondamentale nel panorama artistico italiano e non solo. Eugenio Viti nacque a Napoli il 28 giugno 1881 da Angelo e da Emilia Porzio. Nel 1894 si iscrisse alla Scuola Tecnica “Caracciolo” di Napoli, ove si diplomò nel 1899. In seguito studiò all’Real Istituto di belle arti di Napoli qui fu allievo di Michele Cammarano (1835-1920) e di Vincenzo Volpe (1855-1929), conseguì la Licenza in Pittura nel 1907.

Dal 1902 frequentò i corsi privati presso lo studio del pittore morelliano Giuseppe Boschetto (1841-1918), in via Santa Brigida. All’Istituto di Belle Arti partenopeo frequentò Edgardo Curcio (1881-1923) ed Edoardo Pansini (1886-1968).

Nel 1907 partecipò al concorso per il Pensionato artistico nazionale presso la Galleria nazionale d’Arte Moderna di Roma.IMG_7247

Esordì nel 1909, a Napoli, partecipando alla mostra della cosiddetta Secessione napoletana. Nel 1911 visitò a Roma una mostra relativa alla Secessione viennese e bavarese, ove ne rimase molto colpito. Ottiene l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole tecniche e normali nel 1912. Nel 1915 frequentò i Corsi liberi di incisione e acquaforte tenuti da Lionello Balestrieri (1872-1958). Nel 1916 fu richiamato alle armi e dopo fu congedato nel maggio del 1919. Nello stesso anno fu tra i pochi napoletani a cui Umberto Boccioni (1882-1916) aveva dedicato il suo Manifesto futurista ai pittori meridionali. Nel 1920 ottenne mezza cattedra di Disegno ornato e la cattedra di Disegno a mano all’Istituto Artistico Industriale di Napoli.

Fu presentato da Margherita Sarfatti (1880-1961) alla Biennale Internazionale d’arte della città di Venezia del 1924.

Nel 1925 visitò a Parigi con l’amico Lionello Balestrieri. Nel 1927 aderì al Gruppo degli Ostinati guidato e fondato da Lionello Balestrieri e l’anno successivo aderì al Sindacato fascista regionale di belle arti della Campania. Dal 1929 fece parte del direttorio del dello stesso sindacato, divenendo membro di comitati, di commissioni e di giurie delle mostre organizzate dal sindacato. Sempre nel 1929 sposò la nobile Olga d’Ippolito. A causa della guerra fu costretto a spostarsi con la famiglia a Pompei (NA) e a Massalubrense (NA). Nel 1946 morì la madre, a cui era molto legato, nello stesso anno divenne membro del direttivo del Circolo artistico e politecnico di Napoli. Nel 1951 Luigi Einaudi (1874-1961), presidente della Repubblica, lo premiò per la pittura al Premio Nazionale per le arti dell’Accademia di “San Luca” a Roma. Si spense a Napoli l’otto marzo 1952. 

Da stasera, il Circolo culturale degli “Amici del MdAO” ospiterà una serie di eventi per dicembre e per il primo semestre del prossimo anno, tutti all’insegna dell’arte e della cultura. 

Source: www.irpinia24.it