“Meridione e Meridionali”, presentato il libro di Luigi Mainolfi

Mario Rossi-Doria Un territorio che non valorizza le sue risorse non può uscire dal suo oblio

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Per la rassegna “Avellino Letteraria”, ideata da Annamaria Picillo e patrocinata dal Comune di Avellino, si è svolta oggi la presentazione del libro “Meridione e Meridionali” di Luigi Mainolfi, edito da ABE edizioni.
La rassegna nasce con l’intento di promuovere la diffusione della cultura, attraverso i libri e la lettura, toccando vari temi, ed ha lo scopo di creare comunità.
Nello specifico, Il libro “Meridione e Meridionali” di Mainolfi, raccoglie articoli ed editoriali apparsi su diverse testate come il Quotidiano del Sud e Nuovo Meridionalismo. Le pagine indicano il nostro vissuto e non si limitano al racconto, in quanto mirano a segnare una svolta ed un’accelerazione per la crescita delle zone interne, nella terra e nel solco di De Sanctis e Dorso, a cui Mainolfi, associa le indicazioni di Manlio Rossi-Doria, altro maestro di pensiero meridionalista e di scienza.
Presenti all’appuntamento, per confrontarsi con l’autore, il giornalista Fiore Carullo, la giornalista Daniela Apuzza e la curatrice della rassegna Annamaria Picillo.

Quest’ultima, riguardo gli obiettivi della rassegna, si è così espressa «La rassegna nasce per valorizzare la lettura e il territorio. Infatti adesso ci troviamo in questa fantastica villa storica, ma ci sposteremo anche in altre sedi culturali. L’obiettivo è valorizzare il libro, perché il libro rimane ancora lo strumento più accreditato per trasmettere la cultura.»

444444444444Riguardo alle motivazioni sulla nascita del libro oggetto della serata, “Meridione e Meridionali” di Luigi Mainolfi, l’autore si è così espresso «L’Irpinia ha tante personalità che parlano attraverso universi diversi come poesia, pittura, ecc. Io da ragazzo leggevo molto e appena diventato maggiorenne ho realizzato che bisognava abbinare l’impegno politico alla concretizzazione delle idee. Oggi nel meridione c’è un esercito di persone con idee, ma nonostante ciò la condizione di vivibilità sta peggiorando. Chiudono i servizi e l’utenza, che dovrebbe essere il loro materiale di lavoro primario, è vista invece come clienti da conquistare. Oggi i potenti dell’economia virtuale non hanno una controparte, come è stato all’epoca, ad esempio, per l’industria con la nascita dei sindacati. In una città come Avellino, per l’anno scolastico 2021/22 si è registrata una diminuzione di 2000 alunni iscritti, che si sommano agli 1820 in meno dell’anno scolastico 2020/21. Gli esperti ha dichiarato che una città con le caratteristiche come quelle di Avellino, è destinata a perdere attività commeciali. 

Nel 1982 partecipai ad un convegno in cui si ribadì questo concetto: l’Italia doveva stare attenta a non perdere due sfide. La prima era la sfida dell’investimento nella ricerca scientifica. La seconda riguarda quei paesi nei quali il costo della manodopera era basso. Nessuno prese in considerazione questi suggerimenti. Oggi vediamo che tutto ciò che consumiamo viene prodotto nei paesi dove sono andati i nostri concittadini a investire, e nessuno si è posto il problema di invertire questa tendenza. Noi stiamo diventando clienti. 

333333333333333333333All’epoca gli emigranti dal sud al nord erano una voce attiva per il bilancio dello stato. Oggi invece questa voce esce dal paese e va nei paesi che ragionano sulla bassa manodopera. La Cina da solo ha il monopolio di oltre 200 articoli e ci sono 20.000 imprese italiane che producono.

In Italia attualmente per aprire un impresa ci vogliono migliaia di euro tra notai,ecc. In paesi come l’Inghilterra invece con 200 sterline riesci ad aprirla. Per questo c’è un problema e gli analisti hanno fatto una foto del problema, ma senza darci una soluzione. Quando si parla di meridionasti non si parla di Mario Rossi-Doria che ci diede un concetto semplice “un territorio che non valorizza le sue risorse non può uscire dal suo oblio”. E quali sono le risorse dell’Irpinia, la terra, il paesaggio e l’energia giovanile. Io soffro quando vedo i giovani che vanno fuori nelle altre università, e le nostre?“.

Source: www.irpinia24.it