“Rivoluzione Familiare”, presentata la campagna per l’estensione delle adozioni

Antonio De Padova: "Basta che ci si sia l'amore in una famiglia, questo è quello che conta"

1Oggi, presso il circolo della stampa di Avellino, si è svolta la presentazione della campagna “Rivoluzione Familiare” promossa dall’associazione “Apple Pie: l’amore merita LGBT+”, che ha sede nel capoluogo irpino.

L’intento del progetto è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, la società civile e la politica, sull’urgenza di modificare la Legge 184/1983, estendendo la possibilità di adottare a coppie LGBT+ e a persone single a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che ritengano di aver maturato adeguata disponibilità ad accogliere un figlio e che abbiano le caratteristiche psicoattitudinali per farlo, così come avviene già da tempo in molti altri paesi dell’Unione europea. In Italia, ad oggi, è negata questa opportunità, nonostante sia in vigore il principio del superiore interesse del minore, da tutelare in ogni formazione sociale, e che proprio le evidenze scientifiche abbiano mostrato come sia coppie LGBT+ che persone single siano in grado di fornire a un bambino il giusto apporto materiale ed emotivo, al pari delle coppie etero.

Sono intervenuti alla presentazione Antonio De Padova, presidente dell’associazione “Apple Pie: l’amore merita LGBT+”, la dottoressa Mariagrazia Paola, l’avvocato Nadine Sirignano e in qualità di moderatore Angelantonio Citro, portavoce dell’associazione.

Riguardo alla campagna presentata, il presidente De Padova ha dichiarato «È la prima volta che succede in Italia e siamo fieri di partire da una piccola associazione avellinese, e siamo contenti del fatto che abbiamo 127 associazioni, pagine e blog che ci hanno dato il loro patrocinio morale e il loro appoggio. Noi chiediamo all’opinione pubblica, alla società civile, alla politica, di capire l’urgenza di estendere il concetto di famiglia e di ampliare la platea legittimata ad adottare, sia a coppie LGBT, sia a single al di là del loro orientamento d’identità di genere.

Potrebbero essere tante le risposte al perché questa possibilità non c’è in Italia. Abbiamo una legge un po’ vecchiotta, una legge dell’83, la legge 184, che attualmente consente solamente alle coppie eterosessuali di adottare. Noi single, quello che possiamo fare al di là dell’orientamento identità di genere, possiamo chiedere in adozione bambini ammalati. Cioè veniamo considerati di serie B, così come sono considerati bambini di serie B i bambini speciali.

Riguardo alle contestazioni sul bisogno di una famiglia tradizionale abbiamo una marea di studi che dimostrano il contrario. La famiglia è costituita dall’amore, non solo da una mamma, da un papà e i bambini. Ma quante nostre nonne, quanti nostri zii sono cresciuti in tempo di guerra, posso fare l’esempio di mia madre, da sola con una mamma, da sola con un papà, una zia una nonna. Basta che ci si sia l’amore in una famiglia, questo è quello che conta.»

Source: www.irpinia24.it