Allarme cinghiali in Irpinia, Regione e associazioni: “Stiamo studiando un modo per sopperire alla vicenda”

I rappresentanti della Regione e le associazioni di categoria si sono incontrati per porre freno all'emergenza animali selvatici in Irpinia

WhatsApp Image 2021-09-08 at 21.04.40Oggi, presso la sede dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestale della provincia Avellino a corso Europa si è tenuto un incontro con i rappresentanti della Regione e le associazioni di categoria per affrontare la problematica dei cinghiali in Irpinia e adottare azioni per salvaguardare le colture.

«Come agronomi abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica, con interviste per poter far conoscere il problema. Il problema è abbastanza noto, alcuni cinghiali sono arrivati in città, a causa della siccità. Come agronomi cerchiamo di dividere la provincia in settori,  in modo da poter così controllare la regione, stabilendo un equilibrio naturale ed evitando anche di incontrare cinghiali in strada»- ha dichiarato Ciro Picariello, Presidente dell’ Ordine degli Agronomi.

Ad esprimere la sua profonda preoccupazione per l’eccessivo proliferare degli animali selvatici in città è anche il Presidente della Cia Avellino, Michele Masuccio: «La tematica è inevitabilmente attuale e manifesta davvero gravità, per una semplice ragione, ovvero la pandemia. Il problema non è solo legato all’ agricoltura, ma è anche di ordine pubblico e sanitario. Le difficoltà non sono solo dovute alla coltivazione ma colpiscono a 360 gradi tutta la società».

Presente all’evento anche il consigliere regionale Maurizio Petracca, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania. «Fino al 2017, non esisteva nulla. Oggi, abbiamo delle condizioni particolari: la legge 157 ci ha distrutti. Il paradosso è che i danni da cinghiale rappresentano il secondo fattore di diseconomia nel nostro Paese. Tutte le nostre proposte vengono rigettate, perché il cinghiale viene considerato come specie preservata. Stiamo studiando un modo per sopperire alla vicenda. In questa fase così delicata, non solo per le nocciole, ma anche per vino e castagne, bisogna fare un lavoro straordinario con le associazioni di categoria e di tutela per fare sì che tutti i selettori preservino questi territori» – conclude così il consigliere.

Source: www.irpinia24.it