La CGIL di Avellino incontra il mondo della cultura

Erika Picariello: "L'inizio di un percorso che guardi al sistema cultura in maniera integrata"

photo5767417969700353408Oggi, presso i Giardini del Complesso Monumentale ex Carcere Borbonico, la CGIL di Avellino ha svolto il primo incontro con il mondo della cultura avellinese, ovvero con le varie associazioni culturali territoriali. Di quest’ultime, quelle che hanno accolto la chiamata e hanno aderito, sono: Comunità Accogliente, Arci, Acli, Controvento, Libreria L’Angolo delle storie, Immaginazione, Zia Lidia Social club, Centro Donna, Rete Luci sull’Eliseo, Ebbri di libri, Limina teatro, Vernice Fresca, Libreria Mondadori, Tribunale dei diritti del cittadino, La mela di Odessa, Nea Fonè, Puck TeaTrè, Proteo Fare Sapere e Libera, ma l’idea è quella di estendere l’attenzione alla vasta area culturale Avellinese.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di intavolare una discussione che parta dalla costruzione di processi di partecipazione reali, di contenuti e che non parta come sempre dal contenitore che troppo spesso corre il rischio d’essere vuoto o di incrociare solo alcuni interessi. La CGIL quale soggetto terzo, forza sociale rappresentativa dell’esigibilità di diritti generali, come quello di vivere in una città che offra opportunità culturali e di crescita per tutte le età e dell’esigibilità dei diritti di chi lavora nel mondo della cultura a vario titolo, pubblica amministrazione, terzo settore, privati, ha provato a centrare l’attenzione su bisogni, finalità, pianificazione e finanziamenti per le scelte dei prossimi anni, ora più che mai cruciali dopo la sospensione e l’impoverimento dovuti agli effetti di un anno di pandemia.

A parlarci degli obiettivi dell’incontro è Erika Picariello, segretario della CGIL Avellino: «Partiamo dall’assumere le posizioni delle realtà associative sulla formazione della fondazione di partecipazione, con il distinguo però che noi oggi non intendiamo parlare di questo, ma intendiamo parlare e mettere a fuoco insieme a chi fa cultura in città, l’inizio di un percorso che guardi al sistema cultura in maniera integrata e che avvii una contrattazione sociale e territoriale che incroci non solo la costruzione di una pianificazione e di un’idea di cultura in città, ma incroci anche la nuova programmazione europea.

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Al momento noi possiamo dire questo, che l’ultima volta che ricordiamo che si è progettato, integrando edifici ed integrando iniziative culturali, è stato nei tempi di Di Nunno, dopodiché c’è stata una grande discontinuità. Le associazioni sono molto sole, ma sono una fetta dei protagonisti del mondo culturale, poi ci sono i professionisti e poi c’è tutto il sistema pubblico che è fatto di strutture e di lavoratori. Quello che manca è una capacità progettuale che metta insieme tutto per costruire il sistema dei servizi culturali integrato rivolto ai cittadini, dalla loro infanzia alla loro vecchiaia.

Noi continuiamo a pensare che il tema non sia quello di un unico edificio, né di un contenitore che metta tutto insieme. La CGIL vuole accompagnare, in quanto soggetto terzo che rappresenta diritti, un processo che vada ad individuare delle priorità, delle finalità, degli obiettivi. Noi vogliamo provare a vedere sé, con il mondo di chi produce cultura, con il mondo associativo che si occupa di fare un alto livello di fruizione culturale, con le istituzioni, è possibile condividere delle idee da portare all’amministrazione in un confronto/contrattazione per arrivare ad un accordo democratico. 

Noi partiamo da questa posizione, con una aggiunta. Se domani qualcuno dovesse dire “partecipate, questo è il contenitore” è ovvio che il processo è immaginato in maniera assolutamente invertita. Si parte dai contenuti e poi si arriva ai contenitori. Ad Avellino l’amministrazione rifiuta di svolgere un ruolo di regia. Dal nostro punto di vista i contenitori sono scatole vuote e possono diventare addirittura contenitori pericolosi.»

Presente all’incontro anche il primo cittadino, Gianluca Festa,  che riguardo alla fondazione di partecipazione, alla giornata di discussione, e alle possibili iniziative culturali per la città ha così dichiarato: «Innanzitutto ringrazio Franco Fiordelisi e tutta la CGIL per questa occasione. Il tema purtroppo è ciò che affligge questa città, ovvero appena c’è un iniziativa, subito ci si schiera in maniera contraria senza neanche discuterne. Prima ci si lamenta che c’è immobilismo e non si fa niente, poi appena c’è un iniziativa parte la batteria di chi dice “non va bene”.

Invece trovo molto interessante, costruttiva e anche lungimirante la posizione della CGIL che ha detto “caro sindaco, sediamoci intorno ad un tavolo, anche con delle differenze, ma ragioniamo, capiamo quale sia la tua idea, te la chiediamo, esponicela.” Perché, allo stato attuale, nessun altro ha chiesto al sindaco e all’amministrazione quale sia l’idea reale di sviluppo culturale, quale sia la mission della fondazione, ma si è semplicemente stati contrari. Invece questa sera avremo l’occasione di confrontarci e verificheremo anche quali sono le criticità che la segretaria della sezione cultura ha manifesto, e magari verrà fuori che siamo tutti d’accordo e che c’è un idea condivisa di sviluppo culturale in città, oltre che di politiche culturali. 

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Allo stato attuale non vedo criticità per la fondazione, rispetto ad un modello di partecipazione che si era immaginato abbiamo mantenuto fede. Io ero in consiglio comunale quando discutemmo dell’istituzione e della costituzione per la nascita di una fondazione di partecipazione, mi sono battuto affinché si approvasse questo modello, che prima si immaginava solo per l’ex Eliseo, poi ho immaginato invece di ampliare l’utilizzo di questo strumento fondamentale per lo sviluppo di politiche culturali, e di altre strutture come il teatro, Villa Amendola, e così via.

Una fondazione, che però, sia evidentemente di controllo pubblico. Non posso immaginare di lasciare la gestione del patrimonio comunale ai privati. I privati devono esserci. Sia chi magari contribuisce con elargizioni, sia le associazioni o comunque i gruppi che si impegnano, ed infatti nel CDA della fondazione noi abbiamo individuato due presenze che sono di espressione privata, una peraltro delle associazioni. Questa è partecipazione a costo zero di fatto, mentre il controllo è pubblico così come deve essere. Che poi oggi il sindaco è Gianluca Festa, ma tra vent’anni non lo sarà più, e nella fondazione però rimarrà il controllo del sindaco, indipendentemente dal nome.» 

Riguardo a future iniziative culturali, ed a una eventuale collaborazione della città di Avellino con il Giffoni Film Festival, il sindaco, aggiunge e conclude: «Ringrazio il sottosegretario Sibilia e Claudio Gubitosi per averci accolto con grande entusiasmo e interesse. È nota questa vecchia idea progettuale, sia di Carlo Sibilia condivisa anche da me e devo aggiungere c’è pure la disponibilità di Gubitosi, riguardo una collaborazione. Credo che ieri abbiamo posto la prima pietra, siamo evidentemente ancora ad una interlocuzione, però posso dire che ne faremo di strada e arriveremo anche a qualche importante obiettivo.»

Source: www.irpinia24.it