“Ad Occidente da me” – Domani la presentazione del libro fotografico

L'evento è per domani 28 luglio, alle ore 18.00, presso l’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi

222640284_4026396010804888_1695802057548555521_nL’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi (Av) si trasforma, per una sera, nel teatro d’eccezione in cui dare nuovo impulso alla cultura dell’integrazione. Mercoledì 28 luglio, alle ore 18.00, il fotografo Antonio Bergamino e la giornalista Emma Barbaro presenteranno il libro fotografico “Ad Occidente da me”, edito da Areablu Edizioni.
“Ad Occidente da me,” spiegano gli autori, «è innanzitutto un racconto fotografico a sostegno dell’inclusione sociale, dell’integrazione multietnica, dello scambio tra culture, dell’aggregazione. È una raccolta di storie raccontate, in presa diretta, da chi è fuggito dalla violenza delle guerre e dalla miseria della propria terra d’origine per ricostruire qui, in Irpinia, la speranza di una vita migliore. Sono sguardi fieri che chiedono sostegno e condivisione, non elemosina e commiserazione. Sono sguardi rivolti al futuro.»
All’evento, inserito nell’ambito della rassegna culturale del Goleto Festival 2021, realizzata col patrocinio del Rotary Club Hirpinia Goleto e della Provincia di Avellino, parteciperanno, oltre i due autori, i referenti delle istituzioni che fortemente hanno creduto nella validità dei propositi d’inclusione promossi sul territorio: il sindaco di Bisaccia, Marcello Arminio, il sindaco di Sant’Andrea di Conza, Gerardo D’Angola, Marco Marandino, primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi, la presidente del Rotary Club Hirpinia Goleto, Giuseppina De Crescenzo e Gianni Farese, presidente dell’Associazione Irpinia 2000 Onlus che gestisce i progetti d’accoglienza della rete SAI/SIPROIMI nei comuni di Sant’Angelo dei Lombardi, Sant’Andrea di Conza e Bisaccia.
Nella stessa occasione sarà esposta la mostra fotografica dal titolo “Irpinia Sospesa”, realizzata da Antonio Bergamino in occasione delle celebrazioni del quarantennale del sisma del 1980.
Un’occasione composita, dunque, per riflettere sul passato e sul presente del territorio irpino. Per ricostruire una nuova coscienza sociale ispirata al paradigma della conoscenza e della sussidiarietà.
Source: www.irpinia24.it