Gargani torna con “In nome dei Pubblici Ministeri – La Costituente a Tangentopoli: storia di leggi sbagliate”

Gargani: "La riforma che il Consiglio dei Ministri ha avviato ieri è una riforma profondamente giusta anche se ancora inadeguata per poter risolvere i problemi della giustizia italiana"

WhatsApp Image 2021-07-09 at 20.01.41Oggi 9 luglio si è tenuta presso L’ Hotel de la Ville la presentazione del libro “In nome dei Pubblici Ministeri – La Costituente a Tangentopoli: storia di leggi sbagliate” dell’on. Giuseppe Gargani, ex deputato dal 1972 al 1994 ed europarlamentare dal 1999 al 2014, protagonista a tutto tondo delle innumerevoli vicende politiche istituzionali che hanno attraversato l’Italia, nella seconda metà del secolo scorso.

Il libro scritto più di dieci anni fa e ora riedito con alcune note introduttive aggiuntive, analizza il tema Tangentopoli, sottolineando diversi parallelismi con la società odierna, sotto l’ occhio critico dell’ autore: «Il titolo un po’ polemico dell’opera denunziava, durante la fine del secolo scorso e l’inizio degli anni duemila, la patologia che attraversava la Magistratura, in particolare il ruolo del Pubblico Ministero. Oggi è diventato attuale, per tutto ciò che sta capitando ed è capitato all’ interno della Magistratura; viene riconfermata l’analisi di un PM con una parzialità, una devastante presenza nel processo penale, per cui, in qualche modo dettava legge. Questa patologia ha modificato il ruolo della Magistratura, facendo diventare prevalente l’ accusa rispetto al giudice terzo. Posso dire che l’ analisi iniziata già negli anni 2000 risulta essere più che attuale»- così ha dichiarato il Gargani.

Si passa dunque, dalla questione Tangentopoli, alla distinzione necessaria tra ruolo di Pubblico Ministero e Giudice, fino alle ragioni per cui firmare il referendum per la “giustizia giusta”: «Tutto quello che è capitato e quello che ieri il Consiglio dei Ministri ha fatto dipende da questa anomalia della giustizia italiana: Il ritardo delle sentenze, ad esempio. In tutti gli altri Paesi europei o del mondo c’ è una distinzione tra Pubblico Ministero e giudice, in Italia ciò non sussiste. Difatti questa anomalia pesa sul processo, confondendo il ruolo che è profondamente diverso anche sul piano culturale e psicologico di chi deve decidere e di chi deve soltanto accusare, che evidentemente si fa carico delle prove, degli indizi che possono essere a carico dell’ imputato o dell’ indagato. Allora la riforma che il Consiglio dei Ministri ha avviato ieri è una riforma profondamente giusta anche se ancora inadeguata per poter risolvere i problemi della giustizia italiana. All’epoca, ero molto tiepido sul referendum per la responsabilità civile: è il Parlamento che deve decidere queste cose e deve risolvere questi problemi. Però, devo dire che, a distanza di ormai cinquant’anni, è necessario che il popolo intervenga in merito a questa distinzione e firmerò a favore del referendum». 

All’evento moderato da Generoso Picone erano presenti anche Agostino De Caro, Amerigo Festa, Gennaro Iannarone e Gianfranco Rotondi.

Source: www.irpinia24.it