Censura internet: la nuova frontiera del controllo
Il controllo governativo sul web

L’imposizione di un controllo su internet dunque non è una novità e misure anche più radicali, come l’interruzione, sono state già prese in passato.
In quest’ottica si inserisce il New IP pensato dal governo cinese per imporre un controllo ancor più stretto sulla rete nel territorio cinese tramite un monitoraggio in entrata di nuova concezione.
L’ IP (o Internet Protocol) è un numero che identifica univocamente un dispositivo (detto host) collegato alla rete informatica. Si tratta di informazioni univoche che rientrano appieno nel concetto di privacy e quindi pienamente tutelate dal GDPR.
Si articola principalmente su 3 punti:
- Identificazione univoca: ogni persona sarà collegata all’indirizzo IP anziché ogni dispositivo, rendendo così la persona associata ad un indirizzo permanente.
- Condizionalità della visibilità e dell’accesso ai contenuti: vedere determinati contenuti e avervi accesso è collegato ad un requisito, ossia il credito sociale.
- Centralizzazione totale della rete: unificare il credito sociale e la propria rete internet in un unico sistema su scala nazionale che integri tutta la sorveglianza in un’unica struttura.
Il credito sociale è un sistema di classificazione che valuta:
1) La reputazione sociale di un cittadino
2) L’affidabilità politica delle persone
3) La reputazione aziendale
Iniziato su scala locale nel 2009, il sistema è stato lanciato su scala regionale dal 2018 integrandosi al sistema di sorveglianza basato su milioni di videocamera, IA per il riconoscimento facciale e analisi big data.
Secondo uno studio Huawei (potete trovarlo qui), nel 2035 oltre un bilione (cioè mille miliardi) di dispositivi elettronici saranno connessi ad internet sull’onda di una digitalizzazione di massa che coinvolgerà nuove industrie e nuove modalità di connessione e di lavoro. Ad esempio, si prevedono industrie manifatturiere basate sulla realtà aumentata.
Il bisogno di una tale connettività con le necessità di privacy e sicurezza che inevitabilmente un tale interconnessione comporta, costituiscono una sfida non semplice. Il New IP permetterebbe di soddisfare la domanda di connessione e allo stesso tempo offrirebbe flessibilità, sicurezza e privacy, secondo i teorici cinesi.
Si tratterebbe di un nuovo redesign di internet per creare una cosiddetta sicurezza intrinseca nel web imponendo la registrazione dell’utente individuale. La proposta di Huawei è quindi una nuova architettura internet per connettere network eterogenei e sistemi in un’unica rete.
Censura internet: Le conseguenze?
La proposta e la pianificazione tecnica di questo nuovo protocollo dimostrano che i mezzi per creare un letterale stato di sorveglianza esistono già e che, quando c’è la volontà, il passo successivo è l’implementazione.
Le regole europee come il GDPR vanno nel senso diametralmente opposto, considerando l’IP un dato personale che va protetto. Anche in Occidente non sono mancati tentativi di far passare limitazioni all’accesso ai contenuti o visibilità previa identificazione.
Si pensi quindi all’identificazione con carta bancaria per avere accesso ad internet non filtrato come avvenuto nel Regno Unito o con documento d’identità per contenuti a luci rosse in Francia.
È quindi importante rimanere vigili e non illudersi che la lontananza sia un deterrente efficace. La censura dell’accesso alla rete, la condizionalità e la sorveglianza di massa sono in antitesi con la neutralità della rete e la libertà d’informazione.