Ripartire dall’emergenza. La tavola rotonda “virtuale” con Gianni Cuperlo.
Nicholas Ferrante: “Felice dei contributi di Petracca, Tantillo, Cozzolino e Fiordellisi”.
Un incontro, quello organizzato da Nicholas Ferrante con Gianni Cuperlo che guarda al momento emergenziale con occhi nuovi, con gli occhi di chi non si ferma, esplorando altri modi per portare avanti un discorso su una quotidianità da riscoprire, investendo sulle risorse disponibili e traendo da loro energia per il futuro.
“La pandemia che ha sconvolto la routine di ognuno – introduce Nicholas Ferrante - impone una seria riflessione. La crisi sanitaria ed economica preoccupa e non poco, poiché di fronte ad un shock di questo tipo è forte l’incertezza. Credo che questa seconda ondata sia peggiore della prima: c’è un rischio concreto che i più indigenti subiscano un colpo tale da non potersi più rialzare.”
“Le piazze di queste ultime settimane – prosegue così la sua analisi Ferrante, appoggiando l’idea di Zerocalcare che anche Fabrizio Barca ha fatto propria – sono un lucido esempio di una deriva della quale non si può non tener conto. Sono tre le tipologie di contestatori: i commercianti, che vedono lesi i loro introiti, i giovani, che chiedono un welfare degno e gli ultimi delle aree marginalizzate. Tra questi, come spesso accade in queste situazioni, possono incunearsi frange violente. Chi fa Politica ed i Partiti devono avere la piena consapevolezza della situazione, abbandonando le semplificazioni, altrimenti si rischia di non cogliere il senso vero della parola “Politica”.
“Il tentativo – conclude Ferrante – , che con Gianni Cuperlo, già a fine luglio al Nazareno abbiamo messo in campo, è quello di inaugurare un percorso di radicalità, che chiami tutti i mondi ai quali il Partito Democratico ha voltato le spalle”.
Sulla stessa scia si allinea l’intervento di Gianni Cuperlo: “L’aumento della curva esponenziale e le successive misure restrittive hanno stravolto la nostra quotidianità. Nella seconda fase della pandemia sono venuti al pettine i nodi di una società diseguale. Le proteste di questi giorni non rappresentano un problema di ordine pubblico, bensì ritardi accumulati dopo anni di tagli lineari ed a ciò si aggiunge che perderemo tra il 9 e 10 % del Prodotto Interno Lordo. Rispetto a tutto questo, la Politica e la classe dirigente del Paese non possono non attrezzarsi trovando tutte le soluzioni possibili, un esempio è il Next Generation UE”.
“Il documento che stiamo presentando – procede Cuperlo – è frutto di un lavoro con altri mondi esterni al Partito. Fondamentale è stato il lavoro di Fabrizio Barca che insieme ad altri ha stravolto il modo di pensare al ruolo dello Stato nell’economia”.
L’incontro “virtuale” ha visto anche la presenza di Maurizio Petracca, il quale è intervenuto sottolineando come la gestione della pandemia, specie nell’ultimo periodo, abbia “fallato” abbondantemente: “Molti gli errori nella gestione della pandemia negli ultimi tempi, è inutile nasconderlo. Ciò che è mancato è stata la progettualità. Come Consigliere Regionale, ho proposto delle chiusure programmate con ristori annessi, così da dare la certezza a chi ha una attività o deve gestire proprio la vita professionale”. L’appello di Petracca sul Partito è stato quello di andare “oltre le aree”.
Non si è discostato di molto il pensiero di Filippo Tantillo, coordinatore del Forum per le “aree interne”, che nella sua analisi si è focalizzato sull’inadeguatezza della classe dirigente nel gestire i territori: “Si pone in questo periodo con grande forza il tema dei bisogni e dei desideri di una comunità. Gli investimenti si sono concentrati in piccoli pezzetti di territorio. Basta snocciolare dei dati: a Milano ci sono il 75 % degli investimenti internazionali, mentre le aree interne si spopolano. Non c’è una condivisione della ricchezza prodotta in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.”
“Il punto – chiosa Tantillo - è che nelle aree marginali si è scelto di soddisfare prima i bisogni e poi i desideri: questo è il motivo per cui la gente sceglie di andare via. Un partito di Sinistra questo punto deve porselo come riflessione, altrimenti è logico che sarà la Destra a monopolizzare il tema dei bisogni”.
Non da ultimo l’intervento dell’Europarlamentare Andrea Cozzolino che si è concentrato sull’importanza di non dover scegliere, in clima di “chiusura” tra la scuola ed il lavoro: “Cedere alla tentazione di dover scegliere tra scuola e lavoro vuol dire avviarsi verso un nuovo lockdown generale. Scuola e Lavoro sono delle priorità da difendere a spada tratta”.
Mirato l’intervento di Franco Fiordellisi, Segretario Generale della CGIL, che auspica una maggiore attenzione al mondo dei lavoratori e della necessità di ripensare ad un sistema di “ammortizzatori sociali”: “Il problema – questo in estrema sintesi il pensiero di Fiordellisi – è che la crisi sta portando ad una forte divaricazione classista”.