Lettera appello del Coordinamento “No al biodigestore, Si al Greco di Tufo”

Verso la scelta del sito che dovrà ospitare l'impianto

Biodigestore-manifestazioneRiceviamo e pubblichiamo la lettera che il Coordinamento ha indirizzato al Presidente della Regione Campania, al Presidente e ai componenti del Consiglio Regionale della Campania, ai consiglieri regionali irpini della Campania, al consiglio d’Ambito dell’ Ato rifiuti Avellino.

“Sono ore decisive per la scelta del sito che dovrà ospitare il biodigestore in Irpinia.  Ai rappresentanti istituzionali in indirizzo rivolgiamo un appello conclusivo affinchè  tale importante decisione tenga conto del complesso di valutazioni economiche, territoriali e  ambientali ,  senza limitarsi a un  recepimento di indicazioni meramente tecniche, fornite sulla scorta di un libero discernimento,  che non tengono in considerazione il contesto più generale , anche in termini di conseguenze sociali, che  tutto ciò comporterebbe.

Lasciare al libero arbitrio tecnocratico il destino di un intero territorio  e  il futuro di un settore trainante dell’economia irpina  e campana  sarebbe  la fine della politica  e dell’autonomia  istituzionale  della Regione Campania e dei sui  Enti  di servizio provinciali. Del resto non è che non vi siano alternative  spontaneamente avanzate da altri comuni, le quali oggettivamente non presentano le stesse  condizioni di difformità e  di difficoltà che pendono sul sito di Chianche, che sono :

-          l’ opposizione dei  Comuni, di tutto il settore vitivinicolo provinciale  e di rappresentanza regionale ,  delle  Associazioni  ambientaliste e della filiera eno turistica , dalle stesse  popolazioni dell’ intera Valle del Sabato.

-          la previsione di spesa largamente esorbitante per via degli espropri , delle opere di urbanizzazione e depurazione a farsi in quanto il sito è un  P.I.P. non vigente con procedure espropriative illegittime,  inadeguato anche dal punto di vista operativo ;

-          il  costo iniziale di 14 milioni di euro è  lievitato a oltre 20 milioni di euro  senza avere  la necessaria copertura per cui non si è nemmeno nelle condizioni di avviare l’eventuale gara di appalto, ragion per cui si dovrebbero confrontare i costi di intervento tra le  diverse proposte avanzate ma non sappiamo se questo passaggio così importante  è stato fatto dalla Commissione che ha predisposto la relazione propedeutica;

-          la collocazione in pieno areale  vitivinicolo di pregio,  non collegato  da alcuna rete stradale efficiente  e lontano dagli assi di collegamento a scorrimento veloce;

-        persistenza di numerosi  ricorsi inoltrati,  da parte dei comuni e di importanti Enti sovra comunali,  come la Provincia  di Avellino e la Comunità Montana del Partenio, alla   Giustizia Amministrativa,  ancora in itinere.

Impiantare un terminale del ciclo dei rifiuti organici e attivare una dinamica logistica ad esso    funzionale in un’area così  ristretta e disomogenea dal punto di vista morfologico,   per giunta delicata e di pregio,  significherà   snaturarne  la sua vocazione  che negli ultimi decenni grazie all’impegno di tanti operatori del settore  gradualmente  si sta candidando  a essere  un  laboratorio  avanzato  di eccellenza dell’ economia irpina  e dell’intero Mezzogiorno.

Per tali serie motivazioni  non si comprende perché  non si possa trovare  una soluzione logica  e di buon senso , visto che esistono diverse  alternative  più corrispondenti  alle stesse  rigide prescrizioni  previste  dalla normativa in materia.

Non vogliamo rassegnarci  a immaginare  il futuro di una storia  e di un territorio  diverso, per cui confidiamo nella piena serenità e responsabilità di valutazione  politica  e amministrativa degli organismi  preposti ai diversi livelli istituzionali , tenendo ben presente che la nostra battaglia di civiltà , se necessario,  proseguirà con la stessa intensità e convinzione”.

 

Source: www.irpinia24.it