Azienda Consortile A04 – Illegittima la posizione di Festa e il ruolo di Cicalese. La Regione intervenga

A seguito della situazione di stallo, l’avvocato Cigliano impone un pronto intervento sostitutivo da parte delle autorità di vigilanza in persona della Regione Campania e un intervento del Prefetto di Avellino funzionale a rimediare ai gravi inadempimenti in atto

 Foto Raffaele D'Elia okNon usa giri di parole l’avvocato Francesco Cigliano del Foro di Roma che assiste Raffaele D’Elia -  risultato vincitore della selezione pubblica per l’incarico di Direttore Generale dell’Azienda Speciale Consortile dell’Ambito Territoriale Sociale A04 – nel rispondere alla nota del 5.5.20 PROT 2020/25550 (clicca qui per il testo integrale) a firma del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, del segretario generale, Vincenzo Lissa, e di Luigi Cicalese che la sottoscrive solo con la dicitura  “nella qualità” omettendo ambiguamente di indicare la funzione di Direttore Generale “ff” che riveste all’interno dell’Azienda consortile perché  la titolarità di tale funzione gli verrebbe contestata non essendoci a fondamento nessun atto assembleare e/o amministrativo che lo supporti. Un’ambiguità evidenziata dall’avvocato Cigliano che estende anche alle funzioni dello stesso Sindaco e del Segretario Generale e corroborate anche dal fatto che la lettera in questione non reca intestazione, ma è stata semplicemente scritta su un foglio in bianco. E purtroppo in questo caso bisogna anche dire che la “forma” è una minuzia rispetto alla “sostanza” in cui, usando le parole dell’avvocato, “non può non evidenziarsi come i richiami normativi e giurisprudenziali di cui alla Nota del 5.5.2020 in contestazione siano del tutto erronei, pretestuosi e frutto di un travisamento della legge in materia”.

Insomma, cercando di arrampicarsi sugli specchi il sindaco Festa tenta di disconoscere ciò che è già stato riconosciuto attraverso specifici atti amministrativi partoriti dalla stessa Azienda consortile, composta da ben 16 Comuni, vale a dire: l’avviso del 10.12.2019 di proclamazione del vincitore nella persona di D’Elia Raffaele, la Delibera n. 1/2020 del 9.1.2020 dell’Assemblea Consortile e la delibera del 21/01/2020 del Consiglio di Amministrazione. Atti amministrativi sottoscritti anche dagli stessi attori tecnici, Cicalese e Lissa, che oggi ne rinnegano la valenza rinnegando in questo modo anche l’operato dell’allora Prefetto Priolo, che intervistato nella giornata di oggi sui fatti dichiara al contrario che tutto è stato fatto a norma di legge. “Tre atti che” -  per l’avvocato Cigliano “hanno già cristallizzato il diritto del dott. D’Elia a essere nominato Direttore Generale”.

E’ passato oltre un anno e mediante infondati pretesti e cavilli è ancora tutto fermo. L’Azienda consortile A04 non decolla e non si procede a nominare il Direttore Generale. Al contrario, il comune di Avellino continua a gestire, indisturbato e in solitudine, milioni di euro in qualità di Comune capofila della Convenzione ex art. 30 del TUEL con un evidente difetto di competenza e conseguente illegittimità e annullabilità di tutti gli atti fino a oggi posti in essere, considerato che, ai sensi dell’art. 59 dello Statuto consortile, entro trenta giorni dall’approvazione di quest’ultimo sarebbe dovuta subentrare l’Azienda Speciale.

Diremo una goffa trama pirandelliana del grottesco che sfocia nel riso oltre che nel ridicolo e che purtroppo porta al lustro la peggiore Italia che le giovani generazioni di ieri e di oggi, figli di emigranti e di immigrati soprattutto, cercano di scrollarsi di dosso. Perché per capire e migliorare il nostro territorio bisogna osservarlo dal di fuori e agire dall’interno. Solo così ci si rende conto che la nostra terra, il nostro Sud ha estremo bisogno di competenze. La competenza italiana tanto richiesta in quella parte di mondo che vuole crescere e distribuire benessere a tutti DA NOI è considerata un surplus perché tanto disturba i cosiddetti poteri forti.  Ed è questo il nodo centrale della questione che stiamo a discutere e che va al di là del singolo caso, perché è stato chiaro fin dall’inizio che la nuova amministrazione del capoluogo irpino ha allungato a dismisura i tempi per la selezione del Direttore Generale impiegando ben otre 6 mesi per chiudere una semplice selezione per soli titoli dove i candidati idonei rimasti in gara erano solo 3.        Il procrastinare la formalizzazione successiva dell’incarico è stato solo un epilogo infelice ma era tutto già scritto…       

Il problema vero che attanaglia la nostra Italia è che la politica preferisce, il più delle volte, circondarsi di “servi sciocchi” a discapito di tecnici preparati. L’incompetenza dei tanti “nominati” è sotto gli occhi di tutti così come i disastri da questi procurati nelle tante ASL, Aziende Ospedaliere, Società partecipate ecc. Se la politica non inizia a fare seriamente un mea culpa e ad avviare un cambio di passo difficilmente assisteremo a un miglioramento della qualità della vita dei cittadini. L’emergenza da COVID 19 e la crisi sociale ed economica a essa correlata stanno mettendo a nudo le inefficienze nella gestione della cosa pubblica e, purtroppo, il peggio deve ancora arrivare!!!

Sta dunque A NOI Irpini, Campani, Italiani prendere coscienza e decidere se continuare ad essere calpestati senza ritegno o assumerci la responsabilità delle nostre decisioni e azioni perché non basta pronunciare il nome dell’acqua per dissetarsi.

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Source: www.irpinia24.it