Ad Avellino la testimonianza di Medici Senza Frontiere

Il valore dell'umanità oggi

6d446087-175e-43e6-963e-968f7bbefb4d-e1582374711953Avellino- Si è tenuto oggi, presso il Circolo della Stampa di Corso Vittorio Emanuele II, l’incontro ,indetto dall’Istituto di Psicosintesi-Centro di Avellino, denominato “IL SERVIZIO, Lavoro Umanitario con medici senza frontiere”. Tale evento, svoltosi con l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il tema della solidarietà, ha avuto ad oggetto l’analisi della delicata missione che i volontari di “Medici senza frontiere” assumono tramite il loro operato. Ad intervenire è stato il dott. Fabio Gianfortuna, psicoterapeuta e direttore del Centro Di Psicosintesi di Firenze, il quale ha voluto portare la propria testimonianza circa la sua esperienza ultraventennale di volontariato che lo ha visto attraversare oltre venti paesi.

Che cosa spinge a lasciare il proprio mondo quotidiano per operare in situazioni a rischio con un’organizzazione come Medici senza frontiere? Questo è il quesito cui il dott. Gianfortuna ha inteso dare risposta: ” Ho cominciato a sentirmi stretto nel mio mondo, ed ho sentito la necessità di ampliare i miei orizzonti, conoscere, toccare con mano una realtà diversa dalla mia.” Riferendosi poi alle modalità di lavoro dettate dalle sempre differenti e difficoltose condizioni in cui si è trovato a lavorare, egli ha riferito: ” Avere a che fare con contesti così lontani da ciò che per noi è la quotidianità, ha irrimediabilmente mutato la mia personalità. Quando sei chiamato a fare il tuo dovere in questo tipo di circostanze non è importante chi sei e cosa pensi, da dove vieni o quali sono i tuoi valori. Tutto ciò che importa è assistere chi hai di fronte, rispondere ai bisogni più stringenti, ci siete solo tu e lui”. Lo psicoterapeuta ha poi proseguito parlando delle difficoltà e delle barriere abbattute, riferendosi non solo a quelle linguistiche, ma anche a quelle sociali: ” Mi concentravo sempre con particolare attenzione all’interprete che mi veniva assegnato. Era necessario essere certo che egli traducesse senza aggiungere contenuti personali per non accavallare i linguaggi comunicativi. E’ necessario non cercare di stravolgere i radicati equilibri locali, ma entrare in punta di piedi ed operare nel rispetto di culture ed abitudini ben differenti e ampiamente consolidate nel sistema sociale”. Interpellato infine sull’inevitabile tendenza ad immedesimarsi al cospetto di situazioni di estrema sofferenza, egli ha concluso dicendo: ” Non bisogna mai immedesimarsi. Puoi e devi provare empatia per chiunque tu abbia davanti, ma non devi metterti nelle scarpe dell’altro quanto piuttosto cercare di aiutarlo a camminare.”

L’evento è terminato con una serie di diapositive di immagini fotografiche estremamente toccanti scattate dallo stesso dott. Gianfortuna

Source: www.irpinia24.it