Novolegno, sit-in di sindacati e lavoratori contro il gruppo Fantoni

Protesta contro la decisione di trasferire le attività produttive di Arcella a Osoppo

novolegno sit in protesta contro fantoniMontefredane – Sindacati e lavoratori della Novolegno in clima di protesta contro la decisione del gruppo Fantoni di destinare i futuri investimenti solo ed esclusivamente al Nord. Si è tenuto questa mattina, nei pressi dello stabilimento di Arcella, il sit-in riguardante il futuro della fabbrica e dei suoi 117 impiegati che, a causa della chiusura della stessa, sono stati licenziati nel febbraio dello scorso anno.

A far scatenare la rabbia dei partecipanti è stata una recente intervista rilasciata dall’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Fantoni, al quotidiano “Il Messaggero Veneto” lo scorso 1 gennaio. L’ad del Gruppo Fantoni ha, infatti, annunciato di voler indirizzare l’investimento di 25 milioni di euro nell’industria 4.0 e nell’economia circolare. Nello specifico, l’intervento sarà mirato alla realizzazione di un impianto di pulizia del legno riciclato e di un magazzino automatizzato per tre linee di produzione ad Osoppo, in provincia di Udine, trasferendo le attività svolte fino allo scorso febbraio dalla sede produttiva di Arcella a quella principale del gruppo. Nessuna attenzione, dunque, da parte della proprietà per quel che concerne la sorte dello stabilimento di Arcella che, nel febbraio 2019, ha chiuso i battenti, lasciando senza lavoro i 117 impiegati che, ora, chiedono a gran voce la ripresa delle attività nella sede della Novolegno e il rispetto dei propri diritti e doveri.

A sostegno dei lavoratori, i rappresentanti provinciali dei sindacati hanno espresso tutta la loro amarezza riguardo alle dichiarazioni dell’ad del gruppo Fantoni. “Il riciclo del legno era un’attività caratterizzante dello stabilimento di Arcella” afferma Giovanni Lo Russo, responsabile della FILCA CISL di Avellino. “Ci sembra strano e assurdo che tutte le attrezzature vengano trasferite ad Osoppo, dopo che questa sede ha rappresentato un punto di riferimento per tutto il territorio irpino. Ad oggi, stiamo attendendo ancora una comunicazione da parte del MISE, per quanto riguarda la proposta di soluzione della questione Novolegno, formulata dall’adivisor che il Ministero stesso ha individuato”. Secondo Carmine Piemonte, segretario provinciale della FENEAL UIL, le scelte del Gruppo Fantoni sono dettate da ragioni campanilistiche: “Il Nord ha maggiori attenzioni riguardo al mondo industriale, soprattutto la Regione Veneto ha finanziato ulteriormente i progetti del gruppo e continuato a investire, spostando le stesse produzioni di Montefredane in casa propria”. L’unica soluzione, suggerisce Piemonte, passa per la possibilità di individuare un imprenditore in grado di investire in quest’area: “Lo stabilimento è situato in una zona strategica, è collegato sia all’autostrada che alla stazione ferroviaria, all’interno di un’area che rientra nell’ambito delle ZES (zone economicamente svantaggiate) e che può godere dei finanziamenti della Regione Campania. La sola cosa certa è che il Gruppo Fantoni non tornerà più qui”.

Antonio Di Capua, segretario generale della FILLEA CIGL, ricorda come il futuro investimento del gruppo Fantoni andrà ad aggiungersi agli 80 milioni di euro già investiti nel 2017 nel solo stabilimento di Osoppo: “Vi è chiaramente l’intenzione da parte del gruppo di abbandonare il Sud. In questo modo, si lasciano senza reddito oltre 110 famiglie, a maggio terminerà anche la cassa integrazione per i lavoratori. Cercheremo, fino alla fine, di fare in modo che i lavoratori siano legati a questo stabilimento. Oltre ad aspettare il MISE, metteremo in campo altre iniziative, insieme alle altre istituzioni provinciali e regionali, portando la vertenza a Roma”.  Sconforto e rabbia anche nelle parole di Angelo D’Onofrio, RSU dell’UGL e dipendente della Novolegno: “Avevamo fiducia di questa proprietà, ma ha deciso di chiudere lo stabilimento, a causa di una crisi aziendale che lo stesso gruppo ha voluto. La preoccupazione è tantissima, perché tra quattro mesi terminerà anche la nostra cassa integrazione. I tanti lavoratori e le loro rispettive famiglie faranno ancora più fatica a mantenere un piatto a tavola”.

Al fianco dei dipendenti della Novolegno anche il sindaco di Montefredane, Valentino Tropeano, il quale ha dichiarato di schierarsi in favore dei diritti dei lavoratori in qualsiasi sede venga portata la questione: “Le dichiarazioni del gruppo Fantoni ci hanno sconvolto. Le attività che la proprietà, fino a poco tempo fa, non riteneva remunerative qui ad Arcella, ora vuole portarle ad Osoppo. Faremo tutte le battaglie possibili e immaginabili affinché questo non accada”.

Source: www.irpinia24.it