Unadimille, il libro di Vincenzo Rossini sulla musica italiana dal 2000 a oggi

Terzo e ultimo appuntamento con “Musica tra le righe” all’Ex Carcere Borbonico di Avellino

vincenzo rossini unadimilleAvellino – Realizzare un vero e proprio dizionario della musica italiana degli ultimi venti anni. È questo lo scopo che anima il libro di Vincenzo Rossini, dal titolo “Unadimille. Mille canzoni italiane dal 2000 a oggi, raccontate”, edito da Arcana e presentato questa sera presso la Pinacoteca dell’Ex Carcere Borbonico, in occasione del terzo e ultimo appuntamento della rassegna culturale “Musica tra le righe”, condotta da Antonella Russoniello nell’ambito della manifestazione “Natale al Museo”, promossa dal Museo Irpino e da Coop Culture. 

Un’opera che ripercorre i brani, gli artisti e i generi musicali che hanno contraddistinto in maniera decisiva il panorama musicale italiano dell’ultimo ventennio. “Il mio libro ripercorre la stessa strada del mio blog” afferma Rossini. “All’interno di esso, racconto la musica italiana di oggi, uscendo dai retaggi del passato e portando a galla la musica attuale sia in termini di stile, sia in termini di fenomeni musicali. In Italia, spesso, si parla del nostro panorama con questo grande peso del passato (da Mina a Battisti, passando per De Gregori, Dalla e Guccini), un peso che schiaccia la musica odierna. Viviamo in un’epoca in cui il suono elettronico è diventato la base per esprimerci, a volte non siamo neanche più in grado di distinguerlo da un suono autentico”.

Secondo il critico e blogger pugliese, sono due i momenti di rottura che hanno caratterizzato la musica italiana dell’ultimo ventennio: “Il primo è rappresentato dai Subsonica, una band che ha provato a portare nella nostra musica tutta una serie di ritmi e atmosfere che fanno parte della più vasta club culture. Il secondo è contraddistinto dalla musica rap e trap, con artisti che vanno da Ghali a Mahmood, all’interno del quale si sta assistendo a un’interessante rielaborazione del linguaggio che coinvolge anche le varietà dialettali, come il napoletano. Questi personaggi rappresentano la voce della musica italiana attuale, che questo piaccia o meno. Poi, ci sono anche altri gruppi di altri generi, come i Thegiornalisti, i quali hanno cercato di portare ai massimi estremi quella nostalgia culturale degli anni Ottanta, pur non avendola vissuta direttamente, se non attraverso qualche film che ha rappresentato in maniera indicativa quella cultura”. La musica italiana, sostiene Rossini, non è cambiata, ma si è semplicemente rigenerata e, in questo contesto, l’intero sistema discografico ha assorbito i social e il linguaggio della comunicazione, adattandosi. “C’è chi ha visto questo fenomeno come negativo. Eppure, un artista come Calcutta ha costruito il suo successo su Facebook. C’è sempre bisogno di un ciclo che si rigenera e la nostra musica ne è un chiaro esempio”.

musica tra le righe unadimilleAll’interno di “Unadimille” non possono mancare, poi, i riferimenti a due grandi artisti irpini: Vinicio Capossela e Ghemon. Al cantautore originario di Calitri, Rossini ha dedicato la prima scheda della sua opera: “Un personaggio con brani davvero importanti nella canzone italiana, un autore unico con versi e melodie completamente differenti dagli altri generi e che sembrano appartenere a una cosmogonia a parte. Mi sono invaghito negli ultimi anni del suo Sponz Fest, l’unico in Italia dove l’identità viene preservata in maniera forte”. Riguardo a Gianluca Picariello, in arte Ghemon, lo scrittore ha inserito nel suo libro la descrizione del brano “Rose Viola”, presentato all’ultima edizione del Festival di Sanremo.“Ghemon viene da una precisa generazione che, a metà degli anni Duemila, ha provato a distaccarsi dal gangsta rap, puntando su una scrittura riflessiva, affrontando anche sentimenti come la depressione e la crisi interiore. Ha deciso, poi, di cambiare genere, un po’ come Neffa che, tuttavia, fu massacrato dal pubblico. Oggi, in una società e in una cultura musicale più contaminate, Ghemon ha deciso di percorrere la stessa strada e al pubblico piace”.

Metodo, ricchezza di particolari e stile godibile, ricco di aneddoti che rendono la lettura gradevole. Sono queste le caratteristiche che impreziosiscono “Unadimille”, un libro che rappresenta un tentativo meticoloso di ricerca da parte di Rossini unico nel suo genere. “La musica dà la capacità di far superare momenti tristi o di mettere in atto azioni di coraggio o di coscienza” afferma Antonella Russoniello. “Il libro bypassa tutta la grande stagione di cantautori italiani della seconda metà del secolo scorso, andando a riscoprire il variegato panorama italiano di inizio terzo millennio”. Si conclude nel migliore dei modi il primo ciclo di “Musica tra le righe”: “Abbiamo avuto un riscontro positivo, con una cornice di pubblico fantastica. Continueremo sicuramente a parlare di libri che affrontano di musica, probabilmente con qualche modifica rispetto a questa prima edizione”.

Source: www.irpinia24.it