Acqua, la scarsa piovosità mette a rischio l’erogazione idrica

L’Alto Calore invita i sindaci a dotare gli edifici pubblici di cisterne o serbatoi per garantire la continuità del servizio

Alto Calore

Avellino – Si è tenuta questa mattina, presso la sede centrale di Alto Calore Servizi S.p.A di Corso Europa, la conferenza stampa indetta dall’Amministratore Unico dell’azienda Michelangelo Ciarcia per fare un resoconto dell’anno idrologico che volge al termine ed informare la popolazione circa il perdurare dell’emergenza idrica  causata dalle eccezionali condizioni climatiche che stanno caratterizzando la stagione autunnale.

A conclusione dell’anno idrogeologico 2018/19, l’Alto Calore Servizi ha effettuato un monitoraggio su un campione di tredici sorgenti, quelle poste a quota medio-alta, per verificare lo stato delle principali fonti idriche gestite e valutare le risorse idriche disponibili nei prossimi mesi. Dall’analisi, svolta confrontando l’andamento delle portate sorgive del 2019 con la media del decennio precedente, è emerso che: “per quasi tutte le fonti analizzate, ad eccezione della sorgente Candraloni, è stata riscontrata una portata inferiore rispetto alla media dell’analogo periodo del decennio precedente”.

L’Azienda ha anche effettuato un’analisi riguardante l’andamento pluviometrico, fattore importante per la ricarica degli acquiferi e le portate disponibili alle sorgenti, attraverso la quale si è rilevato che “l’anno idrologico 2018-2019 è stato caratterizzato da precipitazioni inferiori di 120 mm di pioggia (pari a circa il 10% del totale) rispetto alla media 2015-2018”. L’assenza di precipitazioni ha interessato l’intera estate e si sta prolungando nella stagione autunnale tanto da non permettere la ricarica delle sorgenti. Per questo motivo, l’Alto Calore ha chiesto ai sindaci di fornire alle scuole e alle altre strutture pubbliche serbatoi o cisterne per garantire la regolarità dell’approvvigionamento in caso di mancata o insufficiente erogazione idrica.

L’emergenza continuerà almeno fino a dicembre. Stiamo allertando la popolazione e i sindaci affinché facciano maggiore attenzione. Noi stiamo tamponando tenendo accese le macchine h24. Oltre all’emergenza dovuta alle condizioni climatiche, nel mese di giungo abbiamo anche avuto la rottura della pompa di Cassano a cui abbiamo sopperito con due pompe da 250” ha sottolineato l’Amministratore Unico Michelangelo Ciarcia.

Rispetto ai finanziamenti ricevuti per il miglioramento della rete idrica, Ciarcia ha affermato: “Da Vignola mi aspetto una mano importante affinché favorisca altri finanziamenti a favore dell’Alto Calore, così come è stato fatto per queste prime tre annualità. Dobbiamo proseguire perché 54 milioni rappresentano poca cosa, ricoprono solo il 10% delle reti che gestiamo”.

Sul destino della gestione della risorsa idrica, l’Amministratore Unico di ACS sostiene: “Personalmente, pur essendo un imprenditore privato, sono a favore del pubblico. Credo che il pubblico possa essere gestito meglio e come il privato. Ovviamente si deve procedere di pari passo con la realtà. La questione non riguarda solo me ma anche i soci, che potrebbero decidere di vendere le quote al privato. Per ora posso dire che ostacolerò questa visione, ma se dovessimo finire in un burrone mi dimetterei un attimo prima, lasciando ai sindaci le sorti di Acs”.