Settimana Nazionale della Protezione Civile, la pianificazione di emergenza come strumento di prevenzione

All’ex Carcere Borbonico un convegno sull’importanza di piani di emergenza efficaci per la riduzione del rischio in caso di calamità naturali o antropiche

ConvegnoAvellino - Prevenire per ridurre il rischio. Questo il fil rouge delle iniziative organizzate in città in occasione della Settimana Nazionale della Protezione Civile che si è aperta domenica 13 ottobre, in corrispondenza con la giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali deliberata dall’ONU. Dopo la campagna di sensibilizzazione “Io non rischio” rivolta ai cittadini per diffondere la cultura di protezione civile e favorire la conoscenza dei comportamenti adeguati da adottare in caso di eventi calamitosi, questa mattina si è svolto un convegno destinato agli enti territoriali sull’importanza di una pianificazione di emergenza efficace e di esercitazioni periodiche con cui testare i piani sviluppati.

All’incontro, tenutosi presso la Sala Blu dell’ex Carcere Borbonico, hanno partecipato il prefetto Maria Tirone, il dirigente responsabile della Protezione Civile Campania Claudia Campobasso, la consigliera provinciale Rosanna Lepore, il comandante dei Vigili del Fuoco di Avellino Luca Ponticelli, il sindaco di Avellino Gianluca Festa, il direttore generale Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Campania Italo Giulivo, la dirigente Area V Protezione Civile e Coordinamento del Soccorso Pubblico della Prefettura di Avellino Ines Giannini e Celestino Rampino, dirigente UOD Ufficio di Pianificazione di Protezione Civile della Regione Campania.

Il fulcro delle iniziative promosse per questa settimana dal Sistema Nazionale di Protezione Civile è il cittadino, la consapevolezza dell’intera comunità e la modifica dei comportamenti. In questo, il rapporto con i giovani assume un valore fondamentale” ha spiegato Maria Tirone. Per quanto riguarda il tema del convegno odierno il prefetto ha aggiunto“Il sistema di Protezione Civile italiano è un sistema che parte dal basso per poi svilupparsi nei livelli di coordinamento superiori. La pianificazione di emergenza deve essere uno strumento dinamico in relazione alla modifica del contesto; deve essere partecipata, ovvero condivisa con la popolazione perché questa sia consapevole di quali siano i comportamenti da tenere, e coerente con i problemi del territorio per consentire una gestione dell’emergenza più efficace e per dare la possibilità di operare per la riduzione del rischio”.

E’ la prima volta che in tutta Italia si celebra la Protezione Civile con iniziative di comunicazione ed informazione. La Settimana Nazionale, infatti, è stata istituita soltanto quest’anno con una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri con lo scopo di diffondere tra i cittadini la cultura di protezione civile e le misure di autoprotezione nonché aumentare la conoscenza sulla moderna pianificazione di protezione civile che, come ha affermato il direttore generale Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Campania Italo Giulivo, “è uno strumento essenziale perché contiene le indicazioni operative per le autorità di Protezione Civile per gestire un’emergenza”. “E’ fondamentale che ogni autorità, a partire dai sindaci, disponga di un piano di Protezione Civile aggiornato che consenta di affrontare le criticità di un territorio”.Maria Tirone

Sulle 137 iniziative promosse in questa settimana sul territorio campano, che hanno visto coinvolti 8 mila volontari, Claudia Campobasso ha affermato: “Stiamo facendo un grande sforzo per aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi, a cominciare dalla manifestazione ‘Io non rischio’. Con l’iniziativa di oggi ci rivolgiamo in particolar modo agli amministratori locali e ai responsabili comunali di Protezione Civile perché sono i primi ad intervenire in caso di emergenza. Qui ad Avellino abbiamo dimostrato come il sistema, in casi di emergenza, riesce ad intervenire in maniera sinergica e tempestiva conseguendo ottimi risultati”.

Nel corso del convegno, non è mancato l’omaggio a Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile, attraverso l’intervento di Rosanna Lepore: “Non si può dimenticare la visione di Zamberletti. Ci ricordava che la Protezione Civile doveva essere sempre all’altezza dei beni comuni che era chiamata a tutelare. Soleva dire sempre: ‘Bisogna avere una visione di sistema e perseguire con lucidità una filosofia. La Protezione Civile, prima di essere un insieme di apparati, è una dimensione culturale e sociale della cittadinanza responsabile’. Zamberletti sottolineava sempre il primato della prevenzione e del volontariato. ‘Non esiste sistema di protezione civile efficace se non dentro un impegno collettivo per la prevenzione’ che significa gestione responsabile del territorio ma anche preparazione e formazione dei cittadini e di apparati di intervento che non possono improvvisare di fronte alle ricorrenti emergenze. C’è una cultura della protezione civile che deve diventare patrimonio condiviso e diffuso delle comunità, partendo dalle comunità locali che devono riscoprire e rafforzare questa sensibilità. Zamberletti era un grande estimatore dei volontari che erano per lui la sua famiglia. Ci ha lasciato una serie di intuizioni fondamentali. Non è stato realizzato ancora tutto anche se tanti passi avanti sono stati fatti. Sul nostro territorio ci sono ancora tante persone che credono in questa filosofia e nella collaborazione istituzionale. Mi auguro che la Protezione Civile moderna conservi sempre le radici, l’entusiasmo e la passione di quello che ci ha insegnato Zamberletti”.

 

Source: www.irpinia24.it