Avellino – In piazza per l’Alzata del Pannetto dell’Assunta

Il Vescovo Aiello: “Vi auguro che queste feste, sotto lo sguardo dolcissimo di Maria Assunta, possano essere luoghi e tempi d’incontro”

davAvellino – Questa sera, Piazza Libertà e Piazza del Popolo si sono riempite di fedeli per la celebrazione della festa di Sant’Anna e l’Alzata del Pannetto dell’Assunta. Un momento di aggregazione e partecipazione con il quale, da anni, si inaugurano i festeggiamenti religiosi e civili del Ferragosto del capoluogo irpino. Oltre ai numerosi fedeli, erano presenti il Vicario Generale Mons. Vincenzo De Stefano; il Vescovo Arturo Aiello, il Sindaco Gianluca Festa, i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale di Avellino.

La festa di Sant’Anna e quella dell’Assunta sono due degli eventi religiosi più significativi per i fedeli avellinesi. In onore della protettrice delle partorienti, i festeggiamenti sono iniziati il 22 Luglio e si sono conclusi questa sera in Piazza del Popolo con una messa all’aperto. Al termine del rito, i Vigili del Fuoco hanno portato in spalla il simulacro di Sant’Anna dalla piazza fino alla Chiesa di Santa Maria del Rifugio dove è custodita l’icona religiosa. Dopodiché, i partecipanti si sono spostati in Piazza Libertà dove hanno assistito all’arrivo del corteo del “Palio della Botte”, manifestazione che si svolgerà dal 10 al 12 Agosto, e all’alzata dell’effige raffigurante Maria SS. Assunta in Cielo, realizzata dall’artista Ovidio De Martino, che è stata benedetta dal Vescovo.

Come da tradizione, sul balcone principale del Palazzo Vescovile, si sono susseguiti gli interventi del Vescovo Arturo Aiello e del Sindaco Gianluca Festa per il quale l’evento ha rappresentato anche il suo esordio in pubblico dopo l’elezione e l’insediamento a Palazzo di Città. “Rivolgo un caloroso saluto a sua Eccellenza il Vescovo Arturo e a tutti i presenti. Per me è un giorno particolare, è l’esordio davanti a voi che mi avete voluto concedere l’onore di guidare Avellino per i prossimi cinque anni. Per me è motivo di orgoglio e di fierezza”  ha esordito il Sindaco che ha continuato il suo discorso prendendo spunto da un intervento di due anni fa del Vescovo Aiello: “Sua Eccellenza ricordò quelli che sono i compiti di un buon genitore rispetto ai figli. Trasferire due insegnamenti. Le radici e le ali. Ho fatto subito miei questi insegnamenti perché credo che un buon sindaco debba cercare di inculcare alla sua comunità il ritorno alle radici e una speranza verso le ali. Dobbiamo recuperare con gioia il nostro senso di appartenenza, le tradizioni, i valori e la storia della nostra terra”.

dav“Dobbiamo ripartire dai sacrifici dei nostri cari e dall’amore verso Avellino. Dobbiamo tornare ad imparare ad amare la nostra città e a sentirla nostra. Deve tornare un senso di solidarietà. Siamo il popolo che ce l’ha fatta in occasioni  complicate e tragiche. Siamo sempre riusciti a rialzarci e lo faremo anche stavolta. Sono sicuro che anche questa volta Avellino e gli avellinesi ce la faranno. Poi, dobbiamo imparare a dare il senso di comunità e di appartenenza. Quando si può dare si deve dare per il bene collettivo. Dobbiamo seguire i buoni esempi”.

Il Sindaco ha rivolto i suoi personali ringraziamenti al Vescovo Arturo Aiello per le opere compiute in favore della Città: “E’ un modello da emulare e incarna il senso di appartenenza che dobbiamo recuperare. Avellino deve crescere sempre di più. Per quanto riguarda le ali, dobbiamo tornare a sognare. Dobbiamo reimpossessarci del nostro presente e del futuro. Dobbiamo tendere verso una meta ed osare verso obiettivi ambiziosi. Dobbiamo solo crederci e continuare a lavorare perché con sacrificio, dedizione ed impegno torneremo ad essere una grande Avellino. Viva Maria, viva Avellino, viva gli avellinesi”.

Il Vescovo ha benedetto i presenti e ha detto: “Rivolgo una carezza al nuovo sindaco. Assumere questo incarico in questo momento non è facile. A differenza del passato, oggi fare gli amministratori è solo un onere. Incoraggio lui e tutto il Consiglio Comunale. Riusciremo a realizzare grandi cose solo mettendo insieme le forze, anche le più disparate, anche quelle che qualche mese fa erano in competizione”.

davIl Vescovo ha continuato il suo discorso con una riflessione sull’importanza del mantenimento delle tradizioni e del recupero del senso di appartenenza e del saper vivere in comunità: “Questa sera viviamo un rito. La ritualità oggi rischia di andare perduta e quando non ci sono più riti il tempo diventa piatto. Diamo inizio ad un tempo di festa. Oggi è complicato anche far festa. Lo vedete nelle vostre case e, in maniera macroscopica, sul piano cittadino. L’appartenenza è debole mentre un tempo c’era un tessuto connettivo che ci teneva insieme, nelle gioie e nei dolori. Oggi, invece, siamo sospettosi. Non è un problema solo di Avellino ma anche dell’Italia e dell’Occidente. L’altro non è più un amico con cui condividere ma un nemico potenziale. Vi auguro che queste feste, sotto lo sguardo dolcissimo di Maria Assunta, possano essere luoghi e tempi d’incontro. Ci sono persone che tornano da lontano per essere a Ferragosto qui ad Avellino. Allora, torniamo all’anima del nostro popolo che è il territorio, la storia, le radici, i valori. Per noi, questo valore si chiama Maria, che ha sempre vegliato su questa città”.

Source: www.irpinia24.it