Avellino – Il Museo Irpino si rinnova, adattando la storia e la tradizione alla tecnologia e all’innovazione multimediale. È avvenuta questa mattina, presso l’Ex Carcere Borbonico, la presentazione del complesso artistico che racchiude al suo interno ben sei sezioni, ciascuna delle quali dedicata a una tematica di natura paesaggistica o storica, con l’esposizione di opere d’arte, manufatti, invenzioni scientifiche e riferimenti ai personaggi che hanno caratterizzato la nostra Provincia nel corso delle varie epoche, dal Neolitico ai giorni nostri.

Alla presentazione, avvenuta con una visita guidata all’interno della struttura, ha preso parte il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi, il quale si ritiene soddisfatto per il restyling del Museo Irpino ma, al tempo stesso, invita tutte le istituzioni locali ad aprirne le porte al mondo intero: “Questo bellissimo museo deve essere messo a disposizione della città e della Regione e, a tal scopo, dobbiamo dare strumenti adeguati, un obiettivo già condiviso nel bilancio e con atti concreti. D’altra parte, noi dobbiamo metterci in condizione di uscire dai nostri confini e, per fare ciò, dobbiamo ancora lavorare molto”.

Un obiettivo, quello promosso dal Presidente Biancardi, volto a promuovere il territorio e le bellezze artistiche territoriali. Saranno soprattutto i più giovani a essere i principali fruitori delle attività di promozione del Museo Irpino, come messo in evidenza dal delegato provinciale Franco Di Cecilia: “Abbiamo candidato l’Ex Carcere Borbonico a centro propulsore di ogni attività culturale di qualità, in linea con l’innovazione, il know-how e con altre iniziative assunte con l’amministrazione provinciale, come ad esempio la possibilità concessa alle scolaresche di visitare i luoghi meravigliosi della nostra Provincia, in maniera completamente gratuita. Con questo nuovo allestimento, multimediale e innovativo, vogliamo rivolgerci ai giovani appassionati di cultura. Stiamo, infine, costituendo una fondazione per disseminare nuove pratiche e una sensibilità culturale che possa arrivare a tutta la Regione”.

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