Universiade 2019, l’arrivo della fiaccola ad Avellino
Il capoluogo irpino è la prima tappa in Campania
Avellino – È partita da Torino (sede della prima edizione dei Giochi universitari), passando per Losanna (sede della Federazione Internazionale Sport Universitari, o FISU), Milano, Roma, Assisi, Matera (attuale Capitale Europea della Cultura). Nella giornata odierna, la fiaccola della XXX edizione dell’Universiade, in programma dal 3 al 14 luglio 2019, è giunta finalmente in Campania, luogo di svolgimento delle competizioni sportive, partendo dalla provincia di Avellino e, più precisamente, dal Santuario di Montevergine.
Il cammino della torcia in Irpinia, iniziato alle ore 15:00, ha toccato il capoluogo alle ore 18:15, presso il Palazzo di Governo. Successivamente, dopo uno scambio di tedofori lungo Via Matteotti, Corso Europa, Via Roma, Via Guido Dorso, Viale Italia e Corso Vittorio Emanuele, è arrivata nuovamente in Prefettura, dove è avvenuta la conclusione della cerimonia. Tanti i personaggi illustri dello sport irpino che hanno partecipato al passaggio della fiaccola in città in qualità di tedofori: da Giuseppe Colantuono, campione di sollevamento pesi, a Natalia Trunfio, campionessa del mondo di tiro con l’arco, passando per Cristian Ferrara, Francesco Romano, Erminio Pilunni, Giuseppe Vitale, fino ad arrivare all’ex pugile Agostino Cardamone e all’attuale campione europeo di boxe Carmine Tommasone.
C’è grande attesa, non solo in ambito provinciale e regionale, ma a livello nazionale, intorno a una manifestazione che, in Italia, manca dal 1997, con l’edizione numero XIX che si svolse in Sicilia. “Con tantissima abnegazione e impegno stiamo trasmettendo energia a tutto il comitato organizzativo. Sarà un evento unico per l’Italia e per la Campania degli ultimi 30 anni, dopo Italia 90’” afferma Vincenzo Maria Genovese, Head of Venue dell’Universiade 2019. Non solo tante aspettative, ma anche tanto ottimismo e voglia di salire alla ribalta, come ribadito dal Presidente della Provincia Domenico Biancardi: “Daremo un segnale di grande organizzazione, insieme alle associazioni, alla prefettura e alle Pro Loco: faremo arrivare questa nostra forza ed entusiasmo per permettere alla nostra Provincia di accogliere, in futuro, anche altre iniziative di rilevanza nazionale”. Portare in alto il nome di Avellino e dell’Irpinia è una missione possibile, secondo Gianluca Basile, Commissario Straordinario Napoli 2019: “Ci dobbiamo far trovare pronti: c’è da organizzare una grande festa e facciamo sì che la nostra comunità possa sfruttare quest’occasione per farsi conoscere al mondo intero”.
Il Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio, parla di una “lucida follia”: “Inizialmente, l’Universiade doveva andare a Brasilia ma, dopo la rinuncia della capitale brasiliana, abbiamo deciso di accettare questa sfida con il Governatore De Luca. Era una sfida che faceva tremare i polsi perché, inizialmente, non eravamo attrezzati e dovevamo riuscire a fare tutto in pochissimi mesi. La risposta è stata positiva e, adesso, siamo qui ad ospitare la manifestazione sportiva più importante al mondo, rivolta agli studenti universitari”. Tuttavia, l’enorme sforzo profuso per l’organizzazione della rassegna non deve restare fine a se stesso: “Anche dopo l’Universiade, dobbiamo lavorare affinché tutte le fasce di popolazione, anche le più povere, possano usufruire al meglio di queste strutture. Le attività sportive che si svolgeranno faranno sì che l’Italia e la Campania possano portare in alto la bandiera dello sport in un momento storico in cui abbiamo bisogno di messaggi di solidarietà, fratellanza e interscambio tra i popoli”.
La XXX Edizione delle Universiadi avrà luogo nella regione più giovane d’Italia. Un aspetto che viene messo in risalto, oltre che dalla D’Amelio, anche dal Presidente del Forum Regionale dei Giovani, Giuseppe Caruso: “Momenti come questi, caratterizzati soprattutto dalla riqualificazione delle strutture sportive, diventano determinanti per dare una nuova prospettiva al presente e al futuro dei più giovani”. Il fine ultimo è, dunque, quello di riscoprire e tenere uniti i valori insiti nello sport. “Tra le istituzioni politiche e gli atleti c’è un comune denominatore, rappresentato dalla disciplina, lo spirito di sacrificio, il rispetto delle regole e la passione. Dire un ‘ciao’ significa aprire la stanza dell’inclusione e della tolleranza” afferma il viceprefetto Silvana D’Agostino. “La nostra chiave di volta sarà l’accoglienza” conclude Anna Paola Voto, dirigente dell’Area Istituzionale Universiade 2019.