Amministrative 2019 – Avellino, SiPuò: “Recuperiamo il grande parco pubblico”

Il progetto mai realizzato, contenuto nel PUC Cagnardi, al centro del dibattito odierno

sipuò grande parco pubblicoAvellino – Riscoprire il senso della comunità, attraverso un’”intelligente regia” che riprenda quell’idea di grande parco cittadino, inclusa nel PUC Cagnardi, ma mai resa concreta dalle ultime amministrazioni. In occasione della conferenza stampa, dal titolo “Giù le mani dalla città”, “SiPuò” continua il suo discorso incentrato sul tema dell’urbanistica, non senza qualche vena polemica nei confronti di chi ha rallentato il processo di attuazione del piano elaborato nell’era Di Nunno.

È Antonio Gengaro, in particolare, a ribadire la necessità di regalare alla cittadinanza avellinese un’area che possa migliorare la qualità della vita. Tuttavia: “Il Comune di Avellino, durante le ultime amministrazioni, ha commesso molti errori attraverso i propri assessori. Inoltre, l’intervento nelle zone B e C previste dal PUC Cagnardi, le uniche del piano sulle quali il Comune si è interessato in questi anni, è stato effettuato in maniera errata”. Gengaro evidenzia un aspetto di grande importanza previsto dal PUC Cagnardi, ossia la perequazione che prevede: “Nel caso di costruzioni su larga scala, la possibilità di cedere qualcosa in cambio alla comunità, in termini soprattutto di servizi e opportunità”, riconducibili, appunto, all’area del grande parco pubblico che era stato pensato da Cagnardi e Di Nunno nel PUC. Per fare ciò, tuttavia: “I privati dovrebbero cedere il 70% delle loro proprietà che sorgono nella Ni01, cosa finora mai avvenuta”. Una situazione che, nel corso degli anni, ha fatto cadere nell’anonimato l’idea di un vero e proprio “Central Park” nel capoluogo irpino. “Non si parla più del grande parco verde, nemmeno più di un piano urbanistico sociale” tuona Gengaro, il quale confida però nella fiducia riposta nell’elettorato avellinese: “La scelta che faranno i cittadini si giocherà soprattutto sull’urbanistica, sul recuperare l’Avellino degli anni sessanta e settanta. La Ni01 deve essere un parco pubblico, i cittadini hanno il diritto di vedere realizzato questa immensa area verde”.

puc cagnardi di nunno ni01Recuperare l’idea del grande parco pubblico significa, secondo Luca Battista: “Riprovare a ricostruire il senso della città nel suo territorio di riferimento”. Sono quattro i temi fondamentali sui quali ruota il concetto di urbanistica promosso da “SiPuò”: questioni ambientali (“Con conseguente riduzione del consumo di suolo”), adattamento ai cambiamenti climatici (“Affrontando il tema anche, e soprattutto, sul piano del dissesto idrogeologico”), recupero di immobili dismessi (“Nelle zone della città che hanno bisogno di una rigenerazione intesa come accessibilità e integrazione sociale”) e diritti della cittadinanza (“Pensando alla realizzazione o individuazione di dotazioni pubbliche per questa città”). Questi temi, come fa notare Battista: “Vanno inseriti in un contesto di rete, e questo significa ripensare e mettere a sistema una pianificazione di livello strutturale che deve riguardare non solo Avellino, ma anche i comuni che rientrano in quello che è stato definito ‘sistema-città’, che non deve comprendere solo Mercogliano e Atripalda, ma anche altri comuni che non hanno ancora una pianificazione urbanistica approvata”. Il grande parco è realizzabile, inoltre, attraverso quella che Battista definisce “infrastruttura verde urbana”, ovvero: “La capacità di unire i parchi verdi con elementi come siepi e arbusti presenti in città, garantendo la salute dei cittadini e innalzare la qualità della vita”. La città, inoltre, deve essere interessata da una serie di ambiti sui quali intervenire in maniera operativa: “È necessario disegnare un master plan per la zona est della città, soprattutto in prossimità della stazione ferroviaria, per ridare a questa zona e, ad Avellino in generale, un ruolo importante, anche in virtù dell’ipotesi di spostamento della cittadella giudiziaria”.

Si legge, nelle parole di Battista, la volontà di mettere a sistema quella politica della partecipazione, più volte sottolineata dal candidato a sindaco Amalio Santoro ed evidenziata anche nel corso della conferenza odierna: “La sfida è questa: riportare a certe altezze questa città, aprire un concorso di idee, raccogliere contributi che possono arrivare dall’esterno. Abbiamo bisogno, però, anche di un’intelligente regia che affidi un PUC a un grande studio, che abbia competenze elevate anche su scala internazionale. Non vogliamo assolutamente essere d’intralcio all’imprenditoria, ma li chiamiamo a un’attenta valutazione sulla qualità della proposta”. Oggi, per la città di Avellino, esiste un bivio, davanti al quale sia la politica, sia la cittadinanza sono chiamati a prendere una decisione: “Vogliamo realizzare l’Avellino di cui abbiamo parlato, che recupera l’orgoglio e si appropria di un percorso nuovo e recupera un senso comunitario, oppure, nella difficoltà della macchina comunale, tornare allo stato minimo? Dal canto nostro, sicuramente andremo avanti, senza tradire il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni”.

Source: www.irpinia24.it