Greci (AV) – Sabato 11 maggio il paese di Greci ha accolto una vera e propria invasione… culturale. L’associazione Iskander, partendo da Napoli, ha infatti organizzato, in collaborazione con il sindaco e l’amministrazione di Greci e col patrocinio dell’ambasciata albanese in Italia, una visita guidata nel piccolo centro irpino.

Il motivo? Da più di cinquecento anni Greci, nella parlata arbëreshë Katundi, è un posto speciale: è l’unico paese arbëreshë della Campania, fondato nella seconda metà del XV secolo da un gruppo di albanesi al seguito dell’eroe nazionale albanese Giorgo Castriota Skanderbeg, che si trovava in Italia per venire in aiuto degli Aragonesi nell’ambito della contesa tra questi ultimi e gli Angioini, che vantavano nella zona la fedeltà di alcuni paesi.

Occupandosi di valorizzazione del patrimonio culturale, quale modo migliore di presentare i rapporti tra Albania e Italia nella storia, se non attraverso una vera e propria immersione sensoriale? Accompagnati da Leonardo, ottima guida e persona competentissima, ci siamo avviati in trenta lungo le strade del paese, alla scoperta del fu castello di Greci (di cui rimane solo la sezione di una torre e il toponimo “castello”), della chiesa di san Bartolomeo apostolo e del culto della madonna del Caroseno, di origine incerta.

Anche il sindaco di Greci, Luigi Norcia, ha partecipato al nostro giro, aprendoci le porte del comune e del museo che in esso è ospitato: tra foto di feste tipiche e abbigliamenti rituali, musiche e un buonissimo pranzo preparato secondo tradizione: pancotto con cicoria, polenta, ricotta e vino paesano. Non mancava, ovviamente, il tipico caciocavallo irpino. 

La giornata si è quindi svolta all’insegna della piacevole scoperta, tra brevi incontri linguistici con gl abitanti, che ancora conservano la parlata arbëreshë (tutelata dalla legge regionale sulle minoranze alloglotte e insegnata anche a scuola) e un giro immersi nel verde della villa comunale nel quartiere Breggo, dove si possono ancora scorgere i resti delle kalive, le antiche abitazioni costruite dai primi coloni albanesi.

L’associazione Iskander è stata lieta di organizzare questo evento e si augura che abbia lasciato a tutti il senso di arricchimento che abbiamo avvertito dentro di noi.

di Maria Fiorella SUOZZO

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