Avellino – È avvenuta oggi pomeriggio, presso Piazza Libertà, l’inaugurazione del comitato elettorale di Gianluca Festa. Presente, al taglio del nastro verde, il candidato a sindaco del capoluogo irpino che ha raccolto, sotto la sua egida, ben quattro liste: “W La Libertà”, “Davvero Avellino”, “Ora” e “Vera”.

“Guardiamo verso una città migliore. Vogliamo dare speranza a una città che in questo momento vive uno stato di rassegnazione” è la promessa di un Festa che non ha assolutamente intenzione di fermarsi con la sua campagna elettorale. Domani pomeriggio, la presentazione delle liste continuerà al Circolo della Stampa, con “W La Libertà”: “Noi proporremo anche in questi giorni quelle che sono le nostre idee per la città, frutto del quotidiano che ognuno di noi ha vissuto nelle nostre esperienze professionali e familiari e con cui ogni giorno ognuno di noi si confronta. Noi rappresentiamo la risposta più concreta e migliore per far rialzare Avellino”.  

Il candidato a sindaco ribadisce la difficoltà data da una spietata concorrenza, ma si ritiene fiducioso: “Sarà una campagna elettorale complicata: noi contrapponiamo alla vecchia nomenclatura facce pulite, perbene, nuove, che non rappresentano interessi. Poiché Avellino è una città nella quale tutti si conoscono e tutti conoscono tutto di tutti, la gente sa noi chi siamo, cosa vogliamo fare per loro e perché lo facciamo. Tutti abbiamo scelto, anche attraverso sacrifici e difficoltà che abbiamo affrontato, di rimanere qui, di metter su famiglia e di dare un contributo, affinché Avellino possa vivere di nuovo una storia bella”.

La determinazione è tanta, ma Gianluca Festa invita a non abbassare la guardia: “Sono convinto che ce la faremo e, proprio per questo motivo, chiedo a tutti i miei candidati massimo impegno fino alla fine”. L’unione fa la forza e Festa è convinto di possedere tale peculiarità: “Abbiamo condiviso la costruzione di ogni lista e l’abbiamo fatto con un candidato a sindaco non scelto dall’alto, ma dalla base. Il senso di appartenenza, di unione e di gruppo che abbiamo noi non è ravvisabile in altre liste. Sono sicuro che il 10 giugno chiuderemo una vecchia storia, metteremo in archivio un vecchio libro e ne apriremo uno nuovo, cominciando dalla prima pagina”.

Print PDF