Amministrative 2019 – Avellino, SiPuò presenta il suo programma urbanistico

La “città dei parchi” pensata dalla lista di Santoro: più aree verdi e blocco del consumo di suolo

santoro si può programma urbanisticoAvellino – Un’ideale “città dei parchi”, dove la zona dell’Isochimica e i corsi d’acqua possano diventare il motivo di giuntura delle aree verdi e dove il consumo di suolo venga bloccato. Alla vigilia della presentazione della della lista capeggiata dal candidato a sindaco Amalio Santoro (in programma domani alle 18:30 a Piazzetta Biagio Agnes), SiPuò traccia il suo programma urbanistico e invita la cittadinanza a riscoprire un dialogo e un confronto sempre più in disuso in anni così difficili, da un punto di vista amministrativo, per il capoluogo irpino.

A introdurre l’incontro, tenutosi presso il Caffè Kiti a Valle, Antonio Gengaro, il quale auspica la realizzazione del grande sogno di Di Nunno: quel grande parco del Fenestrelle di cui una parte è stata già preservata con l’istituzione del Parco Manganelli. “Riscoprire questo sogno significa immaginare, in futuro, anche lo sviluppo di attività in funzione dell’agricoltura” afferma Gengaro, che individua anche nel parco del Q9: “Un’altra area strategica da tutelare”. Nell’ideale “città dei parchi”, un grande ruolo è assegnato all’area dell’Isochimica, che verrà pensata, secondo Gengaro, come: “Una zona dove possano essere commemorate tutte le vittime del disastro ambientale”. Una città, dunque, che sia un esempio per la regione, soprattutto per quanto riguarda la qualità della vita. “La nostra sensibilità urbanistica deve essere estranea alle altre forze in campo: la politica oggi ha bisogno più di poeti che di manuali”.

Quest’idea, senza dubbio, può realizzarsi attraverso una nuova e ricca stagione di progettazione che, secondo l’architetto Luca Battista, è necessaria per la definizione della qualità della vita e di una visione futura della città. “Bisogna ridefinire concettualmente le politiche di area vasta: oggi abbiamo agglomerazioni di comuni che si riconoscono in un accordo stipulato, il più delle volte, soltanto allo scopo di ricevere finanziamenti, senza una co-pianificazione e obiettivi ben precisi” sostiene Battista. Soprattutto, è necessario ragionare in termini di città-rete, con tanti punti che vanno messi insieme e correlati: una rete ecologica che unisca i vari parchi attraverso i fiumi e che tuteli il paesaggio. Un ragionamento che, aggiunge Battista: “Consentirebbe di riprendere anche quella che era la natura storica di Avellino”. La stessa area della stazione non può più essere considerata periferia: “C’è in atto un riassetto della geografia ferroviaria, oltre alla bonifica della zona Isochimica che può finalmente essere resa accessibile”. Questi obiettivi, in sostanza, si possono raggiungere solo attraverso due azioni, che Battista individua nella “necessità di adeguare il PUC al piano di adeguamento provinciale” e nell’“avviamento della nuova pianificazione urbanistica della città di Avellino”.

gengaro si può programma urbanisticoUgo Santinelli fa riferimento alla riscoperta della città operata circa 400 anni fa da Cosimo Fanzago, memore di aver conferito l’attuale fisionomia di Corso Umberto I e alla completa pedonalizzazione del Corso Vittorio Emanuele operata da Di Nunno: “Non sempre è necessario costruire daccapo, ma si può anche riadattare uno spazio già esistente a una funzionalità diversa”. I trasporti urbani non costituiscono un discorso a parte e, per questo motivo, Santinelli propone un piano urgente per la riorganizzazione dei trasporti urbani, ossia: “l’utilizzo immediato del percorso della metropolitana leggera per la circolazione degli autobus urbani, in modo da dare efficacia al non uso delle auto private”. L’urbanista Vezio De Lucia non pone limiti e suggerisce di “guardare a Napoli quale modello di urbanistica in Italia, con la recente approvazione del Parco delle Colline che si estenderà da Capodimonte a Bagnoli”. In particolare, la necessità di assurgere il capoluogo di regione a modello deriva dalla necessità di istituire un piano regolatore che non preveda ulteriore consumo di suolo: “Bisogna prendere una mappa di Avellino, tracciare le zone della nuova espansione e delimitare le ‘Colonne d’Ercole’. Ma il blocco del suolo non deve significare blocco della crescita, bensì riqualificare determinate zone. La città deve avere dei fattori di abbattimento delle quantità di CO2 e di polveri sottili e le aree verdi possono essere una soluzione in tal senso”.

Da un punto di vista pragmatico, dunque, è fondamentale recuperare quel senso di intelligenza critica e di confronto che SiPuò ha cercato di ristabilire in un periodo politico così critico. Ad Amalio Santoro è affidato diffondere quest’arduo compito: “Non deve mai mancare una voce diversa dal coro e il discorso di oggi sull’urbanistica come grande scommessa politica ne è un’occasione”. Provare a trasformare questa città da luogo di asprezza a luogo di gentilezza è il motivo principale che caratterizzerà la campagna elettorale del leader di SiPuò. “Da questo punto di vista, dobbiamo tentare di mettere in movimento la città, oltre che essere elemento di contraddizione” incalza Santoro, il quale ribadisce l’idea di Avellino quale “città dei parchi”, ma anche della pace, che si sappia aprire al confronto e ad altre esperienze, che sappia far fronte comune sull’istituzione di servizi necessari: “Un nuovo asilo nido è un elemento cruciale, anche se comporta un ulteriore sgravo fiscale”.

Source: www.irpinia24.it