Avellino – Antifascismo di ieri e di oggi: il ricordo avellinese del 25 aprile

Il primo degli incontri organizzato dall’ANPI sulla Resistenza italiana

de rosa antifascismo ieri e oggiAvellino – Celebrare la Resistenza ogni giorno, soprattutto in un momento storico attuale di grande difficoltà per la democrazia in Italia. Con questo messaggio, l’ANPI, insieme a CGIL, Libera, SOMA, Uds e ARCI, ha voluto ricordare, nel primo dei due eventi rientranti nella manifestazione “Nessuno Escluso”, l’impegno profuso dai partigiani nella lotta alla Liberazione del Paese dalle forze nazifasciste durante la Seconda Guerra Mondiale.

Settantacinquemila combattenti, di cui venticinquemila caduti in guerra. Tantissimi i “fiancheggiatori”, di cui molte donne, senza le quali la Resistenza non sarebbe stata possibile. “C’era un’opposizione molto diffusa e i numeri lo dimostrano” afferma Giovanni Capobianco, presidente dell’ANPI di Avellino. Tuttavia, i conti con il fascismo non sono mai stati realmente risolti e ciò, secondo Capobianco: “Ha fatto sorgere movimenti organizzati, inneggianti a una forma di sovranismo estremo e che si concretizza nel rifiuto delle teorie illuministiche, nell’ossessione del complotto, nella discriminazione verso le fasce più deboli della popolazione, nell’utilizzo di una lingua povera di grammatica e sintassi e, in particolar modo, nella mancata affermazione dei principali diritti previsti dalla nostra Costituzione”.

Per questo motivo, è importante garantire il rispetto di una Costituzione che è frutto di un grande percorso di lotta e coraggio, liberando, dapprima, il Paese occupato dai nazisti e votando, poi, in favore della Repubblica italiana con il referendum del 2 giugno 1946. Il partigiano avellinese Rodolfo De Rosa rievoca con commozione quegli anni difficili di sofferenza e di impegno politico: “Abbiamo conquistato la libertà e la democrazia giorno dopo giorno, dal momento in cui Pertini dichiarò l’insurrezione nazionale, fino al giorno in cui la monarchia ha lasciato per sempre il nostro Paese. Negli anni del fascismo non si godeva di nessuna libertà, oggi abbiamo tutto il diritto di difendere ciò che abbiamo conquistato”.

“Avere l’opportunità di riscontrare testimonianze come quella di De Rosa ci porta a formulare delle domande su che cosa sarà quando queste conoscenze non si tramanderanno più” è il messaggio di Pietro Mitrione dell’associazione “In Loco Motivi”. Il 25 aprile, dunque, è Il ricordo delle minoranze che, nonostante le avversità: “Hanno combattuto per la giustizia, mettendo a rischio la vita” sostiene Stefano Iannillo (SOMA).  Difendere la libertà e la democrazia non solo in Italia, ma anche in Europa, è il messaggio che Mimmo Limongiello trasmette ai presenti: “Stiamo assistendo a un tradimento dei valori dell’Unione Europea, studiato a tavolino dai movimenti sovranisti”. Per questo motivo, secondo Luca Cioffi (CGIL): “Vi è l’esigenza di costruire un nuovo interesse collettivo e un nuovo modo di sviluppare forme sociali”.

Source: www.irpinia24.it