Codacons ai supermercati: “Bisogna trattenere gli imballaggi, per ridurre e migliorare lo smaltimento dei rifiuti!”
Allarmanti dati indicano un utilizzo smodato di imballaggi spesso non riciclabili, Codacons: “I supermercati ritornino al “vuoto a perdere” e i Consumatori prediligano i prodotti sfusi!”
Ogni giorno i Consumatori italiani finiscono per portare a casa imballaggi riciclabili e non, che, non solo, aggiungono un ulteriore costo alla spesa giornaliera, ma, soprattutto, gravano sull’oramai incontrollabile problema dello smaltimento dei rifiuti; basti pensare, infatti, che gli imballaggi costituiscono il 60% del volume complessivo dell’immondizia quotidianamente prodotta e rappresentano il 40% del peso dei rifiuti urbani. I dati analizzati dal Codacons sono allarmanti: “Ogni Cittadino produce in media 160 kg di rifiuti da imballaggio ogni anno, imballaggi che, spesso, ritroviamo ai margini delle strade, nei prati o nei corsi d’acqua e che portano ad un innalzamento senza precedenti del livello di inquinamento del nostro territorio. Urgono misure tangibili per fronteggiare questa emergenza!” sentenzia il Codacons e propone: “Bisogna ritornare al “vuoto a rendere” e incentivare una drastica riduzione degli imballaggi da parte degli stessi supermercati. Urgono misure che tutelino l’ambiente e di cui anche i cittadini e le loro tasche possano beneficiare. Per questo, è necessario che anche i Consumatori aderiscano all’iniziativa in modo fattivo, in primis preferendo l’acquisto di prodotti sfusi o alla “spina”.
Come si sottolinea al CODACONS: “La Grande Distribuzione dovrebbe rendersi disponibile a posizionare, all’uscita dei propri punti vendita, appositi contenitori in cui riversare gli imballaggi dei vari prodotti acquistati, così da dare una nuova vita a tali materiali ed evitarne da dispersione nell’ambiente.” ed ancora il Codacons rilancia: “Confidiamo nella collaborazione della Grande Distribuzione nel perseguire l’obiettivo di raccolta e immediato smaltimento degli imballaggi, affinché gli stessi siano avviati al circuito del riciclo. Inoltre, la buona pubblicità ottenuta per l’iniziativa ambientalista eventualmente assunta dai supermercati, renderebbe del tutto irrisorio l’eventuale costo della partecipazione alla stessa”.