Big Data e intelligenza artificiale per digitalizzare gli acquisti
Graded presenta il nuovo project work ai talenti di Digita

Questa mattina il fischio di inizio: Deloitte e le aziende partner Platinum di Digita hanno illustrato al pubblico e agli studenti i nuovi progetti di lavoro che partiranno ufficialmente il 15 aprile per concludersi il 15 luglio.
Dopo il cruscotto di monitoraggio in remoto di impianti fotovoltaici, proposto lo scorso anno, gli studenti della nuova edizione dell’Academy dovranno misurarsi con il disegno e la costruzione di un software di intelligenza artificiale finalizzato al supporto nelle decisioni aziendali di acquisto attraverso parametri storici o benchmark di riferimento, all’ottimizzazione e coordinamento degli ordini per ridurre i costi su scala globale, all’affinamento del processo di ricerca di mercato.
Una volta implementato il nuovo strumento, attraverso l’utilizzo di Big Data e indicatori di prestazioni (Key Performance Indicator o KPI), l’intero processo aziendale – dall’acquisizione degli ordini fino alla pianificazione degli acquisti – sarà gestito, controllato e automatizzato dal software, che renderà possibile prendere decisioni facilmente e in tempo reale.
“La digitalizzazione del processo di acquisto consente a un’impresa di comprare un prodotto o un servizio che risponda alle esigenze aziendali, al miglior prezzo rispetto ai requisiti qualitativi desiderati – spiega Ludovica Landi, responsabile organizzativo e operativo di Graded -. Il tutto con una capacità di presidio che soltanto gli strumenti automatizzati sono in grado di dare. Il software ottimizzerà pertanto i costi di gestione, per rendere l’azienda più agile e competitiva, con una serie di vantaggi anche in termini di automatismi, tempi di approvvigionamento, flessibilità, qualità e sicurezza dei dati ”.
“Con Digita continua il nostro impegno a puntare su risorse giovani e di talento, altamente qualificate, capaci di contribuire a delineare nuovi scenari – dice Vito Grassi, amministratore unico di Graded -. I nativi digitali rappresentano una fonte di stimolo per lo sviluppo e l’innovazione delle aziende perché riescono ad adattarsi facilmente al contesto lavorativo e non hanno paura di trasformazioni e transizioni. Hanno soltanto bisogno di un ambiente che creda nelle loro potenzialità, in cui possano esprimersi liberamente e riuscire a portare innovazione”.
Nella foto, da sx: Pasquale Sagnella, Ludovica Landi, Antonio Pescapè, Alessandro Buscemi, Federico Grassi e Teresa Tarantino
Source: www.irpinia24.it