Avellino – L’ultimo libro di Edmondo Pugliese
La storia degli intellettuali irpini del primo Ottocento
Avellino - E’ stata presentata questo pomeriggio, presso la Sala Ripa dell’ex Carcere Borbonico, l’ultima opera dello scrittore avellinese Edmondo Pugliese dal titolo “In Irpinia prima dell’Unità”. All’incontro con l’autore, moderato dal giornalista di Rai News Raffaele Cappuccio, hanno preso parte il vicepresidente del Centro “G. Dorso” Nunzio Cignarella, l’editore di Delta 3 Edizioni Silvio Sallicandro e Mariano Nigro, studioso di storia irpina.
Originario della provincia di Avellino, precisamente di Frigento, Edmondo Pugliese è noto per la redazione di articoli di storia, filosofia e letteratura e per la pubblicazione di libri come “Lucciole”, “Frigento nostra”, “Mirabella giacobina e liberale” e “Lettere a Sofia”. “In Irpinia prima dell’Unità” è il frutto di un lavoro di ricerca approfondito svolto su fonti d’archivio relative alla storia di una parte dell’Irpinia durante la prima metà dell’Ottocento fino all’avvento dell’Unità d’Italia. Un periodo, questo, caratterizzato dal passaggio dal regime borbonico a quello sabaudo che determinò il declino dell’agricoltura e dell’industria meridionale.
“Per la stesura del libro, l’archivio è stato fondamentale. Da esso ho ricavato dati concreti e citazioni dei personaggi dell’epoca perché il mio scopo era quello di far parlare i documenti e i manoscritti affinché fossero accessibili a tutti voi. In questo modo, la verità storica non è stata soggetta a nessun tipo d’interpretazione personale”. I personaggi di cui si parla sono quelli che, prima dell’arrivo dei Savoia, rappresentarono per il Principato Ultra e per il regime dei Borboni una fonte di ricchezza culturale e non solo. Si tratta di esponenti del ceto intellettuale irpino come De Renzi, Gussone, Pionati, Cassitto etc. che, iscritti alla Real Società Economica, cercarono di dare il loro contributo al miglioramento delle condizioni economiche della propria terra, in particolare per trovare soluzioni ai problemi del settore agricolo. Il Principato Ultra era una delle dodici province del Regno di Napoli, geograficamente la più vicina a Napoli, la quale durante il regno di Carlo III raggiunse uno status molto importante rispetto alle altre divisioni amministrative.
“Ho avuto modo di apprezzare le opere precedenti di Pugliese che ha svolto il suo lavoro di scrittore mosso dall’amore per le terre irpine come Frigento e Mirabella Eclano e con l’obiettivo di conservare la memoria e di trasmettere il passato ai giovani. L’ultimo libro è interessante sia per la ricerca archivistica sia per la presenza di riflessioni più ampie, ad esempio quella sulla libertà o sulla necessità di mantenere vivi i ricordi” ha dichiarato il vicepresidente del “Guido Dorso”, centro di ricerca che si occupa dello studio del meridionalismo e dell’organizzazione di corsi per giovani studenti con lo scopo di orientarli verso il futuro e arricchire la loro cultura.
“La cultura deve essere il connettivo fondamentale per creare quel tessuto indispensabile per poter vivere in una provincia come la nostra. Credo che sia importante dare memoria ai personaggi che hanno dato luce all’Irpinia e farli conoscere nelle scuole perché nel passato possiamo trovare le ragioni per costruire il nostro futuro” ha affermato Silvio Sallicandro che ha colto l’occasione per ricordare Maria Teresa Ripa, poetessa e scultrice scomparsa prematuramente, a cui è dedicata la sala in cui si è tenuto l’evento letterario.