Avellino – Il genio degli antichi

Le grandi opere dei Romani: testimonianze materiali in Irpinia

antichi romaniAvellino - Siamo all’ottava tappa del viaggio di “Passeggiate nel tempo”, stavolta dal titolo “Il genio degli antichi”, dedicata alle grandi opere dei Romani e alle testimonianze materiali in Irpinia. L’incontro, organizzato presso il Circolo della Stampa di Avellino alle ore 17, è stato introdotto e moderato, come di consueto, da Gerardo Troncone, direttore Gruppo Archeologico Irpino, a cui hanno partecipato Tullio Iannella, esperto tecnica delle costruzioni, Pietro Luciano, dirigente nazionale GAI, e Pippo Zagari, ricercatore.

Nel nostro territorio sono state scoperte opere veramente straordinarie, come l’acquedotto augusteo di Serino, ovvero il più grande acquedotto realizzato nell’impero romano, le Cisterne di Frigento, un enigma ancora irrisolto, i grandi ponti destinati all’eternità, l’Anfiteatro di Avella, tra l’altro fra i più grandi d’Italia, e tanto altro ancora. Come si fa a non menzionare il ponte sulla destra dell’Ofantina, direzione Candela, costruito dai romani e successivamente distrutto dal popolo tedesco. 

L’incontro è stato incentrato sull’arte e sulle tecniche degli antichi. “I Romani, più che costruire, recuperarono il patrimonio dell’epoca e lo integrarono al meglio” - spiega Gerardo Troncone - “Fra le tante doti, i Romani avevano ampie capacità militari. I soldati, prima di essere tali, erano grandi costruttori, ingegneri, falegnami, lavoratori”. Infatti, proprio dalla Colonna Traiana, possiamo capire bene le tecniche che utilizzavano gli antichi Romani ed anche i mezzi di trasporto con cui i Romani si spostavano da una parte all’altra dell’impero, ad esempio mediante i carri, mezzi utilizzati ancora al giorno d’oggi nei Paesi del mondo più arretrati, come ad esempio l’Africa.

La Colonna Traiana, monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano, fu una novità assoluta nell’arte antica e divenne il punto di arrivo più all’avanguardia per il rilievo storico romano. Nella Colonna Traiana si assiste, per la prima volta nell’arte romana, a un’espressione artistica autonoma in ogni suo aspetto.

I Romani costruivano vari tipi di carri per viaggiare, per spostarsi, e tutti i carri dovevano avere le stesse dimensioni. Ovviamente la dimensione del carro doveva essere proporzionata alla larghezza delle strade, per evitare che si distruggessero e il viaggio si interrompesse. I Romani furono dei geni assoluti, scoprirono ed inventarono tecniche tramandate fino ai giorni nostri, ed hanno costruito opere destinate ad essere ricordate per l’eternità. 

 

Source: www.irpinia24.it