Valle del Sabato – ‘Coordinamento No al biodigestore, Si al Greco di Tufo’

L'appello della rappresentanza della Valle del Sabato per uno sviluppo sostenibile e di una nuova vocazione della enologia di qualità

no biodigestoreLe dichiarazioni del Presidente dell’ “A.T.O. Rifiuti Avellino”, Arch. Valentino Tropeano, rilasciate il 2 marzo scorso a una testata giornalistica locale costituiscono,  a pochi giorni dallo svolgimento di una delicata Assemblea generale dell’ente d’ambito,  un grave episodio di ingerenza politica e di non rispetto del proprio ruolo  istituzionale. Nel richiamato servizio giornalistico il Presidente Tropeano, a mezzo di virgolettato, afferma che “Entro pochi giorni, voglio un sì o un no su Chianche. In caso negativo, subito la nuova proposta”Farò le ultime consultazioni e riunioni ristrette. Sono disposto a mediare ancora un po’, ma dobbiamo arrivare al risultato. Finora, al di là di qualche ipotesi, non c’è nulla” «Il problema della viabilità di Chianche si può superare. Quanto agli impatti, se un impianto viene realizzato bene, come quello previsto a Teora, è un fiore all’occhiello”. “Non dobbiamo ricercare solo i problemi, ma anche concentrarci a trovare le soluzioni. Un impianto ben realizzato – ricorda – ha ricadute positive su un territorio”

Oramai è chiaro che il Presidente Tropeano non assolve più una funzione istituzionale ma un preciso ruolo politico, incurante di quanto rappresentato in modo serio e documentato  non da oppositori ideologici d’ occasione, ma da Sindaci, Consigli comunali, dal G.A.L. “Partenio”, dal Consorzio di tutela dei vini provinciale e da quelli territoriali,  centinaia di aziende vitivinicole , associazioni di categoria provinciali e nazionali, associazioni ecologiste, organizzazioni della filiera eno-turistica e della medicina per l’ambiente. Il Presidente Tropeano con diplomatica pervicacia insiste nel risolvere la delicata vicenda del biodigestore di Chianche rappresentandola in modo fuorviante come una querelle tra comuni indecisi  che gli stanno procurando  non si sa bene quale insolita impazienza fingendo di dimenticare che le questioni da noi rappresentate non hanno riguardato la  efficienza dell’impianto bensì il sistema complessivo logistico-allocativo,  il non rispetto delle prescrizioni di pianificazione urbanistica regionale e provinciale e l’incompatibilità territoriale sia sotto l’aspetto idrogeologico che della vocazione di pregio dell’areale. 

Ma c’è un altro elemento che, leggendo le parole del presidente Tropeano,   sconcerta  e riguarda le modalità di pronunciamento dei Sindaci in seno all’assemblea generale “ATO Rifiuti” che dovrebbero corrispondere non si sa a quale quesito referendario nell’individuare la localizzazione alternativa più idonea quando il problema , e anche questo lo abbiamo ribadito in tante occasioni, è quello di offrire in primis una serie di criteri selettivi oggettivi che corrispondano alla normativa in materia circa l’individuazione delle aree, come quello di siti industriali disponibili  o dismessi, in prossimita’ delle grandi vie di comunicazione e di svincoli, lontane dai centri abitati e fuori dalle  zone di alto pregio agricolo, contemplate nel PTCP provinciale e nello stesso Piano industriale integrato dei rifiuti.  

Inoltre è notorio che in base alla legge regionale in materia l’A.T.O. deve approntare il Piano d’ambito e il conseguente Piano industriale e il primo viene definito in base ad esclusivi elementi tecnici non discrezionali o d’opinione che portano incredibilmente ad  adagiarsi sulle velleità del Sindaco di Chianche. Il suo ruolo di Presidente è questo e non quello di sondaggista, lo dice espressamente l’art. 26 della Legge regionale sull’attuazione della disciplina in materia di rifiuti, la  n. 14 del 2016, non noi. Noi non siamo quelli del NO ma la rappresentanza di un territorio come quello della Valle del Sabato già oggetto di seri problemi di salute ambientale,  che credono in una  idea di sviluppo sostenibile  e di una nuova vocazione della enologia di  qualità concorrendo responsabilmente ad attuare  un Piano provinciale integrato dei rifiuti votato in futuro alla prospettiva dell’economia circolare, nell’interesse delle comunità irpine .

Per queste ragioni si richiede un incontro urgente aperto ai Consiglieri regionali presso l’Assessorato all’ambiente della  Regione Campania perché la vicenda del biodigestore di Chianche venga gestita nel segno della correttezza e della trasparenza e affrontata seguendo la logica della concertazione territoriale esortando gli stessi Sindaci delle areali di pregio, a partire da quelle dell’area D.O.C.G. del “Greco di Tufo”, a intraprendere nei confronti della stessa una forte iniziativa istituzionale perché si assuma rispetto a  questa vicenda finalmente una determinazione  chiara e definitiva.  Se questo non dovesse accadere non abbiamo altra scelta che riproporre con maggiore forza e partecipazione popolare una nuova e forte mobilitazione  pubblica per affermare i nostri intenti di una  battaglia di civiltà per l’intera provincia

Source: www.irpinia24.it