Primarie Pd: Zingaretti nuovo segretario nazionale, in Campania vince Annunziata

Nella provincia di Avellino prevale Martina, oltre 17 mila i votanti

pdNicola Zingaretti è il nuovo segretario del Partito Democratico. Con una maggioranza del circa 65-70% dei voti, il governatore della regione Lazio ha avuto la meglio sugli altri due candidati dem, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Una vittoria preannunciata dai sondaggi dei giorni antecedenti alle elezioni e sostenuta dalla maggior parte degli esponenti del partito, tra cui Romano Prodi, Enrico Letta, Paolo Gentiloni e Dario Franceschini.

Una giornata di democrazia e partecipazione popolare (oltre un milione e settecentomila gli italiani che hanno partecipato al voto) quella che ieri ha visto trionfare Nicola Zingaretti come nuovo segretario nazionale del Pd. “Siamo tra il 65 e il 70 percento dei voti”, senza bisogno di un ballottaggio in assemblea nazionale. Altri dati più minuziosi danno il governatore al 69%, Martina al 19%, Giachetti al 12%. Al Nazareno, il primo a prendere parola è stato proprio il segretario nazionale uscente: “Zingaretti è il nuovo segretario del partito, da oggi lavoreremo insieme a lui per far rinascere il Pd e per l’Italia. Queste primarie hanno rilevato un’affluenza non indifferente, quasi inaspettata, contro tutti quelli che dicevano che sarebbe stato tutto un flop”. Si unisce al pensiero di Martina anche l’altro candidato sconfitto, Roberto Giachetti: “E’ un grande risultato, impensabile quando facevamo fatica a raccogliere le firme. Siamo una realtà”. E ribadisce la totale chiusura nei confronti del Movimento 5 Stelle: “Sono sicuro che la promessa fatta in campagna elettorale sarà mantenuta, nessuna alleanza con il M5S”.

primarie pd 2019 avellinoLa partecipazione di massa si è registrata anche in Irpinia con oltre 17 mila votanti e, come in tutta Italia, ha premiato il Governatore del Lazio. In occasione delle primarie Pd 2019, sono stati allestiti 83 seggi, di cui cinque ad Avellino. A differenza di quanto avvenuto a livello nazionale, nella Provincia di Avellino si è registrato un maggior numero di preferenze per l’ex segretario nazionale del Pd (46,8%), che stacca di quattro punti percentuali Zingaretti (42,2%); solo al 10,5% Giachetti. Nel capoluogo, Zingaretti è stato premiato con 791 preferenze (47,1%), superando di poco Maurizio Martina che ha ottenuto 787 voti (46,8 %), e di gran lunga Giachetti che ha chiuso a quota 102 (6,1%). Grande affluenza anche al seggio di Solofra dove, su un totale di 1049 voti, Zingaretti si è espresso con il 68,5%. Ancora più netto il distacco in alcuni seggi, quali quelli di Montemiletto, Sant’Andrea di Conza, Cairano-Conza della Campania, Tufo e Roccabascerana, dove la vittoria del nuovo segretario nazionale del Pd si assesta tra l’80 e il 90% (a Montemiletto, addirittura il 93%). Il segretario uscente è risultato, invece, vincitore nei seggi di Bagnoli Irpino, Baiano, Caposele, Cervinara, Mirabella Eclano, Montefredane-Grottolella e, soprattutto, Lioni, dove l’87,2% degli elettori ha scelto Martina. Positivo, infine, l’esito per Giachetti nei seggi di Domicella-Lauro (con ben l’81,3%), Cesinali-Aiello Del Sabato, Pago del Vallo di Lauro, San Martino Valle Caudina e Taurano.

In ambito regionale, da registrare il successo schiacciante di Leo Annunziata, sindaco di Poggiomarino, che diventa il nuovo segretario del Pd campano con il 68% circa dei voti, superando nettamente Armida Filippelli (18%) e Umberto Del Basso De Caro (14%). Ottimo anche il riscontro nella provincia di Avellino, dove Annunziata prevale con un complessivo 57,1% dei voti, di qui 482 ottenuti nel solo seggio di Cesinali-Aiello del Sabato. Per la dirigente dell’ITC Ferdinando Galiani di Napoli, invece, il maggior numero di preferenze in Irpinia si è registrato al seggio di Avella-Sperone-Quadrelle-Sirignano (46,7%, contro il 33,4% di Annunziata e il 19,9% di Del Basso De Caro), mentre il deputato sannita ha ottenuto un maggior successo in diversi seggi, tra cui spicca quello di Baiano (84,6%).

btyNuovi volti e profilo unitario per il “nuovo Pd”, dunque, al fine di combattere una destra forte che ha conquistato il potere. In realtà, quella del neo segretario nazionale del Pd è una carriera contraddistinta da tanti prestigiosi traguardi. Dopo aver mosso i primi passi nell’associazionismo nei primi anni Ottanta, Zingaretti viene eletto Segretario Nazionale della Sinistra Giovanile nel 1991 e, l’anno successivo, diventa Consigliere Comunale di Roma. A inizio millennio, viene nominato Segretario dei Democratici di Sinistra della Capitale e contribuisce alla vittoria di Walter Veltroni a Sindaco di Roma fino a diventare, nel 2007, segretario regionale del Lazio. La sua ascesa politica nella Capitale viene sancita con l’elezione nel 2008 a Presidente della Provincia, carica che manterrà fino al 2012 realizzando una serie di progetti innovativi, come “Provincia Wi-Fi”, che ha permesso di navigare gratis in piazze, biblioteche e luoghi di ritrovo a Roma e in provincia, e “Porta Futuro”, grazie al quale è nato un centro per il lavoro e la formazione in cui cittadini e le imprese potessero trovare un punto di incontro. Nel frattempo, dal 2004 al 2008, Zingaretti mostrava il suo impegno politico e civile anche in Europa, con la carica di parlamentare con cui ha vinto il prestigioso premio MEP, riconoscimento che gli viene conferito per essersi occupato di protezione dei consumatori, facendo approvare una direttiva contro i contraffattori e l’importazione di merci illegali provenienti dai paesi extra-UE, per aver sostenuto il volontariato e promosso i diritti civili, anche quelli delle persone con disabilità.

Il suo interesse per i cittadini non è mancato, neppure in occasione della corsa alle primarie, durante la quale si è presentato nelle varie città italiane con lo slogan “Costruire insieme il cambiamento, ripartendo dalla crescita e dall’equità, dai bisogni veri delle persone”. Il progetto riformista e progressista che Zingaretti e i suoi sostenitori hanno promosso durante la campagna elettorale si fonda su due concetti importanti. Da un lato, l’idea che il Pd debba riconquistare la condizione “unitaria” di un tempo diventando una comunità politica coesa, nonostante la pluralità di opinioni, dove non prevalga l’io del capo di turno ma il “noi” per evitare quelle lacerazioni interne che hanno causato la sua disfatta e la perdita di milioni di tesserati. Dall’altro lato, l’idea di costruire un’alternativa credibile al Governo attuale, che tenga conto dei bisogni delle persone, in particolare dei soggetti a rischio povertà, e che dia slancio alla microeconomia affinché si possa riacquisire la fiducia dei tanti che si sono sentiti abbandonati nelle loro difficoltà.

Source: www.irpinia24.it