“La Dogana di Avellino”, un incontro-dibattito al Circolo della Stampa

Il Gruppo Archeologico Irpino, grazie all'organizzazione di incontri divulgativi, fa conoscere e divulgare la storia e le radici della città di Avellino

dogana2Avellino - Oggi pomeriggio alle ore 17:00, presso il Circolo della Stampa di Avellino, c’è stato un incontro- dibattito riguardante la Dogana di Avellino. Il tema è stato introdotto dall’ingegnere Gerardo Troncone, direttore GAI Werner Johannowskj. L’incontro ha visto l’intervento del professore Armando Montefusco, del professore Pietro Luciano, responsabile provinciale GAI, e dell’architetto Claudio Rossano.

Nel corso del dibattito sono state esposte alcune opere artistiche sul Centro Storico di Avellino e la mostra fotografica di Cosimo Fanzago, riguardante l’arte del Seicento nell’Avellino del Caracciolo, con immagini di Mario Spagnuolo. 

“La Dogana è stata realizzata sicuramente intorno al 1656. La Dogana con le sue bellissime statue di straordinario valore, racconta una storia: prima vi era un punto d’incontro tra letteratura e arte” - afferma Troncone - “Grazie al principe Caracciolo, Avellino riuscì a riprendersi dopo la terribile peste. Nella nostra città, purtroppo, non viene valorizzato l’immenso patrimonio culturale di cui potremmo essere fieri”.

Un lungo ed interessante intervento è stato affrontato da Montefusco, il quale ha descritto il Seicento come un secolo epocale per la città di Avelliino. “Generalmente siamo molto critici  e severi con la nostra città. Durante il Seicento, Avellino fu una vera e propria capitale” - spiega il professore - “Il Seicento fu un secolo felice e straordinario, una coincidenza di persone e fatti straordinaria che saranno irripetibili. La figura di Maria De Cardona è stata straordinaria: tre monasteri furono iniziati da lei e trasformò il castello di Avellino in un palazzo rinascimentale. Successivamente anche i Caracciolo continuarono quest’opera, soprattutto Camillo Caracciolo. Un altro illustre personaggio fu Scipione Bellabona. Basti pensare solamente che uno dei primi seminari al mondo nasce proprio ad Avellino”. Purtroppo la peste ha interrotto questo periodo florido, abbattendo anche l’economia avellinese, all’epoca città molto ricca.

Seguono i saluti del professore Luciano, il quale invita tutti a partecipare a questi incontri divulgativi che si terranno ogni lunedì, per conoscere la storia e le radici di Avellino. “Non possiamo vivere un futuro se non sappiamo chi siamo”.

Conclude il dibattito l’intervento di Rossano riguardo gli edifici narranti dell’antichità, come i palazzi assiri oppure la Colonna Traiana. “Questi edifici rappresentano la narrazione del potere. Il regnante, tramite questi edifici, voleva mostrare il suo potere. E la Dogana è paragonata a questi edifici narranti perchè anch’essa racconta una storia”.

Source: www.irpinia24.it