GAI: nuovo programma per conoscere, conservare e accrescere la cultura irpina!

Dieci incontri per parlare di archeologia e patrimonio storico-culturale dell'Irpinia

avellinoAvellino - Oggi pomeriggio, presso il Circolo della Stampa di Avellino, si è tenuto un incontro pubblico per presentare il programma delle attività per l’anno 2019 dell’associazione culturale GAI. I Gruppi archeologi d’Italia sono un’associazione culturale attiva nell’ambito dei beni culturali, in particolar modo quelli archeologici. Si compone di organizzazioni di volontari presenti localmente in tutta Italia. 

E’ intervenuto il responsabile provinciale GAI, il prof. Pietro Luciano, che afferma: “Bisogna portare avanti la conoscenza e la coscienza della nostra cultura. Bisogna conservare la nostra cultura e farla accrescere, valorizzando ciò che abbiamo. Bisogna collaborare ed essere disponibili con tutti, la presenza deve essere attiva e continua sul territorio: coscienza, capacità, conservazione e accrescimento dei beni che abbiamo” e continua “Con l’iniziativa di stasera diamo vita ad un inizio di attività di questa associazione che vogliamo cercare di mettere in rete, perchè non è possibile avere un gruppo ad Avellino e non averlo ad Ariano. Bisogna creare un collegamento tra i vari centri, per cercare di portare avanti una politica dei beni culturali. Altri incontri verranno fatti direttamente sul posto, magari ad Avella o Ariano”.

L’idea è quella di realizzare 10 incontri, e in ognuno di essi trattare un argomento legato all’archeologia e al patrimonio storico-culturale dell’Irpinia. L’impegno civile deve essere coniugato all’impegno culturale. Il nuovo programma è costituito da vari e interessanti punti, ad esempio:

- Il progetto “Appia ritrovata”: tentare di valorizzare l’Appia, far conoscere quest’importante rete viaria presente in Irpinia. Il progetto verrà avviato grazie a chi volontariamente vorrà offrire finanziamenti;

- Il Gruppo chesta effettuando una ricerca con i droni, grazie alla quale si è notata una diramazione della via Appia che si collega alla via Greca (Conza-Paestum), chiamata Capo Strada;

- Ponte di pietra dell’Oglio: ponte in pietra realizzato dai Romani che attraversa il fiume Otranto ed è collegato con l’Appia, e a 50 metri passa la ferrovia che arriva a Conza. L’idea è quella di creare un percorso storico con i treni;

- Organizzare corsi sull’archeologia sperimentale presso le scuole;

- Istituire un premio per le migliori tesi di laurea di studenti irpini sui beni culturali;

- Concorsi letterali per autori irpini;

- Organizzazione di visite guidate.

L’associazione gestisce sin dalla sua fondazione numerose campagne di scavo, ricognizioni su larga scala, recuperi in situazione d’emergenza (come durante il terremoto dell’Irpinia). Essa espleta la sua attività sociale operando in convenzione con i musei e le istituzioni locali, infine si è occupata della formazione dei propri soci e ha svolto attività didattiche nelle scuole. 

Source: www.irpinia24.it